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Sospirai continuando a mangiare il mio gelato mentre Spider-Man continuava a fare dei salti mortali, annotavo intanto tutto sul mio quaderno calibrando la potenza dei suoi salti e la resistenza del suo costume.
Papà aveva fatto un ottimi lavoro, ma anche l'ottimo poteva essere migliorato.

"Per quanto ancora devo saltare?" Chiese lui fermandosi un attimo per prendere fiato. "La testa inizia a girarmi."

"Come se non ti divertissi." lo presi in giro scrivendo un paio di calcoli qui e là. "Ora ragnetto. Spara." ordinai.

"A cosa?" Chiese guardandosi intorno. "Non posso mica farlo a vuoto."

"E perché no?" chiesi alzandomi tenendo in mano ancora il gelato, gentilmente offerto dal ragazzo ragno che pensava fosse carino farmelo avere. Per fortuna aveva scelto solo cioccolata, insomma, a chi non piaceva il cioccolato?

"Ho un puntatore, se non rileva un bersaglio non posso sparare." Spiegò e lo raggiunsi corrugando le sopracciglia. "Un'idea del sig. Stark per evitare che sparassi a qualcuno per sbaglio."

Estrassi un piccolo cacciavite dal taschino del mio maglioncino e gli porsi la mano. "Dammi." lui posò il suo braccio sul palmo della mia mano e gli porsi il gelato che dovette tenere nell'altra. "Forse è meglio se lo finisci tu o si scioglie." gli dissi. "Ci metterò un pochino."

"Oh, sì sì, certo, puoi solo- puoi alzarmi leggermente la maschera fino al naso in modo che possa mangiare?" domandò e annuii prendendo con la mano il confine della sua maschera per poi alzargliela leggermente.

Mi si fermò il respiro quando lo feci arrivare al suo naso, le mie dita indugiarono un attimo sulla maschera. Un movimento in più e posso scoprire chi sei. Deglutii leggermente osservando i muscoli della sua mascella serrarsi, sentivo il suo braccio tremare leggermente nella mia mano e scossi la testa lasciando stare e tornando al mio lavoro.

Guardai attentamente il lancia-ragnetele e corrugai le sopracciglia, era fatto in modo da non potersi aprire, ma se c'era una cosa che sapevo su mio padre era che gli piacevano le sfide. Posai il cacciavite sul caricatore e osservai attentamente le varie linee che lo formavano.
Seguii la logica e controllai il punto nel quale tutte le linee si univano formando un rilievo minuscolo, mi morsi la lingua e premetti leggermente la punta.

Questo si aprii dandomi la piena visione degli ingranaggi e fili che lo costituivano. Per un momento non seppi cosa fare, insomma, era lavoro vero, un movimento falso e avrei potuto rovinare tutto, non avevo Friday che mi aiutava a determinare gli errori.

"Oh cavolo." sentii borbottare Spider-Man e quando alzai lo sguardo notai che si era leggermente macchiato la tuta con il gelato, ridacchiai silenziosamente e presi il gelato dalla sua mano per permettergli di riabassare la maschera e cercare di lavare via la macchia, cosa che non riuscì a fare visto che la espanse. "E ora come la lavo una macchina su una tuta tecnologica?" chiese.

"Mhm, prova così." presi dalla tasca il mio fazzoletto, che in realtà non era altro che un piccolo pezzo di stoffa che avevo cercato di ricamare con scarsi risultati. Lo passai sulla macchia sfrgando bene e risucchiai un respiro tremante. "Dimmi se ti faccio male."

"E perché dovresti?" iniziò ma si fermò rilasciando un piccolo urletto quando iniziai a fregare velocemente contro il tessuto del costume. Poco dopo la macchia scomparve lasciandolo senza parole. "Ma come- Come hai fatto?"

"Non serve acqua o sapone, velocità, attrito. Questo tipo di costume è fatto apposta." parlai ritornando a guardare gli ingranaggi, il gelato l'avevo finito in fretta facendomi venire un colpo di freddo al cervello, ma mi ripresi subito. "Puoi- puoi mettere un po' di luce qua?" chiesi.

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