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Sbadigliai un'altra volta osservando Bruce mentre scriveva un'altra operazione matematica sulla lavagna che in realtà era un ologramma, la cosa stava andando avanti così da quasi 10 minuti e avevo già sbadigliato 7 volte. A quanto pare il Dottor Banner voleva vedere a che livello era Renata Stark, beh, al momento il mio livello era sdraiato... su un letto possibilmente.

Ugh, chissà cosa stava facendo Peter a scuola. Probabilmente stava parlando con Ned di ciò che stava succedendo e magari si stava subendo gli scleri di Michelle, anche se speravo che mantenesse la promessa a me fatta ieri sera e di non dire a nessuno di questo pericolo sconosciuto.

"Renata stai ascoltando?" mi richiamò Hulk in versione calma.

"Mhm?" alzai lo sguardo e lui sospirò, era il suo metodo per mantenere lo stress as un livello basso, il mio metodo era decisamente più facile. Rompevo le palle alla gente. "Il risultato è -4." Dissi semplicemente dopo aver visto il calcolo che probabilmente voleva che risolvessi.

"Così velocemente?" Chiese stupito togliendosi gli occhiali. "È il quinto calcolo che tu faccio fare, non hai neanche usato la calcolatrice." Disse indicando il piccolo aggeggio che mi aveva dato all'inizio della lezione.

Alzai le spalle. "Sono brava con i numeri." Borbottai per poi riprendere a giocare con la penna. Lui annuì semplicemente andando a cancellare ciò che aveva scritto. Ugh, era cosi noioso, non potevo parlare con Michelle o gli altri, ero costretta a sentirne solo la voce di Bruce.

"Che me dici di un po' di fisica?" Chiese e annuii, tanto non avevo di meglio da fare. Mi passò un foglio con su scritti dei problemi e mi chiese di risolverli. "Se hai qualche problema chiedi pure, sono abbastanza difficili." Mi sorrise gentilmente e presi il foglio iniziando a leggere i problemi.

Se una macchina si sta muovendo alla velocità di 120km/h su una strada- bah, ma chi voleva seriamente mettersi a risolverli? Portai lo sguardo sulla finestra del salotto e ripensai al pomeriggio precedente.

Peter aveva detto che mi amava, non l'aveva mai detto prima d'ora e proprio per questo motivo andai a letto con un sorriso stampato sulle labbra. Ok, magari non era esattamente il momento migliore per fare una confessione d'amore, ma mi accontentavo.

Presi la penna e iniziai a scrivere alcuni calcoli sul foglio. Non penso sarei riuscita ad andare avanti a fare delle lezioni così con Bruce. Non per essere stronza, ma lui era troppo noioso e io ero troppo distratta. "Come sta andando?" Chiese cercando di sbirciare il foglio che coprii velocemente.

"Privacy grazie." Finsi un sorriso e lui alzò le mani sulla difensiva andando a sedersi dall'altra parte del tavolo. Ok, non saremmo mai andati avanti così. Strappai una pagina bianca dal quaderno e iniziai a scriverci su, c'era solo un modo per risolvere il tutto e io sapevo benissimo com funzionava.

Avevo visto mamma farlo diverse volte quando eravamo a Los Angeles, la cosa mi aveva sempre divertita e affascinata e finalmente potevo farlo anch'io.

Mi alzai e raggiunsi Bruce per poi porgergli il foglio. "Che cos'è?" Chiese confuso iniziando a leggere.

"La tua lettera di licenziamento." Sorrisi. "I tuoi servigi non sono più richiesti, puoi pure prendere la tua roba e tornartene a casa tua." Gli feci ciao con la mano e lui rimase a guardarmi confuso.

"E i 10$ per cosa sono?" Domandò ancora notando la banconota attaccata al foglio.

"Quello è il tuo incentivo per non farlo sapere a papà." Gli feci l'occhiolino e lui corrugò la fronte. "Cosa? Ne vuoi di più? Posso arrivare a 2.000 e non di più." Incrociai le braccia al petto.

"Ok, bello scherzo." Si mise a ridere lui. "Ora torna a fare l'esercizio."

"Io sono seria." Ribattei, a quel punto lo vidi guardarmi con un'espressione seria, poi notai le vene del suo collo tingersi di verde.

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