"Quindi fammi capire bene." papà mi puntò il dito contro. "Hai modificato il braccialetto in un'arma?" chiese portando le mani tra i capelli.
"Sì, guarda." glielo mostrai. "Le perle sono alternate tra scossa e gas, quando si in pericolo basta schiacciare il ciondolo e tirarlo addosso al malvivente e poi scappare." spiegai.
"L'hai già provato?" chiese e guardai a terra. Stavo per farlo ma Spider-Man ha voluto portarmi in "un posto più sicuro". " Non ho avuto né il tempo né il modo per provarlo." dissi e lui si fermò a guardarmi.
"Non so che dirti, sei riuscita nel tuo intento." disse e sorrisi felice. "Ma ancora non posso lasciarti fabbricare delle armi vere e proprie." spiegò avvicinandosi a me. "Magari, dopo un po' di esperienza e qualche anno di studio approfondito potrai aiutarmi a montare gli aggeggi tecnologici, va bene?" chiese e corrugai la fronte..
"Mi stai trattando come una bambina." sbottai.
"No, non lo sto facendo." sbatté velocemente le palpebre confuso.
"Invece sì, riesco a sentire odore di latte, vuoi darmi anche il biberon adesso?" chiedi sarcastica alzando le sopracciglia e lui ridacchiò leggermente.
"Carina questa." poi tossicchiò. "Renata, io sono tuo padre e come tale scelgo io cosa sia giusto e cosa non lo sia. E io dico che fino a nuovo ordine sei libera di fare la ragazzina." mi guardò. "Quindi, insomma, vai in camera tua e vai a chattare con le amichette o che so io."
Mi girai e camminai rabbiosamente verso la mia camera. Certo. Pensai. Mi definiva come una qualsiasi ragazzina di 16 anni che pensava solo a quelle cazzate come chattare con le amichette. Io volevo aiutare, io volevo far parte di quel mondo.
Entrai in camera e chiusi la porta sbattendola, ero incazzata all'ennesima potenza e forse non sapevo neanche io il perché. Mandai giù il groppo in gola e presi un libro dalla mia mensola posta sopra la scrivania per poi buttarmi sul letto. Tanto non avevo alcun piano per quel giorno.
"Hey, psst." sentii bisbigliare e quando alzai lo sguardo vidi Loki di fianco al mio letto.
"Ma cosa, quando sei entrato?" chiesi e andai velocemente a chiudere la porta a chiave per poi tornare al mio posto. "Sai che papà diventa una belva se sa che porto un qualsiasi essere di sesso opposto qua dentro." bisbigliai.
"Io non sono qua, in senso, non fisicamente." sorrise e alzai gli occhi al cielo.
"Come mai questa visita?" chiesi e lui si sedette sul bordo del mio letto.
"Ho trovato un libro, il libro di mia madre." spiegò e spalancai gli occhi. "Spiega come fare uso del potere che lei stessa mi ha donato."
"Ma questo è fantastico." sapevo del suo rapporto speciale con Frigga, molte volte mi aveva detto che se mi avesse conosciuta probabilmente mi avrebbe definita adorabile. Loki si era aperto con me riguardo la sua famiglia, mi raccontava il modo in cui sua madre si occupava di lui quando suo padre era troppo occupato ad addestrare Thor per diventare re. "Hai scoperto qualcosa di interessante?"
"In una delle ultime pagine descrive l'incantesimo che ha usato per condividere con me i suoi poteri." sospirò. "Ha lasciato scritto che spera io faccia lo stesso con qualcuno che amo." erano poche le volte in cui vedevo il Dio dell'inganno triste e quelle uniche volte stavamo parlando del futuro e di padri.
"Che dolce, spero anch'io tu lo faccia." mi sistemai in modo da guardarlo in faccia. "Spero che tu possa trovare l'amore della tua vita e avere dei figli a cui donare i tuoi poteri." annuii mentre lui mi guardava fisso con i suoi occhi azzurri. "Solo fallo mentre sono viva così posso fare da zia." ridacchiai e lui accennò un lieve sorriso.
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Just Myself
FanfictionSTORIA COMPLETATA Renata è la figlia del grande Tony Stark, ma questo deve rimanere un segreto. Lei e suo padre hanno fatto un accordo stabilendo che sarebbe stato più sicuro se nessuno avesse saputo, viveva nella Stark Tower e aveva una vita immers...