Capitolo 11

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Il sole stava sorgendo da qualche minuto quando Camila notò con fastidio l'apparizione dell'ennesimo orco a pochi metri dal proprio giardino. La bruna lo guardò con astio sorseggiando il suo caffè bollente, mentre la bestiaccia si girava verso di lei ringhiando.
Giuro che se un'altra di quelle creature immonde mi calpesta le azalee..
Prima ancora che l'orco si schiantasse contro la barriera a protezione di casa Cabello, una freccia gli trafisse un occhio, facendolo cadere di lato. La freccia venne prontamente seguita da Mulan in divisa che, dopo essersi assicurata dell'effettiva morte della bestia, aveva estratto la freccia, chiamato i nani per la rimozione della carcassa, salutato Camila con un rispettoso cenno del capo ed era sparita ad arco sguainato alla ricerca di altre cose da uccidere.
Camila si massaggiò le tempie e buttò distrattamente un'aspirina nel bicchiere d'acqua appoggiato a fianco del lavandino.
Ancora poche ore.. pensò sospirando. Da quando Baelfire era tornato insieme in città insieme a quell'insulso Filippo, il suo umore era andato peggiorando. Fortunatamente per lei, sia Henry che Lauren non avevano reagito molto bene alla fuga temporanea del giovane, concedendogli solo qualche breve telefonata e rifugiandosi entrambi tra le braccia di Camila. La mora sorrise dolcemente, ma una volta posato nuovamente lo sguardo sulla strada il sorriso sparì.
E ci sono ancora queste stupide cose in giro.. pensò guardando la carcassa d'orco che giaceva per strada.
Era passata più di una settimana dall'acquisizione dell'incantesimo per chiudere temporaneamente i portali ed ancora non si era riuscito a far nulla. Molti degli ingredienti che si pensava sarebbero stati necessari erano stati raccolti, ma il libro era in una lingua sconosciuta e Gold aveva proibito a Belle di dedicare più di due ore al giorno per la traduzione del faticoso incantesimo. Inoltre Blue aveva insistito che l'enorme tomo rimanesse sotto la custodia delle fate, rallentando ulteriormente i lavori.
Stupida libellula malfidata! Pensò stringendo la tazza tra le mani. Poi la mente volò ai giorni precedenti ed alla lunga discesa che aveva fatto il suo umore.
L'ultima riunione del concilio era stata disastrosa, con il bollettino delle gravidanze che si allargava a dismisura, rischiando di mettere in ginocchio gli uffici pubblici e le attività commerciali della cittadina. La nuova ondata di abitanti, umani, catapultati in città insieme alle bestie, aveva si fornito nuova forza lavoro, ma anche nuove bocche da sfamare.
La notizia di Sinuh in libertà era stato un brutto colpo per tutti. Purtroppo o per fortuna, della strega non si avevano ancora notizie, anche se tutto questo silenzio non era per nulla confortante.
Mi domando dove tu sia.. La barriera sulla casa terrà lontana anche te ma non possiamo evitarci per sempre. Come mai sei di nuovo qui? Camila buttò giù un sorso di acqua aspirinata storcendo il naso. Le bollicine le avevano sempre dato fastidio.
In cima a tutto questo disastro, il fatto che non si fosse ancora riusciti a chiudere i portali non aveva fatto altro che inasprire ulteriormente gli animi dei cittadini e a nulla erano valsi le confortanti parole di Blue o gli articoli rassicuranti di Sidney. Era stato allora che Snow, la timida e spenta Snow degli ultimi giorni, aveva preso in pugno la situazione, con grande stupore di tutti.
Ora ascoltatemi bene!” aveva detto sbattendo le mani sul tavolo. La folla si era girata verso di lei.
Stanno tutti facendo il possibile, e se volete che questa storia finisca alla svelta dovete smetterla di criticare e darvi da fare anche voi!” aveva continuato imperterrita la mora, zittendo tutti.
"In settimana verrà risolto temporaneamente il problema dei portali e stiamo continuando le ricerche per Sinuh e la maledizione delle gravidanze. Ora, per quanto Sinuh sia pericolosa questa maledizione ha dato modo a molti cittadini di trovare una felicità altrimenti irraggiungibile.” aveva detto guardando l'ex sovrano Re Giorgio ed il compagno, per poi spostarsi su una coppia che da anni risultava sterile e che invece ora era composta da ben due gestanti, sia mamma che papà.
I quattro avevano sorriso timidamente, in effetti era stata una gran bella sorpresa.
La mora, sorridendo di rimando, aveva continuato “Quindi continueremo a fare tutti il nostro lavoro e a supportare chi si sta occupando di risolvere le maledizioni: la stazione di polizia, il call center delle fate, il team dei nani, l'ospedale e.. Gold e Camila. Tutti uniti ce la faremo!” aveva concluso, sorridendo all'ex matrigna. Dopo qualche secondo di indecisione, la folla era esplosa in un boato di applausi.
Camila sorrise senza accorgersene. Nonostante l'odio maturato negli anni, si riteneva comunque fiera della figliastra, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Un grugnito ormai familiare alle sue spalle riportò il sorriso sulle sue labbra e la fece girare.
“Buongiorno Lauren!” sorrise raggiante la mora, allungando una tazza di caffè fumante in direzione della longilinea figura stiracchiante, che l'accettò con un sorriso e caracollò verso il bancone della cucina, dove già l'attendevano dei pancakes fumanti.
Ti prego, non ricordarti mai di indossare un pigiama! Pensò Camila mordendosi un labbro, gli occhi che scivolavano sulle forme seminude della Jauregui.
Come ogni mattina, la corvina si era presentata in cucina vestita solo di canotta e slip, con buona pace degli ormoni di Camila.
“Orco?” bofonchiò Lauren con un cenno del capo verso la finestra.
“Uh? Oh si, Mulan l'ha abbattuto poco fa, a breve dovrebbero passare a buttarlo via.” rispose Camila, girandosi nuovamente verso il lavello per sciacquare tazza e bicchiere.
Le sue mani si allungarono verso spugna e detersivo poi si bloccarono a mezz'aria.
Un corpo bollente e poco vestito le si era appiccicato alla schiena, bloccandola contro il lavello.
Una mano le si era appoggiata sulla vita, mentre l'altra aveva aperto uno sportello in alto e stava frugando tra le scaffalature.
“Lo sai che di sciroppo d'acero ne prendo il doppio.” sussurrò una voce profonda e mezza addormentata a pochi millimetri dall'orecchio della bruna, scagliando brividi in ogni direzione.
Camila cercò invano una risposta, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era la Jauregui, premuta a mo' di adesivo contro di lei. Annaspò.
Lauren chiuse lo sportello ed appoggiò il contenitore dello sciroppo a bordo del lavello, rendendosi conto solo in quel momento della situazione.
Si allontanò leggermente dalla bruna e le appoggiò anche l'altra mano sulla vita, il respiro che si faceva più rado. Quando Camila si girò tra le sue braccia le sembrò che il tempo si fosse fermato.
Occhi bassi, guance arrossate e respiro affannoso, nessuna delle due aveva il coraggio di sollevare lo sguardo e dare risposta alle mille domande che da mesi e mesi affollavano la mente di entrambe.
Troppa la paura, troppe le scottature passate, troppo il tempo vissuto da sole.
Troppi i trascorsi, l'astio tra le famiglie, troppo di tutto.
Troppa forse anche la speranza che non fosse ancora tardi.
D'improvviso, due giade verdissime si sciolsero dentro due pozze di cioccolato, perdendocisi dentro. Un silenzio quasi infinito, le palpebre che lentamente, all'unisono, si chiudono. Le labbra che si avvicinano pericolosamente..
“Mammeeeee! Dov'è il mio zaino?” strillò una voce dal corridoio, distogliendole dalla momentanea trance. Le due si staccarono l'una dall'altra a disagio, poi si girarono verso la porta.
“Henry, non urlare!” risposero due voci in coro.

A Little Bit Pregnant (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora