09

2K 111 37
                                    

"Papà." dissi entrando lentamente nel salone. "Non è che potresti, tipo- ehm, allungarmi qualche soldo?" chiesi timidamente allungando il labbro inferiore e facendo la mia solita faccia da cucciolo indifeso.

"Non hai ancora la tua paghetta?" chiese e io ripensai agli ultimi acquisti. Eh no, non avevo più niente, solo un dollaro. Il resto l'avevo usato comprando l'attrezzatura adatta per fare i caricatori di Spider-Man e il resto lo avevo speso mangiando.

"Sì, ho dieci dollari circa, ma io e Michelle volevamo andare a fare shopping." mentii unendo le mani in preghiera e avvicinandomi a lui. "Ti prego papà, non posso aspettare tre settimane."

"E invece temo proprio che dovrai." alzò le spalle e spalancai gli occhi. "Così impari a spenderli tutti in una sola volta." sbuffai e lui alzò gli occhi al cielo. "E non fare così con me, signorina."

"No, insomma, mi stai ignorando negli ultimi giorni, non mi ricordo l'ultima volta che abbiamo cenato assieme." Puntai un piede a terra. "Speravo che almeno questo l'avresti fatto."

"No, questa è la mia risposta definitiva." disse fermo e borbottai a bassa voce qualcosa contro di lui. "Anzi, sai cosa? Penso di dover fare il padre severo per una volta... Ti proibisco di uscire!"

"Ma papà!" mi rifiutai. "Devo andare con Michelle al bar!" altra bugia, dovevo incontrarmi col ragazzo ragno. "Non puoi farmi questo, mi sono appena fatta degli amici e tu mi stai vietando di vivere i miei anni migliori."

"In camera tua, ora!" urlò e mi fermai a guardarlo. "E non voglio sentire discussioni." Mi puntò il dito contro.

"Bene." sbuffai. "Ti odio, sei proprio come mi descrivevi il nonno! Ti importa solo di te stesso!" urlai e senza aspettare altro corsi in camera e mi buttai sul letto. Perfetto, come lo dicevo a Spider-Man? Ma soprattutto, stavo seriamente obbidendo ai suoi ordini? Lui non mi ascoltava e voleva che io ascoltassi lui?

No, se lo poteva scordare. Mi alzai in fretta e furia e presi il mio unico dollaro mettendelo in tasca per poi chiudere gli occhi e concentrarmi. Sul letto apparve un'altra me presa a leggere un libro, annuii notando quanto fossi migliorata e sorrisi aprendo la mia finestra.

Era alto, ma non troppo. Inoltre ero diventata più forte grazie ai miei poteri, così quando mi lasciai cadere a terra riuscii a cadere sulle mie gambe senza farmi male. Ero elettrizzata, non avevo mai disubbidito, se non contiamo il giorno in cui provai a infinltrarmi nella missione di papà. Ma era veramente eccitante.

Camminai fino al negozio in fondo alla strada e comprai una barretta al caramello per poi correre verso il parco. La giornata era stupenda, la scuola stava andando bene, io e Peter eravamo diventati ottimi amici, Michelle aveva provato a truccarmi senza alcun risultato visto mi struccavo subito dopo. Avevo scoperto di avere un ammiratore segreto, che poi era Aiden, avevo passato quasi ogni ora di informatica con lui e mi ero proposta per fargli da babysitter e la professoressa ne fu entusiasta confessandomi che sembrava stare più calmo intorno a me.

Una volta al parco riuscii a notare la figura di Spider-Man mentre stava parlando al telefono con qualcuno, mi avvicinai di soppiatto e non appena gli fui vicini mi aggrappai al suo collo urlando un:"Sorpresa!"

L'unica cosa che mi ero aspettata era che lui reagisce di scatto prendendomi e sbattendomi a terra per poi puntarmi contro il suo puntatore, tossicchiai leggermente cercando di riprendere aria dal colpo e lui portò le mani alla bocca coperta dalla maschera. "Oddio, mi dispiace!" urlò e chiuse la chiamata al telefono mettendolo nella tasca del costume. "Renata, stai bene? Mi hai preso alla sorpresa, non volevo, io- lascia che ti aiuti." mi porse una mano che afferrai e mi aiutò a tirarmi su.

Respirai profondamente. Insomma, ero forte, ma anche lui lo era, per cui era come se fossimo alla pari. Faceva male. Cazzo se faceva male. "Fa niente." scossi la testa e lo guardai. "Spero solo di non essere atterrata sui tuoi caricatori." lo tentai e lui mi si avvicinò ancora.

Just MyselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora