16_ Senza più barriere

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"Che mi dite di voi?" se ne esce a un certo punto lui. "Vi ho detto tutto su di me quando voi non avete neppure accennato al vostro nome, messere."

"Non mi nasconderei il volto se volessi rivelare la mia identità a chiunque." Improvvisa lei, non sapendo che altro dire.

"Oh, avanti, non fate il misterioso. Non sono chiunque, no? Per essere uno sconosciuto dovete riconoscere che sono stato incredibilmente aperto e sincero."

All'improvviso Gaia si rende conto che la sua idea non è stata poi così brillante... Non può permettersi di essere scoperta, soprattutto dopo le parole che ha sentito confessare dal bel cavaliere riguardo alla ragazza dai capelli celesti. Se Galvano dovesse scoprire che si è infilata in questa situazione assurda, chissà quanto poco tempo ci metterebbe a cambiare idea su di lei. No, no, non può rischiare, deve andarsene subito. "Mi dispiace..." farfuglia brevemente, alzandosi di scatto dalla sedia. Tira fuori dalla tasca dei pantaloni una moneta presa in prestito da Gaius, lasciandola sul bancone proprio di fronte al barista, rivelando una mano troppo sottile e femminile per appartenere a un cavaliere. Ma ovviamente non ci fa caso nella fretta di fuggire via dalla taverna, lasciandosi alle spalle un Galvano attonito e sbalordito. La sua corsa è illuminata solo dalla luna. Le campane rintoccano la mezzanotte.

~*~

È fervente il Regno di Camelot per un'altra giornata di giostra cavalleresca. I partecipanti rimasti sfilano in un corteo ogni mattina per le strade del mercato, i cittadini ed i pellegrini dai villaggi vicini sfruttano questi pochi giorni di festa per dimenticare gli affanni della quotidianità e lasciarsi andare a qualche sgarro. I commercianti approfittano di tutto quel via vai gente per riempirsi le tasche svuotando i borselli altrui. I bambini più piccoli corrono per le vie come al solito, senza capire bene il motivo di tutta quell'eccitazione; i più grandicelli si fanno largo tra la folla per veder passare quei supereroi che per loro sono i cavalieri, sognando di poter diventare come loro un giorno: forti, coraggiosi e leali per proteggere le madri dalle ingiurie e i fratellini dai bulletti, per cacciare i ladri di pollame durante la notte e custodire le loro case e la loro città. Quelli più arditi sognano addirittura di potersi battere al fianco del loro re per salvare il regno intero dall'invasore in qualche terribile battaglia. Da dietro una bancarella un uomo ruba un'arancia; in un vicolo dei giovanotti giocano con una palla di stracci; lungo la strada una donna si getta ai piedi di un cavaliere, urlandogli di stare attento durante la giostra; in una stanza del castello, una ragazza si sveglia pensando che questo sarebbe il giorno perfetto per cucinare una torta.

~*~

"Quella laggiù è Gertrude, la capocuoca. Mi odia quindi non ti conviene farti vedere con me, ma se glielo chiedi con gentilezza e non nomini il suo cattivo odore, potrebbe darti permesso di usare la cucina." Merlino, nascosto dietro all'angolo con Gaia, le fa un sorriso di incoraggiamento e la spinge, prima ancora che lei risponda, verso la zona delle cucine reali. Lei, colta di sorpresa, non sa cosa dire alla matrona che la fissa a braccia incrociate e sguardo truce, e continua a girarsi verso di lui in cerca di aiuto, ma il ragazzo si è defilato all'istante.

Fortunatamente Gaia, con la sua gentilezza, ha conquistato subito il favore della signora, che le ha detto che avrebbe potuto avere il suo dolce solo se prima l'avesse aiutata a cuocere non una, ma ben cinque torte per la cena di quella sera. Tirando fuori tutte le sue doti da pasticcera, lei è riuscita a fare un'ottima impressione, così oltre alla sua personale torta di mele, si è guadagnata anche la proposta di lavorare nelle cucine reali: esattamente quello a cui pensava quando aveva accennato a Gaius, a Merlino e alle altre di trovarsi un lavoro.

Ancora un po' infastidita che l'amico l'abbia lasciata da sola con la signora Gertrude, che tra l'altro puzza davvero, ma allo stesso tempo euforica e soddisfatta per il suo nuovo impiego (finalmente avrà qualcosa da fare durante il giorno: non l'avrebbe mai pensato, ma la vita a Camelot, a volte, sa davvero diventare noiosa come quella del XXI secolo), cammina tra la gente del popolo stringendo il suo dolce tra le mani, seguendo la corrente di persone dietro al corteo. Sa bene dove vuole andare.

Where two worlds come to meet (Tutte le storie sono vere) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora