Capitolo 12

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Le parole erano state tradotte in un linguaggio più comprensibile, gli ingredienti raccolti, Henry spedito dalla nonna, la giornata di ferie presa, Blue e Gold avvisati: Era giunto il momento di lanciare l'incantesimo per bloccare almeno temporaneamente l'apertura dei portali.
Peccato che l'aiutante di Camila fosse decisamente di poco aiuto.
“Signorina Jauregui! Stia attenta! Vuole forse danneggiare il nostro unico occhio di tritone? E la smetta di spiegazzare le ali di pipistrello! Capisco che al di la di alette di pollo e cosciotti di maiale non ha mai maneggiato parti di bestie, ma io starei cercando di salvare questa dannata cittadina!” sbottò Camila, impedendo all'ennesima ampolla di schiantarsi per terra.
“Finché non mi tocca maneggiare l'ano di qualcosa va tutto bene..” borbottò la Jauregui, poggiando altre cose sospette sul bancone della cucina. Una bestiola zamputa tentò la fuga ma Lauren, ripresasi dallo stupore iniziale, la spiaccicò con un pugno sul piano da lavoro, spargendo sangue e frattaglie ovunque.
“Potrebbe smetterla di uccidere i miei ingredienti?” disse Camila leggendo da un foglio e spezzettando delle foglie maleodoranti dentro un calderone.
“È stato lu..le.. quella cosa a scappare!” disse indicando le frattaglie. Camila alzò gli occhi al cielo, raccolse i rimasugli e li gettò nel calderone insieme al resto.
“Certo, come no..” rispose la mora distrattamente “Ora passami quel piede.”
Lauren girò intorno senza capire, poi intravide sul bancone stracolmo un enorme piedone, parzialmente nascosto tra piante ed ampolle varie.
“Di cos'è questo piede?” chiese Lauren tentando di toccarlo il meno possibile e gettando l'appendice puzzolente nel calderone.
“Di orco! Perché credi che me ne sia fatta tenere da parte alcuni, per farci una zuppa? Non son mica tua madre!”
“Hey, smettila di offendere Mary Margaret. Snow. Mia madre!”

Dopo l'aggiunta di un ultimo ingrediente, dal calderone iniziò a spandersi un maleodorante fumo violaceo, che usciva dalle finestre aperte.
“Presto, passami il foglio dell'incantesimo!” urlò Camila rivolta alla Jauregui, che le allungò prontamente ciò che aveva chiesto.
Le mani di Camila si alzarono verso l'alto, i palmi si illuminarono ed il foglio iniziò a fluttuare e brillare sopra il calderone parzialmente nascosto dal fumo.
Con una voce che non sembrava nemmeno la sua, Camila recitò una formula oscura.
Il fumo si fece più denso, il foglio diventò nero e le scritte luminescenti uscirono da esso avvolgendo la colonna di fumo, interrotte qua e la da fulmini. Il vento sbatteva gli sportelli della cucina e faceva cozzare gli utensili uno contro l'altro, in una macabra cacofonia.
Lauren, in disparte, aveva la sensazione che qualcosa non andasse, ma Camila continuava imperterrita la tua nenia oscura, i palmi volti al cielo ed il calderone fumante davanti a sé.
Un leggero tremolio delle ginocchia ed uno spasmo a lato di un occhio confermarono a Lauren cosa non andava: Camila non aveva abbastanza energia per completare l'incantesimo, non da sola.
Senza pensarci due volte si mise dietro di lei, fece scivolare le braccia sotto quelle di lei e le cinse i polsi con le mani, poi tentò di svuotare la mente come lei le aveva insegnato.
Lauren? Riesco a sentirti..
Sono qui. Ma ora concentrati, so che ci siamo quasi.
Un ultimo, devastante tuono, e il fumo sparì del tutto oltre alla finestra, si spanse fino a diventare un'enorme nuvola, si compresse poi esplose avvolgendo tutta la città.
L'esplosione catapultò all'indietro le due lungo il pavimento della cucina, dove giacquero inermi per diversi minuti.

“Lauren?” chiese Camila riprendendosi dal frastuono e tirandosi a sedere facendo leva sulle mani.
Il silenzio innaturale ed il corpo immobile dietro e sotto di lei le ricordò chi aveva attutito la caduta ed impedito di soccombere all'incantesimo. Si girò di scatto e si sdraiò accanto al corpo della corvina, ancora ad occhi chiusi e che sembra va non respirare.
“LAUREN!” urlò Camila, strattonando la Jauregui.
“Ghh..” bofonchiò questa, scostandosi i capelli dal viso e mettendosi a sedere aiutata dalla mora.
“Ce l'hai fatta?” sorrise debolmente Lauren, guardando Camila.
“No.. noi ce l'abbiamo fatta.” sorrise Camila buttandosi tra le braccia di Lauren, che la strinse a se imbarazzata ma felice.
Passarono diversi minuti strette l'una all'altra, senza parlare, poi le note di Time After Time riempirono la cucina e Camila si scostò dolcemente dalla corvina per farla rispondere al telefono, chiedendo per chi fosse quella dolce melodia.
“Ciao Sn..Ma! Si, si, siamo vive. Si, ha funzionato. No, non ho fatto esplodere nulla.”
Lauren alzò gli occhi al cielo mentre Camila ridacchiava.
“Si, si Camila è qui. No, non credo abbia voglia di parlare. Si tutto a posto.. Più tardi, certo.. Si, ora vado. Ciao, ciao, ciao!” Lauren concluse la telefonata sbuffando, ma il telefono tornò a squillare nuovamente.
Hey, hey hey hey, hey stoopid!
“Fammi indovinare, Baelfire?” chiese Camila levando lo sguardo al cielo. Lauren le rispose con un distratto cenno del polso, come a sminuire la situazione.
“Cosa vuoi? Cos.. No, non devi venire a controllare, stiamo bene. Si, Henry è da mia madre. No, non abbiamo bisogno di niente. Piuttosto, avvisa tuo padre che l'incantesimo è riuscito. No Neal, non è il momento. Sono esausta. No, Henry e io ceniamo a casa.. si, volevo dire da Camila. E ora se non ti dispiace, io e Camila andiamo a letto, abbiamo ancora qualche ora prima di andare a prendere Henry.” la Jauregui concluse la chiamata senza nemmeno rendersi conto dell'effetto che le sue parole avevano fatto a Neal e Camila, il primo sconvolto dal rinnovato legame tra le due donne, che sembrava andare ben oltre l'amicizia, la seconda deliziata dal suono della parola “casa”.
Naturalmente, appena conclusa la conversazione il telefono si rianimò.
I'm blue, da ba dee da ba daa..
“Signorina Jauregui, stiamo scherzando!?” la rimbeccò Camila
“Non sapevo che canzone mettere, mi sembrava appropriata..” si scusò Lauren, trafficando col touch screen per rispondere.
“Pronto? Si, incantesimo fatto. Si, entrambe intere, ma abbiamo dovuto usare entrambe la magia. Cosa vuol dire lo sapevo? Sapevi che Camila non sarebbe stata sufficiente e non mi hai detto nulla? Rischiava di morire! No, io non.. No. No Blue, non è il momento. Parleremo al prossimo concilio.” la Jauregui, furiosa, concluse la telefonata quasi stritolando il telefono.
Camila prese la mano libera tra le sue e tentò di confortarla.
“Lauren.. non essere arrabbiata, io sto bene. Con questi incantesimi potenti non si può sapere prima se l'energia sarà sufficiente..” disse Camila, cercando di calmarla.
“No Camila, stiamo parlando della tua salute!” disse Lauren, con foga. La bruna la guardò con le lacrime agli occhi e le volò nuovamente tra le braccia. Laurrn la strinse senza dire nulla, persa nella dolce debolezza dell'altra.
“Sai che non lascerò che ti succeda qualcosa di male, vero?” chiese Lauren, le labbra ed il naso immersi nei capelli di Camila per memorizzarne il delicato profumo di mela. La mora rispose con un cenno del capo contro la spalla della corvina.
..Where the fire burns and their hands now rise, to the crystal sky for the warrior's pride..
Camila sbuffò nuovamente. Ci mancava solo l'idiota.
“Si pa', dimmi.. Si, tutto a posto. No, stanche ma bene. Si grazie, avvisa gli altri. Si, la mamma ha chiamato. No, in casa di Camila non c'è della nutella, perché? No, non mi ricordo a che ora chiude il supermercato.. Senti ora vado a riposare, ok? Avvisa Mulan e Filippo che da stasera torniamo a fare turni normali. Si, congeda anche i nani, niente più carcasse da spostare. Si, avvisa anche le suore.. Papà! Ho sonno! Si si, ciao ciao ciao.”
La Jauregui concluse la chiamata con un sospiro.
“Ora manca solo che telefoni Ruby..” disse ad alta voce Lauren, sorridendo a Camila.
“E a lei che suoneria hai messo? She Wolf di Shakira? Man Eater di Nelly Furtado?” la punzecchiò Camila.
“Non proprio..” rispose vaga la Jauregui.
Hey there Little Red Riding Hood, you sure are looking good..
“Ecco, appunto..” disse Lauren, poi rispose al cellulare.
“Scelta.. interessante.” commentò Camila, sottovoce.
“Hey Ru..”
“Beh, che avete combinato tu e culo bello?”
“Cosa?”
“Senti, non sono cieca, mezz'ora fa si è vista una nuvolona scura uscire da casa di Camila, potreste evitare di lanciare l'ennesima maledizione sulla città mentre fate i vostri giochini?”
“Non stavamo giocando!” strillò Lauren, spazientita. Camila, fulminea, le strappò il cellulare dalle mani.
“Hey!” protestò Lauren.
“Mi ascolti bene signorina Lucas, sono stanca e non ho tempo da perdere ne voglia di giustificarmi con lei. Comunque, per sua informazione, abbiamo appena bloccato i portali per rendere sicura la MIA città e, se non le dispiace, ora andremmo anche a letto!” ringhiò Camila, prima di chiudere la chiamata e riconsegnare il telefono alla Jauregui sbuffando. Lauren la guardò con un sorriso ebete.
“Beh?”
“No, nulla..” è che sei bellissima quando ti arrabbi.
Yo ho ho and a bottle of rum..
“E adesso cosa vuole Killian?” si domandò ad alta voce Lauren, stizzita da tutte queste interruzioni.
“Pronto?”
“Ciao ciccina, hai mica visto tuo padre, per caso? È finita la nutella..”
Lauren concluse la chiamata senza nemmeno rispondere al pirata. Aveva appena spento il cellulare quando squillò quello di Camila.
..I look at you looking at me, now I know why they say the best things are free..
“Ciao Henry!” sorrise Camila.
“Ciao mamma! Ha detto nonna che è tutto a posto, niente più portali?”
“Si piccolo, almeno per un po'.”
“L.. Lauren ha fatto esplodere qualcosa?”
Camila scoppiò a ridere.
“Hey!” disse Lauren aggrottando le sopracciglia, mentre aiutava Camila ad alzarsi dal pavimento.
“Ma no tesoro, ce la siamo cavata entrambe e senza danni. Prima di cena ti passiamo a prendere, ok?”
“Ok, a dopo!”
Camila si appoggiò alla parete, esausta, poi spense il cellulare anche lei. La Jauregui la guardava da dietro le palpebre semichiuse, le iridi di un verde annacquato che trasudava stanchezza.
“Bene Lauren, direi che ci siamo meritate un paio d'ore di riposo, che dici?” disse Camila avviandosi verso la propria camera, Lauren che la seguiva a ruota.
“Mi sembra un'ottima idea. Non so tu, ma io sono morta.”
“Dei cadaveri che ho visto sei decisamente la più in forma!” sorrise Camila da dietro una spalla. Lauren arrossì.
“Senti.. è un problema se mi fai compagnia?” chiese Camila con voce tremante.
“Nel..Nel tuo letto?” balbettò la Jauregui sgranando gli occhi.
“Si.. Quando sono molto stanca soffro di incubi, ma se la cosa ti mette a disagio..”
“NO! No, certo.. Insomma si! Cioè.. Si ok, ehm.. dormiamo assieme.”
Senza accorgersene erano già sul letto di Camila, entrambe ammutolite ed indecise sul da farsi.
La prima a scuotersi fu Lauren, che si sdraiò di lato volgendo il viso a Camila, facendo segno con la mano di sdraiarsi. Camila si accoccolò al suo fianco, dapprima timidamente, poi stringendola a sé, Lauren che d'istinto le cingeva la vita con un braccio protettivo.
“Lauren..”
“Si?”
“Mi dirai mai che suoneria hai messo per quando ti chiamo io?”
“Non ci penso neanche!”
“Tanto lo scoprirò comunque.” sorrise Camila, assonnata.
La stanchezza dell'ora precedente, il morbido materasso di Camila ed il senso di sicurezza che entrambe instillavano all'altra ebbero la meglio sulle due donne, che scivolarono inesorabilmente verso un sonno senza sogni.

Erano passate almeno 4 ore da quando le due si erano recate al piano di sopra per riposare ed ora, un po' più in forze, stavano scendendo in cucina.
“Bene, ora delle pulizie!” esclamò Camila battendo le mani. Riempì le braccia della Jauregui di spugne, disinfettanti e detersivi, con sgomento della corvina.
“E cosa dovrei farci con questa roba?” chiese Lauren, sospettosa.
“Ma pulire, ovviamente! Quando torno questa cucina e soprattutto questo bancone devono brillare ed essere privi di qualsiasi ingrediente magico o batterio. E si ricordi che controllo!” disse Camila, iniziando a risistemare gli oggetti inutilizzati o avanzati nelle rispettive scatole.
“E tu dove vai?” chiese Lauren, infilandosi i guanti con rassegnazione.
“Vado a rimettere questa roba nella cripta e ridare a Gold quello che ci ha prestato, per ora non ci servono più. Di ritorno passo a prendere Henry da Snow e lo porto a casa.”
Mentre la Jauregui continuava a strofinare e pulire, la Cabello raccolse tutto il necessario in due scatoloni e si avviò verso l'auto.
“Vuoi una mano?” chiese Lauren, notando le dimensioni degli scatoloni.
“Non temere, sono più leggeri di quanto tu pensi.” sorrise Camila, quasi sorpresa dalla cavalleria della Jauregui.
“Oh, Lauren?”
“Si?”
“Stasera pizza, ti va bene?”
Il sorriso della Jauregui illuminò la stanza.

A Little Bit Pregnant (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora