Because everyone care when it's too late

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Regola ottantadue gli amici sono importanti. Regola ottantatré le persone sono importanti.
Regola ottantaquattro combatti per quello che vuoi...

Thanatos era lì in piedi di fronte a me, gli altri erano alle spalle nei loro visi si vedeva l'espressione di chi si era già preparato perché la cosa accadesse. Io rimasi in mobile e poi sussurrai:«da quanto siete qui?» lo sussurrai molto piano ma Thanatos colse le mie parole e replicò:«da più o meno tutta la conversazione ma niente di nuovo per noi altri, noi lo sapevamo già» mi senti salire nel petto una strana sensazione di calore, mi avevano preso tutti in giro, mi avevano imbrogliato.
Strinsi la mascella talmente forte che se la mia lingua si fosse trovata in messo hai denti si sarebbe staccata, provavo imbarazzo e furia allo stesso tempo.
Thanatos e gli altri si avvicinarono al luogo in cui io e Hades stavamo discutendo pochi minuti prima, pensavo di non poter più riuscire a parlare e in vece dissi con tono strozzato:«che cosa vuoi dire con: "noi lo sapevamo già?» Thanatos mi guardò con lo sguardo di chi sta ammazzando uno senza volerlo, come per attutire il colpo sebbene il pugnale sia già dentro i suoi occhi mi dicevamo "scusa" ma io non perdonavo nessuno.
Quando ero bambina non ero così orgogliosa, ho sempre pensato che l'orgoglio rovinasse i rapporti con le persone, che fosse più importante dire "scusa" una volta di troppo che una volta in meno, perché erano ancora gli anni in cui pensavo agli altri e pensavo a come ci si potesse stare male a essere sempre il solo a scusarsi, quando ero piccola non capivo neanche le persone orgogliose forse mi era sempre stato insegnato che non volevo più degli altri, o forse neppure adesso le capisco, forse ora non è un fatto di orgoglio e un fatto di sentirmi ferita, e non so come fare, e non ho nulla per cui scusarmi.
Thanatos disse:« settimane fa mentre tu dormivi Hades ci ha svegliati» mi si strinse lo stomaco volevo vomitare, ma guardai Hades dritto in faccia volevo che vedesse il disgusto che stavo provando, Mio cugino continuò:«abbiamo tenuto una sorta di riunione nella quale spiegava le tre forze del governo, abbiamo concordato sul non dirtelo perché ne io ne Hades vogliamo vederti come arma» io lo guardai dritto in faccia e dissi:«così avevate pensato bene di non darmi neanche la scelta» lui mi guardo e provò a dire:«noi...» ma lo interruppi dicendo con un tono così freddo che mi stupì anch'io della voce che stavo tenendo:«togliere la scelta a qualcuno e l'equivalente di toglierli la libertà» poi guardai in basso e aggiunsi:«voi non ne avevate il diritto» poi mi allontanai e Hades mi urlo da dietro:«Ferma Nyx dove vai?» mi io camminai velocemente, superai le baracche e arrivai a una sorgente d'acqua poco lontana, mi bagnai le mani e la faccia avevo pensato che appena mi fossi trovata fuori dalla portata degli sguardi di tutti sarei esplosa a piangere, in vece niente, nessuna lacrima, nessun singhiozzo solo silenzio.
Elli comparve alle mie spalle, e io mi girai a guardarla, volevo stare sola pensai, anche lei mi aveva tradito pensai, non ha importanza pensai. Alla fine non avevo le forze di mandarla via o di litigare con nessun altro quello sera, così lei si sedette e basta non lontano da me.
Mi guardo per un po' e poi si mise a fissare l'acqua mentre incominciò a parlare:«quello che abbiamo fatto, tutti noi... beh e stato tremendo e ci scusiamo» non mi importava, ma lei continuò:«Nyx ormai ti conosco da anni e non avrei mai pensato che qualcosa di questo tipo potesse accadere, in fondo quei due ragazzi l'anno fatto per il tuo bene non hanno scelto la possibilità peggiore» alzai gli occhi e la guardai con estrema calma e tirai fuori un pensiero che per tutta la sera mi si era formato in testa, faceva male perché ne sapevo le conseguenze:« allora ti faccio una domanda, dove pensi che andrà Hades? Pensi c'è lui possa prendere l'antidoto, la "medicina" o come la vuoi chiamare con noi? E che poi le cose per lui potranno essere normali?» Elli era confusa forse pensava che io non avessi capito così replicò:«in fatti lui non lo farà, lui ci sta solo accompagnando li» ci volle un attimo perché lei realizzasse e poi mi guardo con occhi così tristi che non riconoscevo come gli occhi di Elli e aggiunse:«hai paura di perderlo... perché se le cose andassero che da piano voi due non ci potreste più rivedere» io la guardai non annuì e non feci cenno con la testa ma lei capì che la sua tesi era corretta. Si alzò e mi disse:«allora non dovresti sprecare questo tempo facendolo sentire uno schifo dovresti parlagli» a quel punto dovetti replicare:«perché? Perché così farà più male?» Elli mi guardo e disse con voce di una che la sapeva lunga:« Nyx hai sempre provato a lasciare stare tutto, non te ne è mai importato di niente e nessuno e questa è la prima volta che ti ritrovi in questa situazione, non puoi controllare questa situazione, farà male. Non potrà andare diversamente» io però la corressi, avevo già provato quella sensazione quella orribile spiacevole e vomitevole situazione, così dissi:« di mio fratello mi importava»
Elli rimase senza parole, non parlavo mai di mio fratello, ogni tanto avevo accennato a mia madre a mio padre o a quello che era successo nella mia famiglia ma mi niente che riguardasse quello che una volta era stato mio fratello e ch ora era solo uno di quei migliaia di corpi sepolti sotto terra senza una bara o una lapide. Non avevo mai parlato di quel bambino allegro così piccolo per morire. Tra le persone del covo c'era una regola se una persona non parlava gli altri non chiedevano, e così quello era diventato il mio piccolo segreto, sapevo che Thanatos l'aveva conosciuto ma non ne parlavamo, non ne accennavamo nemmeno.
Elli mi guardò con uno sguardo profondamente ferito come se si fosse accorta di aver detto la cosa sbagliata. E a quel punto io farci cadere una barriera tra noi due e andarti a dormire.
Non ero più arrabbiata o ferita, ero solo stanca, e a quel punto volevo solo che  Hades sapesse che non ce l'avevo con lui.
Feci per alzarmi e andarlo a cercare ma mi rimisi giù, sarebbero state troppe cose per una sera sola e io ero troppo stanca.
Così fissai il soffitto Fin quando anche quello sparì.

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