We'll just have to try to make better mistake tomorrow

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Regola numero cinquantotto non mostrare il dolore. Regola numero cinquanta nove aggiusta i tuoi sbagli. Regola numero sessanta non perdere il controllo...

La macchina si fermò dando un forte strattone che mi sveglio bruscamente. Eravamo appena arrivati a una stazione per fare benzina o meglio rubarla. Mi tirai su e vidi Hades con il suo solito sorriso da quello superiore, gli feci una smorfia come per fingere che la sera precedente non mi fossi addormentata sulla sua spalla, come per fingere di essere ancora la stessa Nyx che ero stata negli anni precedenti, quella che desideravo tanto di ritornare.
Ellli fu la prima a scendere dalla macchina con ai suoi pressi Artesia che trotterellava felice come una bimba che stava per raggiungere un negozio di caramelle. La strada poteva essere pericolosa e nessuno aveva controllato che non ci fossero telecamere o lo stesso benzinaio, ma Elli non sembrava curarsi di questo camminava a passo veloce come se stesse procedendo in direzione di un terreno bene conosciuto. Ovviamente questo non passo inosservato agli occhi di Thalia che con sguardo preoccupato disse:«qual'è il piano B se le cose dovessero mettersi male» Thanatos alzo la testa dal giornalino che stava leggendo e disse:«smettila di are la madre apprensiva, se le cose si mettessero male corrono in macchina e il mo amico Hades qui presente stata più veloce di un fulmine» Hades lo guardò un po' stupito prima di aggiungere:«da quando sarei tuo amico» a quel punto Thanatos non fece almeno di tirare fuori il suo sguardo di sfida e dire:«da quando ci stai provando con mia cugina» la mia schiena si irrigidì ma non permisi al mio corpo di diventare rossa, alzai solo la testa e per tirarmi fuori dalla situazione dissi:« e meglio se le raggiungo, magari prendo anche delle scorte di cibo» Thalia provò a protestare ma scesi in fretta dalla macchina, quando fui giù le ultime cose che sentii furono Thalia brontolare:« perfetto ora sono in tre giù dalla macchina, sappiate che se ci rimettono la pelle sono cavoli loro» mi venne da sorridere, conoscevo Thalia da anni e sebbene sapessi che il suo unico scopo era quello di proteggerci sapevo anche che era parecchio brontolona e che talvolta assomigliava a una sessantenne divorziata nel corpo di una ragazza, il che tecnicamente era scorretto dato che la nostra età era ben superiore hai sessanta e persino agli ottanta.
Entrai ne negozio e guardai attentamente la telecamera Fin che non si spostò lentamente da in altra parte della stanza e allungai la mano per afferrare più barrette hai cereali che potevo. La telecamera si giro di nuovo e io mi spostai velocemente prima che mi riprendessi, rubai qualche panino e del acqua nel caso Thanatos si fosse cominciato a lamentare nuovamente per la sete.
Scivolai nei bagni del autogrill e mi sciacquai la faccia nel Aqua fresca, e feci una smorfia quando incontrai il mio riflesso nello specchio, il mio sguardo e spento e delle grossa occhiaie si sono formate sotto i miei occhi mossi rapidamente gli occhi dallo specchio prima che potessi posarli sul mio corpo, avevo l'abitudine di specchiarmi da qualsiasi parte per vedere quanta cicca si potesse accumulare sulle mie gambe, era un vizio che avevo da sempre e che faceva male tutte le volte, quindi mi spostai rapidamente e tornai nella sala del cibo dalla porta a vetri vedevo Artesia intenta nel controllarsi attorno mentre Elli rumava la benzina, sembrava tanto facile quando rischioso, ma non si vedeva l'ombra di nessuno, quindi quando ebbero riempito le taniche e portato il gasolio in macchina feci un respiro e mi misi il cuore in pace. Infilai sotto il giubbotto le gli ultimi pacchetti di patatine non curando molto del fatto che la telecamera riprendesse il mio gesto quanto tanto che non riuscisse a riprendere la mia faccia poi camminai velocemente verso la macchina per non destare sospetti cosa c'è avrei fatto se mi fossi messa a correre, chiusi la porta e distribuì il cibo mentre Hades fecce sfrecciare la macchina in strada.
Il viaggio sembrava sempre lo stesso, le solite quattro ruote che procedevano sul asfalto caldo di una strada deserta. Se fossimo morti qui, pensai, nessuno se ne sarebbe accorto, poi capì che il mio pensiero non aveva nessun senso in quanto anche se fossimo morti a Chicago nessuno se ne sarebbe accorto lo stesso.
A quel punto mi venne in mente il nostro Covo, e mi accorsi che non avevo fatto amicizia o comunicato con nessuno al di fuori del mio gruppo. Forse per evitare le domande, forse perché conoscere qualcuno mi metteva paura.
E improvvisamente mi trovai a pensare a quella che ero stata da bambina, prima di tutto prima di tutti. Vivevo in un quartiere non molto abitato da ragazzi della mia età ma un giorno nella via accanto si trasferì una bambina , si chiamava Rue mi ricordo che strane voci a scuola fossero circolate su di lei, ma a ma non importava tanto delle persone che mi circondarono, cosa che non è mai cambiata neppure dopo le bombe. Mi ricordo che un giorno bussai alla porta di casa sua e mi apri il fratello maggiore, gli chiesi se sua sorella potesse uscire a giocare. Scopri che Rue era sordo muta ma me non importava, imparai a comunicare con lei con i gesti, uscivamo spesso insieme, lei veniva a casa mia a fare i biscotti spesso si fermava la sera a mangiare da noi e quando rimaneva anche a dormire quando mio papà guardava la tv noi salivamo in camera mia e lei mi insegnava una nuova parola con il linguaggio dei muti. La cosa ci torno utile crescendo, quando eravamo in mensa da lontano ci capivamo come se fossimo attaccate perché non era il suono che contava.
Rue muori con le bombe come l'altra metà delle persone a cui avevo un tempo voluto bene, con gli anni mi allenai a non lasciare che la mia mente si perdesse in quei ricordi, ma non mi dimenticai mai di lei e lo stesso fu per Hades, il bambino dei vicini con cui ballavo.
E Viki la figlia del panettiere o Charlie il primo ragazzo per cui avevo preso una cotta, tutte ferite aperte che con il tempo avevo imparato a ignorare a prendere l'anti dolorifico e a non pensarci come si fa quando si mettono i punti di satura, si ignora ma sono lì e tutte le volte che guardi la ferita te ne ricordi.
Guardai il sole alto e caldo sopra la collina e scrollai la testa come se i pensieri si potessero scrollare via poi alzai la testa e Hades mi chiede:«tutto bene ?» in tutta risposta mi girai nei sedili posteriori e guardai Elli dritta negli occhi e chiesi:«mi passeresti una patatina?»

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