Put yoursealf back together again

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Regola numero settanta tre no restare intrappolato nel sogno di qualcun altro. Regola sessantaquattro guarda sempre in alto per trovare un punto di riferimento. Regola numero settantacinque segui sempre la persone a cui vuoi bene....

Le sue labbra erano ancora sulle mie e io mi ero fatto vicino per stare a contatto con lui, nessuno dei due voleva interrompere il contatto che ci univa e solo per un secondo mi dimenticai della strada sbagliata e degli altri che stavano cercando la giusta via, mi dimenticai delle bombe degli "innocenti", per un attimo mi dimenticai del mondo circostante. Poi lui si staccò dolcemente e io alzai lo sguardo, lui sorrideva e io diventai rossa e mi allontanai, ma lui mi conosceva ormai è sapevo che non si sarebbe offeso, sapevo che sarebbe andato tutto bene.
Dagli alberi sbuco Thalia con la carina in mano che ci guardo per un istante, per fortuna eravamo abbastanza lontani da non creare sospetti. Thalia ci guardo comunque per un po' e poi scosse la testa e ci mostrò la cartina che teneva in mano, in realtà la mostro a Hades per  avere indicazioni più precise e mi taglio fuori così io ripercorsi il sentiero che avevo fatto un braccio a Hades e mi ritrovai tra gli altri. Vidi Elli seduta su un tronco a chiacchierare con Artesia, mi sedetti lì vicino e appoggiai la testa sulla sua spalla, Elli era poco più bassa di me sebbene c'era stato un tempo dove la differenza di altezza si faceva ben notare, appoggiare la testa sulla sua spalla mi era ancora difficile in fatti la ritirai su e dissi:«che succede?» e entrambe mi guardarono dicendo insieme:«niente di che » e sbuffando,non c'era veramente niente, non avevamo fatto niente eravamo in quella raduna da circa tre ore ormai è iniziavamo tutti a stufarmi della situazione, per lo meno sembrava un posto sicuro, per quanto la parola sicuro potesse valere ancora qualcosa, negli anni avevo imparato a distinguere molto bene a distinguere quello che gli altri chiamavano sicuro e quello che non lo era sebbene io non vedessi la differenza con la stessa facilità con cui lo facevano gli altri, bevo sempre amato il pericolo avevo sempre amato il rischio è per quanto Thalia si potesse essere arrabbiata con me io non avevo mai smesso. Ma molte persone sbagliano credendo che il non smettere e il non capire siano la tessa cosa.
Dopo un po' decisi di prendere i panini dalla macchina e distribuirli in quanto la fame si stava facendo sentire, Thanatos mi aiuto e poi ci sedemmo tutto insieme in cerchio a mangiare velocemente i nostri pantani, tutti tranne Thalia e Hades ancora impegnati con i tracciati della mappa, tecnicamente sarebbe stato impossibile perderci se gli "innocenti" non si fossero presentati alle nostre calcagna.
Finí il panino e mi sdraia sul erba soffice a guardare lo squarcio di cielo tra gli alberi che facevano da ombrellone per il sole. Elli e Hera si sdraiarono accanto a me e iniziarono a indicare le nuvole descrivendone la forma. Io ne indicai Una dicendo:« quella e un fiore» poi fu il turno di Hera che disse:« quella per me è un granchio» poi Ella indicò una nuvola e disse:«quello è un ragazzo carino» e Hera subito disse:«non so quale è la tua idea di ragazzo carino ma quella nuvola mia cara assomiglia a un cavallo» per prenderla un po' in giro anch'io dissi:«la sua idea di ragazzo carino mia cara e Than quindi fai un po' te» Hera divertita dalla battuta disse:«in effetti» e Elli mettendo il broncio disse:«piantatela, non è divertente» e Hera rispose sempre ridendo:«perché neghi che ti piace?» prima che Elli  Thalia e Hades sbucarono dagli alberi e Thanatos colse l'occasione per dire:«porti sempre nei boschi le tue ragazze per pomiciare» una scossa di imbarazzo mi pervase la schiena ma poi capì che stava parlando di Thalia e mi rilassai. Hades gli tirò uno sguardo di fuoco e poi disse:«abbiamo trovato la strada quindi tutti in macchina» si senti l'approvazione generale e la felicità del potersene finalmente andare. Io non ero e dispiaciuta ne contenta quel posto non era male e la macchina solitamente mi dava la nausea ma qualcuno mi porse la mano per tirarmi su dal suolo e io non vedendo chi fosse per il sole negli occhi l'afferrai quando notai che si trattava di Hades arrossì e lui sorrise, e mi disse:«pronta a ripartire?» e io facendo si con la testa dissi:«più che pronta» poi Hades assunse una faccia di paura che non capì sembrava come preoccupato, ma appena si accorse che lo stavo osservando cambio espressione e continuo a sorridermi.
Salimmo nuovamente nella macchina preparando le cose per il viaggio. Io fui l'ultima a salire posizionandomi nel sedile davanti vicino ad Hades come al solito.
Chiusi la portiera e la macchina partì, a quel punto appoggiai la testa contro il finestrino e mi addormentai con l'aria fredda, che veniva dal finestrino abbassato di Hades, che mi sfiorava la faccia.
Sprofondai in un sogno, nel sogno c'eravamo noi tutti ma in un alto universo in in realtà parallela avevo vestiti belli e tutti sembravano in condizioni migliori, la macchina era una macchina sofisticata e piena di apparecchiature, nessuno aveva paura nei volti dei miei amici c'era solo gioia e sicurezza, molta molta sicurezza. Sembrava un posto per detto un mondo perfetto nel quale eravamo noi a dare la caccia agli "innocenti" nella quale eravamo noi le armi del governo... le armi del governo. 
Il sogno svanì rapidamente rimanendo limpido nella mia testa, Hades non aveva sbagliato la strada, Hades aveva sbagliato la strada di proposito, il viaggio non era così lungo, l'aveva reso così lungo perché doveva capire, ma allora perché mi aveva salvato perché aveva lasciato che i soldati non ci vedessero. La domanda che automaticamente mi sorse nella mente: dove stiamo andando?
Avevo realizzato tutto così velocemente che la testa mi faceva male, troppo male per aprire gli occhi. Era tutta una bugia la circoscrizione era una bugia, il governo non ci voleva morti, tutt'altro aveva ben altri programmi per noi. Volevano che noi fossimo soldati o meglio volevano che noi fossimo armi.

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