I wonder what u think when you see me

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Regola numero novantaquattro ricordati che c'è sempre una via di uscita dal labirinto di dolore e ricordi che le persone anno creato.
Regola numero novata cinque gli amici diventano famiglia, la famiglia non si abbandona.
Regola numero novata sei, non ci sarà mai più questo giorno o questo momento quindi vivilo al massimo....

Erebus e Thanatos spostarono attentamente Hades dal pavimento sulla quale era caduto all'interno della macchina sul sedile di dietro, saremo stati costretti a stare in quel parcheggio ancora per qualche ora, Thalia doveva disinfettare Hades e assicurassi che il proiettile non fosse rimasto all'interno cosa che escludeva ma era un processo lungo e doloroso contando che non avevamo gli antidolorifici e soprattutto la anestesia.
Hades era seduto nel sedile dietro della macchina, provava molto dolore lo potevo vedere dalla sua faccia ma per qualche strana ragione appena mi avvicinavo o il suo sguardo incrociava il mio mi sorrideva come per tranquillizzarmi. Mi allontanai dagli altri, mi serviva un po' di tempo per capire come mi sarei dovuta sentire e come mi sentivo effettivamente la testa mi scoppiava e stavo pensando a troppe cose contemporaneamente, mi sentivo come se da un momento all'altro mi sarei messa a vomitare ma non avevo niente nello stomaco da buttare fuori. Mi sedetti sul dorso del marciapiede con la testa tra le mani, mi pareva che tutte le volte che chiudevo gli occhi lo sguardo di quel ragazzo mi apparisse, quello sguardo acceso di odio ma ancora acceso prima che io l'avessi spento.
Rimasi lì in silenzio per qualche minuto, gli altri avrebbero capito presto, se non l'avevano già fatto cosa fosse accaduto all'interno del ristorante, Vidi Thalia avvicinarsi da lontano, volevo stare sola ma la presenza di Thalia non mi poteva dare fastidio, si sedette vicino a me, e mi disse direttamente ciò che pensava, non faceva troppo giri di parole, non diceva troppe cose, ma quando parlava sapeva cosa dire, infatti disse:«senti se non hai capito il mondo in questi anni al posto di progredire di fare sviluppi e creare nuove risorse come tutti ci vogliono far pensare è regredito, e siamo tornati alla lotta per la sopravvivenza» io ribatto:«abbiamo mai smesso di lottare per la nostra sopravvivenza Thalia? Non sei stanca? Stanca di dietro nascondere in un buco» mi ricordai le parole del ragazzo:«di dover avere degli orari precisi di uscita, di non aver mai avuto nessun amico per anni al di fuori della nostra cerchia, di non aver mai avuto la possibilità di crescere avere figli o una casa, vivere in un posto che ti piace davvero o essere braa nel tuo lavoro? Io sono stanca, perché solo ora capisco perché ci chiamano "sopravvissuti" perche questa non è vita, non stiamo vivendo, stiamo solo cercando di sopravvivere» lei mi guardo e annuì poi mi disse con voce alma il solito tono di voce che usava spesso:«l'hai ucciso tu vero? Il ragazzo sdraiato a terra» i miei occhi si inondarono di lacrime che si fermarono lì senza cadere, e lei mi disse:«quello che mi hai detto a me vale anche per lui, pensi che essere trattato come marionette del governo sia stato vivere? Non so cosa ci sia dopo la morte e per ragioni che ben sai non mi sono posta il problema, ma penso che ci sia di meglio che questo» non disse altro e io non aggiunsi e non ribattei niente, quello che aveva detto era corretto, ma allora perché mi sentivo così? Elli arrivò e si sedette accanto a noi poi disse a Thalia:«i ragazzi e Hera si stanno prendendo cura di Hades» lei annuì in segno di approvazione, poi Elli mi guardo e mi chiese:«stai bene?» e io risposi:«si» lei mi guardò per un po' come se mi stesse studiando, poi disse con sguardo triste:«no veramente come stai» Artesia apparse dal dietro e si sedette vicino a Thalia che la guardo sorpresa, io risposi ad Elli:«non so esattamente cosa dire in questo momento» lei mi guardò e mi disse:«perché?» Io non provai neanche a immaginare una risposta diversa e dissi:«se sparissi, morissi o semplicemente scomparissi dalla tua vita come quel ragazzo oggi a fatto con delle altre persone, ti importerebbe?» Elli rispose:«so che non scomparirai» io mi alzai, so che non aveva detto qualcosa di male ma non avrà risposto alla mia domanda, non aveva fatto niente eppure mi sembrava che fosse successo qualcosa.
Entrai nel ristorante, la figura era ancora sdraiata lì per terra, la girai e la trascinai delicatamente su una tovaglia che a sua vola trascinai sul retro del negozio, le ragazze entrarono nel locale e uscirono con me dal retro. Il retro del ristorante era un parcheggio il doppio più grande del parcheggio davanti ed era deserto non c'era neanche una macchina.
Rientrai in cucina velocemente con lo sguardo preoccupato e stranito delle altre che fissavano ogni mio movimento, la cucina era grande ma per fortuna individuai presto il luogo nella quale i cuochi tenevano gli accendini e la gasolina per alimentare il fuoco.
Tornai nel parcheggio, le ragazze erano ancora in piedi lì davanti al defunto, Elli mi chiese:«cosa stai facendo?» io non risposi fino a quando fui vicino al cadavere lo girai a pancia in su e gli chiusi gli occhi, misi la tovaglia per bene e gli aggiustai i vestiti, a quel punto mi alzai lentamente e mi voltai verso Elli e gli risposi dicendo:« quello che fanno i mortali, un funerale» la cosa suscitò una reazione strana da parte di tutte che mi guardarono stranite e fecero smorfie di dolore, quel tipo di dolore mentale e non fisico. Si misero in una linea orizzontale dietro le mie spalle e poi io bugia l'accendino sul corpo che prese fuoco e mi allineai in fila con le altre.
Thalia disse:«penso hai funerali si dica qualcosa» e Artesia gli rispose:«si ma a i funerali si conosce il defunto e non lo si a ucciso» «ARTESIA» la richiamo Thalia con la rabbia di qualcuno a cui la cosa detta aveva dato molto fastidio:«va bene così Thalia non ti preoccupare e ora che iniziamo ad accettare le cose come stanno e il primo passo per farlo e dirlo ad alta voce» le dissi respirando.
Guardai quel volto bruciare, avrei voluto toglierli la maschera ma mi era più facile guardarlo con l'aspetto di un adulto che di un ragazzo.
Thanatos arrivo d dietro stupendosi per la scena e disse:«la stazione dei treni non è molto lontana, l'unica cosa che possiamo fare per Hades adesso è un bendaggio, sta bene comunque ma starà meglio quando tornerà alla sua base militare e lo cureranno » mi venne da fare una smorfia all'idea che eravamo così vicini al punto in cui ci saremmo separati, così lasciai uno sguardo al ragazzo per l'ultima volta e camminai veloce da Hades.
Lui mi vide a distanza e mi sorrise a quel punto mi avvicinai e gli accarezzo i capelli con una mano, e gli dissi:«non mi devi sorridere non devi essere forte per me» lui mi guardo e rispose dolcemente:«non è per essere forti e che se io ti sorrido poi tu a tua volta mi sorridi ed e la cosa più bella al mondo»

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