6_Dal tramonto all'alba

128 16 7
                                    

Gelo. Acqua. Acqua troppo ghiacciata. Onde. Acqua troppo agitata.

Colori.
Rosso, blu, nero, rosso, argento, verde, azzurro.
Fondale. Ghiaia ruvida, che ferisce. Dolore. Paura. Panico. Ansia.
Non respiro.
Mani. Non afferro nulla.
Dubbio. Desolazione.
Non c'è nulla di speciale in questo lago. La mia fantasia mi ha tradito.

Troppo tardi.
Sto finendo l'aria.
Non riesco a risalire.
Rinuncio.

Altre mani, improvvise.
Altrui.
Salvatrici.
Buio. Luce. Buio.
Ghiaia sulla schiena. Rumore.
Voci, due. Incomprensibili.

La prima cosa che vedo chiaramente sono gli occhi glaciali del mio salvatore, li conosco così bene ormai dopo tutte le volte che li ho visti da lontano. Certo, però, dal vivo sono molto più belli: celesti con piccole pagliuzze dorate. Mi sento sorridere sotto quello sguardo preoccupato, sorpreso, ma anche curioso. Come ho potuto dubitare della sua magia?
Cerco di tirarmi su, ma non ho energie. Riesco solo a spostarmi quel tanto che mi permette di vedere l'orizzonte rosato del lago oltre la testa del mago.
Ed è proprio questa la seconda ed ultima cosa che noto prima di perdere del tutto i sensi: è l'alba.

Mentre il sole tramonta sulla mia vecchia vita, un nuovo giorno sta nascendo a Camelot.

~*~

Corrono i cavalli di apprendista e maestro verso casa. Portano ciascuno un peso in più del solito, ma sono robusti e forti. In poco tempo sono al castello, dove li attende una buona dose di fieno come ricompensa. Merlino va veloce a chiamare il suo amico Galvano, o meglio, l'ormai Sir Galvano, per aiutarlo a portare le sconosciute nelle stanze del medico di corte. "Non dovremmo avvertire il re? Voglio dire, non hai idea di chi siano queste ragazze, non possono stare nella cittadella senza un permesso di Arthur" "Hai ragione, Gwaine, non appena saranno al sicuro da Gaius, andrò ad avvertirlo. Spero solo che si riprendano in fretta... Sono curioso di sapere da dove provengono, così conciate" "Già, poverine, guarda anche solo come sono ridotti i vestiti" dice il cavaliere, guardando con orrore gli shorts strappati delle ragazze e le loro magliette, una sfrangiata e l'altra contornata di borchie.

Una volta adagiate le due sul tavolo per le visite di Gaius, Merlino si precipita ad avvisare Artù, ed insieme tornano ad attendere il giudizio del medico di corte. "Dunque, Sire, eccole qui. Le ho trovate nel lago di Avalon, mentre raccoglievo delle erbe per Gaius. Stavano affogando e quando le abbiamo portate a riva sono svenute... Non hanno ancora avuto modo di raccontarci cosa è successo loro, ma probabilmente sono state assalite da dei banditi". "Gaius, pensi che si riprenderanno?" "A breve, Sire". "Molto bene, prendetevi cura di loro finché non si saranno riprese completamente. Fornite loro tutto ciò di cui hanno bisogno... Per gli abiti aspettate che si risveglino e poi portatele a scegliere pure qualcosa dal vecchio guardaroba di Morgana. Almeno così i suoi vestiti serviranno a qualcosa, finalmente". "Come desiderate". Il giovane re fa per andarsene ma esita: sta fissando i lineamenti mediterranei delle fanciulle; i capelli di una dalle sfumature colorate, quelli dell'altra adornati in sottilissime trecce fermate da cristalli di mille sfumature argentee. "Tutto bene, Arthur?" chiede il servo, vedendolo pensieroso. "...certo, pensavo solo che è strano: la pelle è bronzea per sole, indossano strani abiti, eppure sembrano delle principesse"... Detto questo uscì dalla stanza, lanciando un ultimo sguardo alle fanciulle venute da lontano. "E... Merlin, ricorda di lucidare la mia armatura prima di domani, ho gli allenamenti con i cavalieri" aggiunge con un sorriso scaltro al suo servo, che segretamente è il migliore amico che abbia mai avuto, prima di lasciare la stanza.

"Conosco quello sguardo, Gaius. A cosa state pensando? Non ci credete, non è vero?" "A cosa, Merlin?" "Che siano state semplicemente aggredite da dei briganti". "Osservale bene anche tu: pensi che se fossero stati banditi non avrebbero rubato gli anelli, i bracciali e gli orecchini che indossano? Per non parlare dei coralli nei capelli di questa qui. Varrebbero una fortuna. No, qui ci sta qualcosa sotto". "Non so come né cosa sia successo, ma credo che il loro arrivo c'entri con la magia. Mi stavo esercitando con un nuovo incantesimo quando ho visto il lago incresparsi, e sono quasi del tutto sicuro che non ci stesse nuotando nessuno prima. E non stava per arrivare un temporale. No, sono stato io, Gaius... Devo avere sbagliato qualcosa nella formula magica. Il problema è: chi sono queste ragazze, da dove le ho condotte qui? E Perché?" "Penso che tu sappia già a chi devi chiedere per saperlo".

Where two worlds come to meet (Tutte le storie sono vere) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora