Capitolo 2

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Lauren si trascinò fuori dalla stanza con l'aspetto di un brutto cadavere, con la piena consapevolezza che la giornata appena iniziata si preannunciava perfino più lunga della precedente.
La sera prima i tre svenuti si erano ripresi quel tanto che bastava per litigare per ore ed ore, tempo durante il quale Lauren aveva dapprima tentato di calmarli poi, una volta gettata la spugna, aveva continuato le sue faccende scongelando la cena per se e per Henry, mettendo a letto il bambino, lavando i piatti e tentando inutilmente di dormire. Irata e decisa a farsi rispettare, era scesa in mutande e canotta in cucina, urlando ai genitori ed a Hook che chiunque avesse osato privare lei e suo figlio del sonno sarebbe stato rispedito a Neverland a calci nel sedere, dopodiché aveva girato le spalle ai genitori esterrefatti ed era tornata in camera sua imprecando.
Naturalmente, questo non aveva certo placato gli animi delle tre creature, ma almeno avevano avuto l'accortezza di abbassare il volume. “Buongiorno, Lauren!” tre voci squillanti accolsero l'ingresso della ragazza in cucina, facendole rimpiangere di non essere rimasta a letto. La ragazza dagli occhi verdi ricambiò con un grugnito.
A quanto pare durante la notte avevano litigato tanto da mettere da parte le differenze ed i dissapori ed ora erano in piena modalità stucchevole, il che era anche peggio. Che orrore, pensò Lauren con una smorfia.
“Ciao ma'!” sorrise Henry dal suo sgabello.
“Buongiorno, Henry” disse Lauren ricambiando il sorriso del figlio. Gli adulti stavano facendo colazione, ma di fronte al bambino non c'erano ne piatti ne tazze.
“Henry voleva aspettare te prima di cominciare, ho provato a convincerlo ma..” Snow aveva seguito lo sguardo della figlia e tentava di scusarsi.
Lauren la sapeva più lunga e si limitò a sorridere alla furbizia del figlio, strizzandogli l'occhio.
“Fa niente mamma, tanto facciamo colazione da Granny! Buona giornata!” disse dirigendosi verso l'uscita, con Henry al seguito.
“Aspetta, vengo con te!” esordì David, subito bloccato dallo sguardo serio della figlia, che si era girata verso i tre appoggiati al bancone.
“Finché non avremo risolto questa situazione ho bisogno che tu stia qui a prenderti cura di Hook e del bambino, pa'.” disse Lauren “In stazione posso cavarmela da sola, ed è meglio che mamma continui con il suo lavoro a scuola, le farà bene tenere la testa impegnata.” continuò rivolgendosi a Snow, che sembrava sull'orlo di un altro svenimento.
“Lauren ha ragione David, devi prenderti le tue responsabilità!” dissero in coro Hook e Mary Margaret, mentre David li guardava sospirando.
“Capisco. Lauren, sei sicura che te la caverai da sol..” David si voltò verso la figlia giusto in tempo per vedere la porta che si chiudeva.
“Beh, vado anche io.. fate i bravi!” sorrise Mary Margaret, afferrando il cappotto.
Dopo il lungo litigio del giorno precedente la moretta aveva chiarito ad entrambi i ragazzi che avrebbe supportato il pirata ed il marito per amore di quest'ultimo, ma non ne avrebbe diviso l'affetto con nessun altro, bambino o non bambino. Hook aveva dapprima protestato, poi urlato, poi pianto ed infine si era arreso alla forza del vero amore, comunque felice di avere una famiglia intera a sostenerlo durante la bizzarra gravidanza, mentre David, una volta calmati moglie e pirata, aveva dichiarato l'impegno di essere un buon padre ed un buon marito.. separatamente.
Lo spinoso argomento del concepimento era stato opportunamente accantonato in attesa di maggiori notizie da parte di Blue.
Mary Margaret lanciò un ultimo sguardo ai due uomini, scosse la testa e chiusa la porta si incamminò verso la scuola della cittadina più bizzarra di tutto il Maine.

L'inconfondibile rumore dei tacchi si fece largo nella stazione di polizia, strappando dai propri pensieri la snella figura curva sulla scrivania.
“Buongiorno signor sindaco, a cosa devo il piacere?” esordì entusiasta lo sceriffo, felice dell'inaspettata pausa dalle noiose scartoffie. L'entusiasmo si tramutò immediatamente in stupore ed approvazione mentre gli occhi della corvina si dilatavano a dismisura, divorando l'intera figura di Camila, la quale oggi sfoggiava un completo decisamente più succinto del solito.
“Sceriffo. Come mai così allegra, è l'euforia per il lieto evento?” miagolò serafica la sindachessa, sedendosi elegantemente sulla scrivania.
“In verità si, ho sempre desiderato un fratellino o una sorellina, ma come tutto in questa città non poteva accadere in modo normale e a quanto pare sarò presto imparentata con un pirata.” rispose onestamente Lauren, gli occhi che scivolavano senza ritegno sulle gambe della sindachessa.
“E i piccioncini come stanno?” chiese Camila, constatando con irritazione che, come al solito, la Jauregui era distratta.
“Per piccioncini intendi Snow e David, David e Hook o Hook e Snow?” chiese Lauren, gli occhi sempre incollati alle gambe di Camila.
“Tutte e tre le coppie.” affermò Camila confusa, seguendo lo sguardo della corvina e rendendosi conto di colpo.
“Bene.. Sono così stucchevoli che non mi stupirei se si uccidessero prima di cena.“ rispose Lauren quasi balbettando.
“Sarebbe un peccato..” rispose Camila con ironia.
Lauren si limitò a lanciarle un'occhiataccia, poi continuò a fissarne le gambe sempre senza ritegno.
“Sceriffo..” attaccò Camila guardandola sprezzante, ma non senza un pizzico di orgoglio.
Lauren non rispose.
“Signorina Jauregui..”
Lauren continuava a non rispondere, completamente in trance.
“Lauren!”
“Si! Che c'è???” rispose Lauren risvegliandosi di scatto dall'imbambolamento.
“Innanzitutto smettila di guardarmi le gambe, è inappropriato!” la rimbeccò.
“Come presentarsi in minigonna e sedersi sulla scrivania dello sceriffo?” rispose Blue, che aveva osservato schifata la scena.
“Non è una minigonna!” squittirono in coro Camila e Lauren, mentre la fata roteava gli occhi chiedendosi perché queste due dovessero sempre flirtare in pubblico, in sfregio alla povera Snow ed alla pubblica decenza.
“Che ci fa lei qui?” chiese a Lauren un'irritatissima Camila.
“Credo sia qui per la gravidanza/maledizione di Hook, dobbiamo elaborare un piano.” rispose Lauren, costringendosi a non abbassare lo sguardo su panorami ben più interessanti.
“Io sono qui!” strillò la fata, già spazientita dalle interazioni tra le due.
“Più che altro..” continuò Blue spostando lo sguardo su Camila “..cosa ci fai TU qui?”
I fanali verdi di Lauren traslocarono dalla fata alla strega con vivo interesse.
“Beh..” disse Camila arrossendo “Cose burocratiche e municipali, ovviamente!” e gesticolò con fin troppa enfasi verso le scartoffie impilate sulla scrivania, guardando speranzosa la sceriffa e sparafleshandola con un sorriso da mille watt. Lauren, folgorata da tanto fascino ed essendo troppo distratta dalle gambe della sindachessa annuì con entusiasmo, pur non avendo capito nulla.
Blue sospirò guardando le due, e cercò di riportare l'attenzione sul problema del pirata incinto.
“Dunque..” esordì la fata “Dovremmo innanzitutto ricercare su tutti i libri di magia di Storybrooke per capire se in passato sono state già lanciate maledizioni di questo tipo, e se si quando, perché, su chi e se sono state usate contromisure. Ci serviranno anche tutti gli incantesimi di vario livello che esistono in merito, per capire contro cosa stiamo combattendo. Camila, sei dei nostri?” chiese Blue.
“Naturalmente. Se questo problema si espande siamo tutti in.. pericolo.” annuì lei.
Già. Specie se passi tanto tempo appiccicata alla nostra principessa.. pensò la fata.
“Ottimo. Ho già messo al lavoro le mie fatine e anche Gold e Belle hanno già dato la loro disponibilità. O meglio.. Belle si è messa a disposizione, Gold invece..”
“Ha tentato di strappare un accordo!” risposero in coro sceriffo e sindachessa.
“Come prevedibile. Fortunatamente Belle l'ha convinto.” annuì Blue, poi spostò la sua attenzione su Lauren: “Tu Lauren dovrai stilare un rapporto dettagliato delle vostre vicende a Neverland, dato che molto probabilmente la maledizione è partita da li. Sarebbe anche utile che intervistassi tutto l'equipaggio, bambini sperduti compresi, per avere un quadro più completo.” concluse la fata.
“Mi sembra ottimo. Credo potrebbe aiutare anche trascrivere una lista dei pasti fatti e di eventuali piante ed animali con cui siamo venuti a contatto.” disse pensosa la corvina, mentre Blue e Camila annuirono compiaciute.
“Tuttavia..” proseguì Lauren guardando speranzosa Camila “Questo ENORME carico di lavoro potrebbe rallentare la compilazione delle pratiche..”
“Sono certa che il nostro efficientissimo Sceriffo sarà in grado di svolgere entrambi gli incarichi nei tempi previsti.” rispose gelida lei. Blue si schiarì la gola.
“Dato che non sappiamo se la maledizione è limitata ad Hook, Eolo ha gentilmente fornito dei test di gravidanza per chiunque sia stato a Neverland.” disse Blue con nonchalanche depositando una sacchetto della farmacia sulla scrivania.
Lauren e Camila la guardarono come se avesse fatto apparire un elefante giallo nel bel mezzo della stanza.
“Nel sacchetto ci sono i test per voi due, Snow e David e ovviamente Henry” continuò Blue “Gli altri hanno già ottenuto i propri”.
“Henry è solo un bambino!” risposero sgomente le due co-genitrici.
“Ne sono consapevole, ma data la natura magica del.. problema meglio non tralasciare nulla. Siete inoltre attese nello studio di Whale questo pomeriggio dopo il lavoro per un prelievo di sangue, Doc farà le analisi e ci farà sapere i risultati il prima possibile.”
“Non concordo nella scelta del medico, se dobbiamo evitare un'epidemia di gente incinta Whale è l'ultima persona alla quale avvicinarsi!” disse Lauren dando di gomito alla sindachessa, che le rispose mostrando i denti perfetti. La fata osservò lo scambio roteando gli occhi.
“Dobbiamo portare Henry?” sospirarono Lauren e Camila.
Un'altra frase in coro e vomito! Pensò Blue “No, Whale sta andando a scuola per i prelievi a lui ed a Snow, poi passerà da casa per quello di David e visitare il.. gestante. Ah, dimenticavo! Data la natura delicata del problema Archie si è reso disponibile per sedute di terapia individuale e di gruppo in casa Charmings, credo siano.. altamente necessarie.” disse guardando Lauren, che le sorrise grata, mentre Camila ringraziava il cielo (e i suoi poteri) per la sua enorme e quieta magione.
“Credo sia tutto” concluse Blue “Propongo di vederci qui tra una settimana con gli altri per comparare i risultati, vi farò sapere per l'ora.”
“Come mai non nella sala comunale?” indagò Camila.
“Un incontro ufficiale del consiglio di guerra attirerebbe troppo l'attenzione. Per ora suppongo sia meglio limitare la notizia della maledizione quanto più possibile, almeno finché non avremo risposte da dare al popolo..” disse la fata guardando Camila, quasi a scusarsi.
“Ed eviterebbe inutili ed insensate rivolte.” annuì Camila, capendo subito dove voleva andare a parare la fata.
“E come lo giustifichiamo Hook incinto???” chiese Lauren sollevando un sopracciglio.
Temo che finché non avremo di meglio dovremo limitare la curiosità della gente.. con risposte evasive.” disse imbarazzata Blue.
“Mentire!” rispose Lauren storcendo il naso, poi con un tono speranzoso chiese: “Ma non potremmo fare qualcosa di più informale.. tipo da Granny?”
Le due more la fissarono senza proferire parola, si scambiarono uno sguardo e Blue si girò verso la porta “Sindaco. Sceriffo.” salutò, e scomparve oltre la soglia, in un elegante svolazzare di mantella.
“Sceriffo, credo che la stazione di polizia sia l'ambiente ideale per questo genere di incontro” rimbeccò Camila.
“Ma da Granny c'è da mangiare!” protestò Lauren.
Blue chiuse la porta dietro di se, lasciando le due a litiflirtare come loro solito.

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Whale era appena uscito dalla porta dopo una lunga visita ed il prelievo. Hook stava guardando un'atroce telenovela sudamericana piangendo come un disperato, mentre David rassettava la casa tentando di far mente locale sul fatto che sarebbe diventato padre. Di nuovo. Da un pirata.
Il biondo cavaliere sospirò togliendosi il grembiule a fiori e si sedette a fianco del pirata, che gli appoggiò la testa sulla spalla.
“Che guardi?” chiese il principe, imbarazzato da tanta intimità.
“Anche le ortensie piangono”
“Eh?”
“È una telenovela ambientata in Ecuador, si chiama così” rispose Hook, felice dell'interessamento, e proseguì “ sono arrivati al punto in cui Marisol e Lola vanno da Diego per chiedergli notizie del matrimonio, ma lui non vuole dirgli che l'amica Pilar, che loro credono morta ma non lo è, è in realtà stata rapita dal perfido Gutierrez.”
“Aaah, capisco.. E come mai la stiamo guardando in spagnolo?” chiese David, cercando senza successo di associare ogni personaggio al proprio nome.
“Perché tradotta non si trova, purtroppo!” sospirò sconsolato il pirata con fare drammatico.
“Mi domando come mai..” mormorò David, fortunatamente non udito da Hook.
“Davidino caro, non è che potresti preparare uno spuntino intanto che guardo la tv?” chiese Hook facendo gli occhi dolci.
“Ma certo, è quasi ora di pranzo!” esclamò David, felice di non dover più fingere interesse per lo sceneggiato e di liberarsi dai tentacoli di Hook “Cosa vorresti mangiare?”
“Gelato alla fragola e vaniglia! E patatine fritte.. con lo sciroppo sopra! E anche della soda!” sorrise Hook, mentre David lo guardava schifato.
“Beh.. ok, immagino.. chiamo Ruby e ci faccio portare tutto qui, purtroppo le patatine fritte non le abbiamo..” rispose il principe.
“Ottimo!” sorrise Hook, riportando l'attenzione verso la tv e scoppiando inevitabilmente a piangere.

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