Capitolo 18

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Il barista si grattò la pelata, fece un bel respiro, si sistemò il farfallino ed uscì nella terrazza riparata dagli ombrelloni da sole per prendere le ordinazioni del più bizzarro gruppo di mamme che avesse mai visto.
Il capitano della brigata (era proprio il caso di dirlo) lo salutò agitando l'uncino dall'auto di pattuglia del compagno, che era visibilmente ansioso di essere da tutt'altra parte.
“A che ora devo venirti a prendere?” chiese David guardando preoccupato la pletora di mammi che affollava il bar.
“Non temere tesorino, mi porta Fred più tardi in macchina, alle due devo andare da Achab per sistemare gli strumenti.” sorrise il pirata.
Una volta sceso dall'auto si sporse nell'abitacolo, diede un bacio sulla guancia a David e si diresse verso gli amici. David sgommò senza voltarsi, lieto di iniziare il turno.
“Ma ciaoooooo!!!” diversi mammi salutarono Hook con entusiasmo, mentre quest'ultimo si accasciava su una sedia in vimini.
“Ciao cari! Jafar per me un gelato alla nutella e patatine fritte, grazie!” disse Killian con gesto teatrale. L'ex gran visir si diresse in cucina imprecando.
“Abbiamo un debole per le uniformi, eh?” scherzò Sean disegnando distrattamente sul gesso.
“Spiritoso!” sorrise Killian togliendosi gli occhiali da diva.
“Allora? Come sei messo con le nausee?” Fred si sporse in avanti lisciandosi l'abito a fiori. Dato che nessun abito taglia forte da uomo sembrava essere di suo gradimento, il giovane cavaliere aveva deciso di svaligiare il reparto premaman del centro commerciale, facendo man bassa di abitini estivi. Le vesti fiorate, in abbinamento con le sempre presenti timberland del giovane, avevano avuto come effetto finale “Ace Ventura”, con buona pace della fidanzata Kathryn.
“Stanno migliorando, per fortuna! Dev'essere il cambio di dieta, ultimamente mangio molto più sano!” sorrise Killian affondando le patatine nel gelato. Sean gli faceva compagnia ingurgitando orsetti gommosi a cucchiaiate.
“Oddio Fred, adoro il tuo vestito!” esordì una voce alle loro spalle. I tre si girarono con un sorriso.
“Albert!” squittirono in coro, mentre l'ex monarca si accomodava al loro tavolo.
“Jafar, per me una pizza al cioccolato, un frullato grande alla fragola, un piattino di arachidi e un succo all'arancia, grazie.” strillò allegramente Spencer, mentre il cameriere tornava in cucina chiedendosi perché i clienti più assurdi toccassero sempre a lui.
“Fa caldo oggi, ti sei messo la crema solare?” chiese Sean toccando la pelata di Albert per controllare.
“Si, Jeff me l'ha messa prima di colazione.” sorrise l'uomo. Poi, senza motivazioni apparenti, si mise a piangere. I tre lo ignorarono.
“Allora..” chiese Fred con fare cospiratorio “novità sui pupi?”.
Le prime ecografie erano state fatte e buona parte dei gestanti aveva già avuto il proprio responso.
“Io ho una femmina!” sorrise Hook orgoglioso.
“Davvero? Allora siamo in due!” sorrise gioioso Sean “Alexandra avrà presto una sorellina!”
“Noi invece aspettiamo un maschietto!” disse Fred massaggiandosi la pancia.
“E tu, Albert?” chiesero i tre, con fare pettegolo. L'avvocato si asciugò le lacrime.
“Maschietto, anzi.. maschietti! Grace avrà due fratellini!” esultò l'ex sovrano.
“Congratulazioni!” i tre alzarono i bicchieri per brindare.
“Ragazzi, ma a voi Whale ha lasciato l'ecografia?” chiese improvvisamente Killian. Avrebbe voluto attaccare la prima fotografia di sua figlia al frigorifero ma il dottorino aveva addotto mille scuse per non consegnargliela e non capiva il perché.
“No..” risposero in coro gli altri.
“Secondo me è perché sono gravidanze magiche, prima devono analizzare tutto. Vedrai che appena Blue da il permesso avremo le nostre ecografie!” sorrise Albert, poi si mise a piangere di nuovo.
Sean scrollò le spalle.
“Parlando di cose serie..” disse il biondino estraendo un libro dal borsello “Voi avete già deciso i nomi?”.
I quattro uomini si sporsero verso il tavolini discutendo per buona parte della mattinata su quali fossero i nomi ideali per i propri eredi.
Jafar, tra un biscottino a Iago e una lavata ai bicchieri osservava sospirando i mammi. Che strano posto, questa Storybrooke.

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“Ricordami di nuovo perché stiamo andando in convento?” chiese Whale parcheggiando l'auto.
“Perché arrivati a questo punto Blue ci serve. E credimi, ne farei volentieri a meno, se potessi.” rispose Ruby facendosi vento con una multa. Come se non bastassero le maledizioni, l'estate aveva travolto Storybrooke portando un'afa insolita e fastidiosa.
I due scesero dall'auto e si diressero verso l'ingresso a passo spedito. Alcune fate stavano lavorando il giardino e guardavano Ruby con astio.
“Dovevi proprio fartele tutte?” bisbigliò la lupa, visibilmente a disagio.
“Potrei chiederti la stessa cosa sui clienti del Rabbit Hole.. E poi sono con te ora, no?” la punzecchiò Whale cingendole le spalle con un braccio. Nonostante il caldo la mora si strinse al compagno.
“Certo che questo posto da i brividi anche di giorno..” commentò il medico, poi aprì la porta e fece segno alla compagna di entrare.
“Oddio, sembra la vodafone!” sussurrò Ruby vedendo la sala principale dal corridoio. Diversi banchi erano stati affiancati l'uno all'altro e diverse fate, dotate di cuffia, microfono e computer, smistavano diligentemente le telefonate dirette a comune e commissariato. Whale annuì preoccupato.
“Eccovi, finalmente!” li accolse Tink uscendo dal call center e passando cuffia e microfono ad una consorella. La bionda spiccava tra le fate per gli abiti casual, in netto contrasto con le tonache delle altre.
“Tinkerbell, suora in incognito!” scherzò Whale con un sorriso. Le due donne levarono gli occhi al cielo.
“Spiritoso! Andiamo, Blue vi aspetta.” disse la biondina girandosi verso la parte privata del convento, presto seguita dai due giovani.
I tre camminarono in silenzio per qualche minuto poi si fermarono davanti ad un'imponente porta di legno.
“Questo è il suo studio. Le ho detto che avete novità sulle maledizioni ma che dovete parlarle in privato, per il resto dovrete cavarvela da soli.” sussurrò la biondina, poi bussò tre volte e, senza attendere risposta, scomparve nel corridoio.
“Avanti.” la voce di Blue, severa come al solito, li invitò ad oltrepassare la soglia.
Un ultimo sguardo, un cenno d'intesa e i due aprirono la porta ed entrarono nello studio di Blue chiudendosi la porta alle spalle.
Senza attendere ulteriori inviti, i due si accomodarono sulle sedie di fronte alla fata, che li guardava preoccupata mentre parlava al telefono.
La fata fece loro cenno di attendere mentre concludeva la telefonata.
“Mary, non essere sciocca! Sinuh a casa di Snow? Non è possibile! Dev'essere un altro mitomane! Se ti arrivano altre segnalazioni del genere sii cortese ma chiudi al più presto, non abbiamo tempo da perdere!” strillò irritata la fata al telefono, poi concluse la chiamata. I suoi ospiti erano sbiancati di colpo.
Tink non ha voluto darmi dettagli e questi due si presentano addirittura qui e con queste facce serie, la cosa non promette nulla di buono.. pensò Blue.
“A cosa devo questa visita? E di giorno, poi..” chiese Blue non senza un certo astio rivolta a Whale. Il dottorino ignorò il tono sarcastico e posò una mano su quella di Ruby, che stava per mettersi a ringhiare.
“Abbiamo novità sulle maledizioni e crediamo che lei possa essere d'aiuto per risolvere questa faccenda in maniera.. non ufficiale.” disse il biondo.
“Di nascosto dal concilio, vorrà dire.” rispose la fata con malcelato disgusto.
“Risparmiaci la paternale. Non stai forse nascondendo a Hook che la bambina non è sua, per non parlare della vera natura delle maledizioni?” ringhiò Ruby.
“Come avete..” tentò di rispondere la fata ma venne zittita da un cenno di Whale.
“Abbiamo parlato con Belle, anche se alcuni erano arrivati alle sue conclusioni molto prima. Diciamo che parte del concilio più alcuni elementi esterni ci stanno già aiutando a risolvere la situazione. Data la natura delicata di queste informazioni dobbiamo tenere separati il concilio ufficiale da quello ufficioso ed abbiamo bisogno del suo aiuto, Blue.” disse Whale.
Blue si pinzò il naso tra le dita, pensierosa.
“Immagino che questo.. concilio ufficioso abbia ricevuto anche i risultati delle sue scoperte sulle gravidanze.” disse la fata con un fil di voce. In che guaio si stava cacciando?
“Non tutte. Ho fornito i risultati preliminari ma il resto lo lascerei a discrezione del concilio ufficiale, anche per questo ci serve il suo aiuto.” disse il medico accennando ad un sorriso. Blue sorrise debolmente, la testa immersa in mille scenari.
“Se questo può portare allo scioglimento delle maledizioni immagino di non avere altra scelta..” disse Blue.
Ruby e Whale si alzarono in piedi, la fata li guardò senza capire.
“Ora, se vuole seguirci, dobbiamo accompagnarla alla sede del concilio segreto, è importante che ascolti il resto della storia e ne comprenda i dettagli. Venga, Tinkerbell ci aspetta in auto e gli altri sono già in sede che attendono solo noi.” sorrise Whale.
“Quindi anche verdolina ne fa parte.. Non capisco perché non possiamo parlare qui.” rispose irata Blue.
Seguirvi? Certo, e magari mi sveglio in un fosso senza organi!Pensò Blue.
Stupida libellula azzurrognola malfidataPensarono Ruby e Whale.
“Perché dobbiamo coinvolgere meno persone possibili ed un convento pieno di fate non è esattamente il luogo idoneo.” disse Ruby, tenendo le mani sui fianchi.
“E se mi rifiutassi?” chiese testardamente la suora.
“Beh..” rispose il biondo con un sorriso maligno “Potremmo informare la cittadinanza che la cara madre superiora ha una tresca con il capo redattore del quotidiano locale..”.
Blue diventò paonazza.
“Ma come osate? Sono solo calunnie!” balbettò la fata in preda all'ira.
“Calunnie un corno. Ricordati che hai a che fare con l'olfatto di un lupo, senza contare che tu e Glass non siete esattamente discreti come vi piace pensare..” sorrise Ruby mostrando i canini acuminati.
“E come pensate di 'informare la cittadinanza' di questi pettegolezzi? Scrivendo un articolo su giornale?” sogghignò Blue, convinta di averli in pugno.
“Tramite il mezzo di informazione più rapido ed efficace della città. Il diner di mia nonna.” sorrise Ruby, strizzando l'occhio. Blue impallidì.
“D'accordo, andiamo..” rispose stizzita la fata, afferrando la borsa e catapultandosi fuori dallo studio seguita da Ruby e Whale.
“Oh, un'ultima cosa..” disse Whale seguendo le due more verso l'esterno.
“Cosa c'è ora?” chiese Blue con un fil di voce. Questa giornata infernale sembrava non avere una fine.
“Oltre ad alcuni cittadini di sua conoscenza, per questo concilio segreto abbiamo un.. consulente esterno. Ci sta aiutando con gli aspetti tecnici delle maledizioni.” disse Whale, serio.
“E chi sarebbe?” chiese Blue, sospettosa.
“Una persona che non ti piacerà per niente.” sorrise Ruby, poi i tre salirono in auto con Tinkerbell e sparirono nel placido traffico di Storybrooke, tra gli sguardi sorpresi delle fate.

A Little Bit Pregnant (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora