14_ Eterno Ritorno Dell'Uguale

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Mi volto per uscire dalla grande sala, quando sento qualcuno trattenermi per il braccio sinistro. Non avevo visto Merlino avvicinarsi.

"Dove stai andando?" mi chiede con un sorriso a trentadue denti, "sei la regina della festa!". Io rido amaramente, in risposta. "Beh, io non mi sento molto la regina, non sono la regina, quindi me ne vado a prendere una boccata d'aria, con permesso..." faccio per andarmene ma lui mi trattiene di nuovo, e questa volta, quando lo guardo, il sorriso si è attenuato, come se fosse incerto di poter essere allegro.

"Ma che ti prende? Stava andando tutto alla grande, no? Ti stavi divertendo, fino a un attimo fa, l'ho visto... Che cosa è successo?" "Niente." "Niente?! D'accordo, quindi è per niente che all'improvviso sembri a un funerale, invece che a una festa?" Mi sta davvero esasperando, adesso.

"Senti, non lo so nemmeno io che cos'ho, ma per qualche ragione non ho più voglia di festeggiare e di essere felice, ok? Anch'io vorrei godermi la serata come tutti gli altri, ma c'è qualcosa che me lo impedisce e non so dargli un nome ma è fastidioso, e mi confonde e mi fa arrabbiare. Merlin, ci sono delle cose che devi sapere." Lui sembra aver capito che qualcosa non va per davvero, anche se non lo so spiegare: sono sempre stata una frana con le parole. Il ragazzo si fa più serio e mi tira ancora più in disparte, così che le nostre parole non siano coperte dal frastuono del divertimento.

"Di che stai parlando? Che genere di cose?" sussurra.

"Non è il posto adatto per parlarne, ma... riguarda Agravaine, e Gwen, e Lancelot." Sospiro forte, prima di continuare, è un lungo discorso. "In generale, riguarda Ar..."

"Arthur! Buonasera, mio signore" dice Merlino, strattonandomi la gonna perché mi accorga della presenza del ragazzo, alle mie spalle. Mi blocco all'istante, implorando tutti gli dei della storia dell'uomo che non abbia sentito la conversazione.

"Merlino, Ginevra, buonasera." Risponde lui con un cenno. Poi continua, ma sembra esitare: "Ehm... e... che state facendo qui nascosti?". Avvampo in meno di un secondo. Ma che cazz...

"Arthur! Che stavate pensando? Io e Merlino stavamo solamente parlando." rispondo risoluta, senza pensare che mi sto rivolgendo al re di Camelot. Me ne rendo conto non appena le parole lasciano le mie labbra, ma ormai è troppo tardi, non so che fare per rimediare. Fortunatamente, però, lui non sembra dare molta importanza a questo quanto piuttosto al mio malumore. Anche a lui, come a Merlino poco fa, si incupisce subito lo sguardo.

"Stavo solo scherzando..." sembra giustificarsi, alzando le mani e inclinando lo sguardo verso di me, come a verificare che io stia bene. Mi sento una stupida per aver preso sul serio le sue parole, era palese che fosse un gioco! Voglio solo sprofondare, diventare invisibile, scomparire nella vergogna. "Ah... ma certo, lo sapevo, anche io stavo scherzando" rispondo, sperando di sembrare sincera. Ma mi sento ridicola persino io mentre cerco di sembrare spensierata, perché a giudicare dalle loro facce non sta funzionando molto. Dopo un breve momento di rumoroso silenzio, in cui probabilmente desideriamo tutti avere un'illuminante idea per toglierci d'impiccio, è sempre Artù a parlare.

"Comunque, ero venuto per congratularmi. Mi hai davvero salvato e..." "Ehm ehm scusate se vi interrompo, ma dovevo assolutamente congratularmi con questa incredibile fanciulla!"

"Zio!" lo saluta Artù, "ti presento Merlin, il mio servitore personale, e Ginevra."

"Molto piacere" risponde Agravaine stringendo la mano al mago, per poi rivolgersi a me, "E... Ginevra, il vostro nome è incantevole come il vostro viso e la vostra voce."

Già, peccato che non mi chiami davvero così, bastardo. "Grazie infinite, Lord Agravaine" ho il corpo rigido come un bastone, e la mia mano sinistra stringe convulsamente la gonna mentre l'uomo mi bacia la destra con fare appiccicoso. Brutto traditore, osa toccarmi un'altra volta e sei morto. No, Silvia, calmati, non devi lasciargli intuire niente, non può sapere che tu sai o è la fine.

Where two worlds come to meet (Tutte le storie sono vere) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora