Capitolo 32 - Pensieri

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Il tempo scorre qui all'Inferno. È passata una settimana da quando Lucifero mi ha fatto bere il suo sangue, sanando le mie ferite. Ma non sono ancora riuscita a destarmi da questa specie di sonno. Passo un sacco di tempo a pensare, anche di notte, perché non riesco a dormire. Il mio cervello non si spegne, continua a macinare informazioni, dati, risorse. Qualsiasi cosa che possa tornarmi utile per liberarmi da questa prigione
Mi sono fermata a riflettere, visto che non posso fare nient'altro e sono giunta alla conclusione che tutto quello che sto passando è un sogno e che prima o poi mi sveglierò urlando nel mio letto con il mio cuscino di Percy Jackson stretto tra le braccia. Ma al contempo non sono sicura di volere che quello che sto passando sia finto. Ho la sensazione che tutto quello che mi è successo sia la normalità per me; ho accettato tante di quelle cose con una semplicità che mi spiazza. Parlare di angeli e demoni oramai è solo un mero minimizzare la realtà delle cose. Esistono e sono in mezzo a noi. Però in confronto a tutti i libri che ho letto sui demoni e su altre creature mistiche, i veri protagonisti si sono rivelati molto diversi da come me li aspettavo. I demoni che ho trovato qui all'Inferno sembrano persone normalissime. L'unica che si è dimostrata veramente una creatura fuori dalla grazia di chiunque è quella psicopatica di Megan.
Per gli angeli invece è un discorso diverso, ne ho conosciuti solo due: Selene e il suo ragazzo, di cui non ricordo nemmeno il nome tanto mi sta antipatico. Sembrano molto freddi e rigidi, come dei soldati pronti a combattere in qualsiasi momento e per la giusta causa. I miei aguzzini non lì considero angeli, sono solo delle creature deviate mentalmente da un ideale sbagliato. Ho avuto il tempo di chiarire un sacco di pensieri, emozioni e sensazioni. So che devo cambiare, diventare più forte, come ha detto Lucifero. Mi farò aiutare e chiunque oserà toccarmi contro il mio volere o cercherà di usarmi per i suoi scopi finirà molto male. Non mi farò più umiliare da nessuno.
Nel frattempo Lucifero non mi ha lasciata sola. È venuto a trovarmi ogni volta che poteva, sedendosi accanto a me in silenzio e accarezzandomi i capelli, perso nei suoi pensieri. Cameron ha fatto la stessa cosa, mi è rimasto accanto tutto il giorno, finché le sue occupazioni non hanno richiesto la sua attenzione, ma appena riusciva a finire tornava da me.
Zoe e Scarlett sono state le prime a venirmi a trovare, a parte Lucifero e Cameron. Si sono sedute accanto a me e mi hanno rassicurato che mi sveglierò presto, perché dopo tutto quello che ho subìto è normale che il mio corpo richieda tempo per guarire. Quello che faccio ancora fatica a capire è come pensano che io possa sentirle. Voglio dire, in pratica non do segni di risposta a nessuna reazione eppure loro continuano a conversare normalmente con me. A me farebbe impressione parlare a qualcuno sdraiato in un letto che non ti risponde perché è in una sottospecie di coma.
Forse è già successa una cosa simile, per questo non sembrano tanto sconvolte.
Zoe esce dalla mia stanza, dopo essere venuta a trovarmi. Mi ha spiazzata quando ha detto che le sto simpatica e che non vuole che io soffra. Ha confidato inoltre di essere piuttosto restìa a mostrare i suoi sentimenti o ciò che prova a qualcuno, solo perché è nella sua natura. Ma, sue testuali parole, le è stato facile parlare con me anche se momentaneamente sono un vegetale.
Mi ha anche raccontato cosa è successo nella sua vita, prima che venisse reclutata da Lucifero. Zoe ha solo qualche anno più di me, è all'Inferno da poco più di cinque anni. Il precedente custode dell'Avarizia era morto per aver ceduto al suo stesso peccato, riducendosi a una mummia, a furia di risparmiare soldi, cibo e qualsiasi altro cosa gli capitasse tra le mani. Zoe aveva preso il suo posto in modo brusco, ma la sua mentalità era diversa, più giovanile.
Fin dalla tenera età era ossessionata dal denaro e dalle cose luccicanti e preziose, ma non aveva mai espresso ad alta voce questa sua fissa. Alla morte dei genitori aveva ereditato una grande somma di denaro, ma a quel punto la sua ossessione aveva preso piede molto più velocemente, aggravata dalla perdita e senza una guida o un sostegno da parte di qualcuno con cui potersi confidare. Un giorno, in preda a una crisi ossessiva e violenta picchiò un barista per averle dato il resto sbagliato. Lo ridusse uno straccio, anche se non sapeva dove aveva trovato la forza bruta per compiere quel gesto. Da lì cominciò a entrare e uscire dagli istituti psichiatrici. Prendeva continuamente psicofarmaci e faceva sedute quotidiane con uno psichiatra. Sembrava andare tutto bene, vedeva i miglioramenti, ma appena usciva dall'istituto ricadeva in uno stato ossessivo che degenerava ogni volta. L'ultima volta che era uscita da un istituto si sentiva tranquilla e pronta per affrontare il suo problema. Era riuscita a cambiare il suo modo di pensare e il suo psichiatra l'aveva aiutata parecchio.
Attraversava la strada tranquillamente quando un pazzo ubriaco la investì di netto, lasciandola lì sulla strada senza nemmeno soccorrerla. A quel punto era sbucato Lucifero, che le aveva dato un'altra opportunità. Vivere ancora e reincarnarsi nello spirito dell'Avarizia.
Quello che mi chiedo io è: perché? Perché reincarnarsi in ciò che ti ha rovinato la vita? Ma se ci penso bene questo ragionamento vale anche per Cameron. Entrambi sono molto attaccati alla vita e piuttosto che morire e vagare sotto forma di anima per l'eternità preferiscono diventare dei demoni. Ma chi sono io per giudicare? Ognuno di loro ha sofferto in modo diverso e non posso permettermi di giudicare il loro passato.
Sento dei passi veloci e discordanti interrompere i miei pensieri. Qualcuno mi raggiunge, ma non si siede accanto a me come hanno fatto gli altri. Un odore rivoltante si insinua nel mio naso, come di alghe morte. -Io lo so che stai facendo finta, così tutte le attenzioni sono rivolte a te. Ma vedrai... appena sarai di nuovo in forma troverò un modo più efficiente per farti soffrire ancora.- Il suo fiato mi arriva dritto in faccia. Puzza di morte e di carogna, probabilmente perché sta morendo lentamente.
Sento ticchettare dei tacchi e Megan si allontana. Quando mi sveglierò, perché succederà, dovrò stare molto attenta a non andare in giro da sola, altrimenti è facile che Megan possa riuscire nel suo intento e io non ho intenzione di morire perché sono stata stupida una volta di troppo.
Qualcun altro entra in camera con passo pesante. Ma è una processione oggi?
Sento Nur uggiolare e saltare sul letto, accoccolandosi accanto a me, mentre il nuovo arrivato si schiarisce la voce. Dal timbro profondo capisco che si tratta di Carter. Delle fusa provengono da un punto imprecisato della stanza, Nitro deve essere qui con lui.
-Mi sento strano a parlare così, ma spero che tu mi senta Paris.- Oh! Finalmente qualcuno con un po' di sale in zucca.
-Tuo padre è stato avvisato di quello che è successo. Voleva entrare a palazzo, ma Lucifero non lo ha permesso. È strano ultimamente, sembra molto preoccupato per te anche se non lo vuole dare a vedere. Spero che tu riesca a svegliarti presto, perché qui stanno impazzendo tutti, poco alla volta.-
Un rumore attutito e uno sbuffo quasi impercettibile, deve essersi seduto. -Da quando sei qui c'è stato un cambiamento enorme Paris. Zoe parla di più con noi, sembra un'altra persona, Cameron si è innamorato e Megan... beh, lei sembra morta. Passa le ore nella sua stanza a fissare il soffitto.- Eppure so per certo che la Rossa è tutto fuorché morta o zombificata e vorrei tanto poterglielo dire. -Che cosa sta succedendo? Perfino ai piani alti del Paradiso cominciano a parlare. Deve esserci stata una fuga di informazioni, perché gli angeli si stanno movimentando per cercarti, ma so per certo che Lucifero non ti lascerà andare facilmente.- Ride in modo sommesso. Come fa lui a sapere che il Paradiso si sta dando da fare per cercare me?
Il filo dei miei pensieri viene interrotto da un rumore improvviso al piano di sotto. Cameron sta urlando contro qualcuno. Bisogna avere del vero talento per riuscire a farlo infuriare. Poi sento chi gli risponde e rimango atterrita. -Osa ancora rispondermi così e ti farò pentire di essere nato Accidia.- La voce di Lucifero è fredda come il ghiaccio e affilata come una lama. Prego intensamente perché Cameron non dica o faccia qualcosa di stupido.
-Sono stanco di questo tuo comportamento egoistico Lucifero. Tu pensi veramente che ignorandola e insultandola e trattandola male otterrai qualcosa di positivo da lei? Pensi seriamente che comportandoti in questo modo idiota lei possa diventare tua? Ma cos'hai nel cervello?-
Lucifero inspira di botto. I muri vibrano e sento Cameron gemere di dolore. -Ricordati qual è il tuo posto Accidia. Rispettami e non avrai problemi. Manca di farlo un'altra volta e te ne pentirai amaramente. È l'ultima volta che ti permetto questo genere di insolenza.
Il Re si allontana ma una frase urlata con voce roca lo fa fermare. -Tu ti sei arreso Lucifero. Non lotti per lei, non la difendi, non la rassicuri. Come puoi solo pensare che lei voglia essere tua?
Non la ami e non ami per lei. Come potrebbe lei ricambiare questo sentimento se non viene corrisposto?- Le parole di Cameron sono dure da digerire.
-IO NON LA AMO!- Urla inferocito Lucifero. Il pavimento e i muri tremano e sento Carter scattare in piedi, uscendo dalla stanza insieme a Nitro.
-Oh si invece. E il brutto è che lo nascondi a te stesso. Altrimenti perché le avresti donato il tuo sangue? Il sangue del demone più potente sulla terra solo per una ragazzina?- Non posso vederli, ma posso immaginarli. Lucifero, perennemente vestito di nero e con l'aria corrucciata che torreggia sopra Cameron, sdraiato a terra mentre cerca di riprendere le forze. Il problema è che Cameron cerca di far infuriare Lucifero e spero ardentemente che non ci riesca.
-Io...-
Il Re degli inferi non prosegue la sua frase e lo sento titubante, come se non volesse rispondere.
-L'ho fatto per puro egoismo, come dici tu. Lei mi serve, nulla di più.- Quello che dice mi puzza tanto di bugia, ma il suo tono è determinato e freddo come non mai, non lascia spazio a dubbi. Fa male sentirsi dire che ti hanno salvato la vita solo perché gli sei utile e non perché, almeno un po', qualcuno tiene a te.
-Aspetta... il tuo sangue!- Borbotta Cameron a corto di fiato.
-Io... cosa? Cosa c'entra il mio sangue?- Lucifero è perplesso e lo sono anche io, la questione del sentirsi usata, per il momento viene messa da parte.
-Lei è mezza angelo e mezza demone. Ha bisogno di sangue angelico per guarire! Solamente il tuo non basta, bisogna nutrire entrambe le parti per farla riprendere.-
A un primo impatto Cameron può sembrare sempre annoiato e svogliato ma sotto quei bei capelli si nasconde un cervello niente male.

Piccoli donuts! Eccoci con un nuovo aggiornamento, che ne pensate? Come si sta sviluppando la storia secondo voi? Alla prossima...

Vostra Beffii

Lucifero - l'altra metà del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora