I'm slowly giving up

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Regola settantanove parla con calma. Regola numero ottanta non avere paura del futuro.
Regola ottantuno non sperare nel futuro per tirarti fuori dal presente....

L'aria era fredda e il mio respiro diventava vapore quando respiravo dalla bocca, nuvole sottili che evaporavano nell'aria.
Lui era seduto lì accanto a me il suo viso era illuminato solo dalla luna piena alta nel cielo sopra di noi, da lì si potevano vedere le stelle uno spettacolo incredibile che non vedevo da tanto, era indescrivibile stare lì sotto e sentirmi così piccola in confronto a quello spettacolo che si estendeva sulle nostre teste.
E se quello poteva essere una innocente serata sapevo che sarebbe diventata una notte difficile, nella mi testa rimbombavano i pensieri "non farlo" pensai "non dirgli che lo sai" ma non potevo, non potevo fingere di non sapere niente, e dovevo essere la Nyx coraggiosa che conoscevo quella che non aveva paura degli altri quella a cui non gli importava degli altri. Così tirai su la testa ma l'unica cosa che riuscì a dire fu:«perché mi hai salvato se dopo mi volevi portare in un posto peggiore?» a quelle parole Hades alzo la testa di scatto e mi fissò negli occhi, non avevo intenzione di spostare lo sguardo lo fissai dritto negli occhi urlandogli con lo sguardo tutto quello che sapevo, e lui capì. Distolse lo sguardo e disse:«ascoltami...» ma non lo volevo ascoltare, non potevo ascoltarlo e gli dissi con voce strozzata sul punto di urlare, con una rabbia assurda ma sapendo che non potevo:«pensi che ora io ti stia ad ascoltare? Pensi di potermi convincere che ci tieni a me per poi solo usarmi, tu mi hai imbrogliata» ma con stupore mentre lo dicevo non provavo più rabbia ma dolore e le lacrime mi si bloccarono sugli occhi, ma non gli permisi di cadere, rimasero li annegandomi dal interno.
Lui mi guardo con lo sguardo disperato ma si compose e mi disse:« il governo e diviso in tre settori, dopo le bombe molto e cambiato. Il primo settore che è quello che lavora con gli "innocenti" ti aveva rapito per condurre esperimenti su di te. Io ero lì in missione e ti ho visto, non avrei dovuto salvarti nessuno me l'aveva ordinato ma lo fatto perché mi ricordavo di te, e dopo che ti ho salvato ho scoperto che il mio settore aveva individuato il vostro covo. Il secondo settore e quello che mi ha catturato un millennio dopo lo sgancio della 345» la 345 era il nome preciso della bomba che era stata sganciata sul area nord degli stai uniti. Avevo ancora le lacrime in gola ma non abbastanza voce per gridare o capacità celebrali sufficienti per farlo smettere di parlare e se non altro quello che aveva da dire mi interessava. Lui prosegui:«la seconda parte del governo e quella militare, opera per raccogliere i soprattutto e trasformarli in armi per il governo, come spie all'interno dello stato o come soldati aderti a fare i generali e le strategie militari all'estero.» poi si fermò il suo sguardo si spense come se avesse appena ricevuto un pugno in faccia, poi però rimise la faccia calma con la stessa agilità con la quale io mettevo le mie maschere per non fare vedere quello che provavo. Poi disse:«il terzo movimento del governo in vece possiede quello che loro chiamano "la cura" ed e li che vi sto portando» io lo guardai perplesso e poi chiesi:«la cura?» lui alzo lo sguardo e disse:«rendono i sopravvissuti mortali nuovamente» lui mi guardo negli occhi e disse:«io lavoro per il secondo ramo dell governo, non avrei mai dovuto salvarti e non dovrei consegnarvi agli altri ma tu, tu mi stai facendo provare qualcosa che non avevo mai provato» mi si rivoltò mo stomaco e giuro che in quel momento gli avrei tirato un pugno in faccia feci un verso di disgusto e dissi:«non avrei dovuto salvarti, mi stai facendo provare cose che non provavo prima» lo imitai con una voce disgustata e dissi:« smettila di crederti un eroe tu non hai salvato nessuno se siamo qui e per colpa tua, pensi davvero che ci guariranno? Il governo ci odia! Come potrai mai fidarti di loro» vidi la furia scatenarsi nei suoi occhi e mi dissi in risposta con un tono più alto del mio:«cosa credi? Che mi piaccia la situazione, eh?!» poi strinse i denti e sibilò:« se siamo in questa situazione è colpa tua. Tu sei scappata dal tuo covo, tu hai fatto in modo che lo localizzassero. Tu ti sei fatta prendere dagli innocenti, e se i tuoi amici sono in questa situazione la colpa è tua.» poi vedendo la mia faccia sconvolta rallento i toni ma il suo era ancora un tono deciso:«ora quindi Nyx apri gli occhi, non hai più scelte, si scegliere tra essere usati come armi e morire uccidendo persone, perché non credere che dopo aver visto quello c'è sei in grado di fare ti faranno fare la spia, oppure l'alternativa è perdere la tua immortalità, andare a scuola vivere da ragazza normale e invecchiare» io lo guardai e pensai che tutto quello che aveva detto era vero, che era colpa mia di tutto, mi senti svenire ero come avvolta nella nebbia e non riuscivo più a vedere lucido, mi sentivo come un mostro, ero un mostro. Mi guardai i piedi come per verificare di riuscire a stare ancora in piedi.
Sentì Hades avvicinarsi piano e circondarmi con le sue braccia, in un abbraccio caldo un luogo sicuro, per quanto gli avessi mostrato disgusto quando mi aveva detto cosa provava per me ora serpevo che le sue parole erano sincere, ma se avevo fatto tutto quel male agli altri membri del mio gruppo, di quella che ormai era la mia famiglia, non potevo stare con lui. Non potevo ferirlo, io ferivo le persone mi ricordai. Io ferivo le persone e quella parte della vecchia Nyx era ancora presente in quella che ero diventata.
Alzai leggermente la testa per guardarlo, era più alto di me e torreggiava sulla mia figura, gli guardai il viso e gli spostai i capelli dalla fronte, sarei voluta rimanere lì ma non potevo così lo guardai ancora per un istante, lo guardai e lui si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi:«scusa...» sapevo per cosa si stava scusando, per avermi detto la verità.
Mi vincolai dal suo abbraccio con gentilezza e a quel punto lo stavo ancora fissando ma da lontano e dissi:«però tu non mi hai dato possibilità di scegliere, non mi hai mai chiesto cosa volessi» a quel punto rispose Thanatos sbucando dai cespugli con gli altri alle spalle dicendo:«l'ha fatto per proteggerti»

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