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Era un peccato dover nascondere tutto da mio padre, non che volessi deluderlo o essere arrogante, ma la verità era che dovevo aiutare in un modo o in un altro e un "amico" di papà non sarebbe riuscito a fermarmi. Quello era il giorno della missione, si stavano tutti preparando il jet con le loro armi e io ero chiusa nella mia camera con il mio libro sulle gambe cercando un modo per scappare.

Fottute regole.

Papà aveva detto a Friday di non lasciarmi uscire e anche se avevo provato a bypassare il suo sistema di protezione, non c'ero riuscita. Il numero di Peter era bloccato sul mio cellulare, un'altra delle idee di papà. Ma quello che lui non sapeva era che avevo usato il costume di Peter come un vantaggio dove avevo inserito un altro microchip per localizzarlo, avevo messo anche una telecamera sul suo ragno, quindi ero io quella in potere.

"Hey bimba." Tony entrò in camera. "Vieni, voglio farti conoscere il mio amico nonché il tuo nuovo babysitter." ghignò e alzai gli occhi al cielo.

"Non ho bisogno di un babysitter, non mi metterò in situazioni pericolose." mentii e lui annuì, mi alzai chiudendo il mio libro. "Audace da parte tua presumere che non vi seguirò." incrociai le braccia.

"Sì, sì, lo so, per questo l'ho chiamato." poggiò la sua mano sulla mia spalla, camminammo insieme per il corridoio e poi finalmente raggiungemmo il salotto. "Renata, questo è il mio amico." mi presentò e la mia bocca si spalancò.

"Un fottuto mago?" urlai. "Questo è quello a cui hai pensato?" certo, perché non l'avevo realizzato prima? Avevo dei poteri che avevano bisogno di un altro tipo di potere e chi era meglio di un mago?

"Non sono un mago." l'uomo alzò gli occhi al cielo. Era alto e magro, la sua faccia aveva una bellissima forma ma i suoi vestiti erano orribili. "Sono Strange, piacere di conoscerti." mi porse la mano e gliela strinsi.

"Beh, piacere di conoscerla sig. Strange." finsi un sorriso.

"No, è Dottor. Strange." mi corresse e mio padre sospirò.

"Allora è un piacere conoscerla sig. Dottor. Strange." lo stuzzicai e lui rilasciò un sospiro arrabbiato, ero così brava a far innervosire le persone. "Ma sei venuto per niente, non ho bisogno di un babysitter e penso tu abbia di meglio da fare che fare da balia ad una teenager." parlai scuotendo la testa.

"Oh, oggi è il mio giorno libero visto che Wong è al Sanctorum, quindi non ho niente di meglio da fare." mi stuzzicò e spalancai gli occhi. Come aveva osato?

"Vedo che c'è del feeling tra voi due, ora devo andare. Ci vediamo il prima possibile." mi lasciò un bacio sulla tempia e sbuffai.

"Se venissi con te potrei aiutarvi a finire il prima possibile e tu lo sai." gli lanciai uno sguardo che lo fece ridere.

"Ne sono sicuro bimba, rimani qui al sicuro." e con questo se ne andò lasciandosi solo con il mago strano.

"Se sei un mago, fai qualcosa di diverso da quello che vedo in tv." lo provocati girandomi e camminando verso la mia stanza. "Oops, troppo tardi!" salutai con la mano e percorsi velocemente il corridoio fino alla mia camera da letto.

Non sarei rimasta semplicemente lì ad aspettare il loro ritorno.

**

Rilasciai un altro sospiro dalla bocca mentre cercavo di rilassarmi. Avevo un piano, uno buono questa volta e avevo bisogno di concentrarmi e di provare un nuovo incantesimo che era molto difficile. Non aprii gli occhi neanche quando sentii la porta aprirsi. "Cosa stai facendo?" chiese Strange e continuai a concentrarmi.

"Sto facendo meditazione." alzai le sopracciglia. "Non lo fate anche voi maghi?" chiesi prendendo un grosso respiro.

"Sì ma di solito non lo facciamo sul soffitto, a testa in giù." rispose e scossi la testa.

Just MyselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora