1 - Winson Churchill Academy

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Due anni fa...

Oggi è il mio primo giorno di scuola, in questa enorme scuola, e anche se mi costa molto ammetterlo ve lo devo confessare, ho un'ansia pazzesca.

*driiin*

La sveglia inizia a suonare riportandomi alla realtà, con una manata la spengo, guardo l'ora, sono le 6.15, bene sono in orario, mi levò le coperte e mi alzo dal mio amatissimo letto a baldacchino, prendo dall'armadio i vestiti e vado in bagno a prepararmi.
Dopo aver fatto una doccia veloce, mi asciugo e mi metto la divisa scolastica, dopodiché mi asciugo i capelli e li faccio ricadere sulle spalle, poi applico un po' di mascara sulle ciglia, metto le scarpe, scendo giù per la rampa di scale e vado in sala da pranzo, e come al solito trovo Killian, il mio maggiordomo preferito, si dico il mio preferito perché avremo in tutto, circa 10 maggiordomi, comunque, lo trovo intento a apparecchiare la tavola in sala da pranzo, come ogni mattina.

<<buongiorno Killian>> lo saluto cordialmente, <<buongiorno signorina Elizabeth>> ricambia il saluto con un sorriso stampato sulle labbra, che gli fa comparire le fossette.
Mi siedo al tavolo e mi affretto a consumare la mia colazione, dato che sono già in ritardo, appena finisco vado un bagno a lavarmi i denti, prendo lo zaino, esco di casa, salgo sulla limousine e mi avvio a scuola.
Premetto stamattina quando mi sono alzata e mi sono preparata, non ero per nulla agitata, ed ora, ora che mi trovo davanti a questo imponente edificio mi sto cagan... ehm, sono terrorizzata, ho paura di essere la classica ragazza nuova che ha problemi a socializzare, ho paura di perdermi e non trovare la mia aula, ho paura di non andare d'accordo con i compagni di classe, con i professori,
insomma sono una grandissima paranoica, mi faccio troppi complessi.

*suona la campanella*
Entro nella scuola e rimango a bocca aperta, wow è davvero bellissima come dicono, mi riprendo e inizio a cercare la mia classe, quando la trovo, entro e prendo posto di fianco a un ragazzo dai capelli neri, ricci e gli occhi azzurro/verdi, alto molto più di me.

<< è occupato questo posto?>> chiedo alla ragazzo dai capelli corvini, <<no no è tutto tuo>> dice lui rivolgendomi un sorriso smagliante e io mentre mi siedo, ricambio il suo sorriso, <<a proposito io sono, Shaw, Shaw Harvey>> detto ciò mi porge la mano,

<<io sono Elizabeth, Elizabeth Harris>> dico stringendo la sua mano,
mi accorgo solo ora di quanto il mio compagno di banco sia bellissimo,
i capelli corti e ricci gli incorniciano perfettamente il viso, e alcuni ricci gli ricadono sulla fronte, gli occhi azzurro/verdi sono espressivi e scrutatori, il naso sottile e le labbra fini e rosee, gli zigomi pronunciati, completano il tutto, e c'è da dire anche che è alto e ben piazzato, i muscoli risaltano sotto la maglia nera ma non sono eccessivi, in poche parole è un grandissimo figo.
Appena finisco di fantasticare su Shaw, entra il prof ed inizia a fare l'appello.
Dopo che finisce di fare l'appello si presenta,

<< buongiorno ragazzi io sono Mr. David e sono il vostro insegnante di economia aziendale e ... e niente prendete i vostri libri che inizio a spiegare>> marca di più il tono di voce sulle ultime parole che dice e più quando finisce fa un sorrisino compiaciuto, nel vedere tutti quei visi sorpresi dalla sua affermazione, così mi faccio coraggio e decido di prendere parola <<ma prof. è soltanto il primo giorno di scuola ! >> dico io senza sembrare maleducata, lui punta il suo sguardo nei miei occhi come per capire le mie intenzioni, e subito sento una specie di affinità tra noi due, no no non prendetemi per pazza, o per una ragazza facile,
ma avete presente quando incontrate una persona e sentite come di conoscerla da una vita ma vi sfugge qualcosa?
ecco, questo è quello che ho avvertito subito nei suoi confronti.
<<ah si è quindi cosa mi consiglieresti di fare?>> mi domanda interrompendo il flusso caotico dei miei pensieri, <<ehm... non saprei>> mi lascia completamente spiazzata e non so minimamente cosa dire, così valuto attentamente la situazione è le possibili risposte che posso dargli, e tutte si scoprono essere seguite da esiti negativi, quindi decido di rimanere in silenzio affogando nel più totale imbarazzo,
<<quindi non hai nulla da dire? ... interessante>> e detto ciò finisce di parlare ma non distoglie lo sguardo da me, come se stesse aspettando un mio accenno di risposta o di possibile resa, ma dopo pare accorgersi della mia resa e distoglie lo sguardo per poi incominciare finalmente a spiegare.
In tutto questo Shaw ha osservato attentamente la situazione per poi uscirne con << wow pensavo fossi più combattiva, ma a quanto pare per la prima volta in vita mia mi sono sbagliato, interessante>> dice lui calcando il tono sull'ultima parola, e a questo punto io esplodo, come un ordigno,
<< MA COSA AVETE TUTTI DA DIRE "INTERESSANTE", EH? IO NON CI VEDO NULLA DI INTERESSANTE IN TUTTO CIÒ, E SAPETE CHE VI DICO, COMPRATEVI UN CAZZO DI VOCABOLARIO, PERCHÉ AVETE UNA CARENZA DI VOCABOLI MOLTO PREOCCUPANTE! >> detto questo mi alzo sotto lo sguardo scrutatore di Shaw e gli sguardi accigliati di tutta la classe, ed esco dalla classe dirigendomi nel laboratorio di chimica al piano terra, che al momento è vuoto, e mi siedo su un banco e appoggio la testa sulla sua superficie fredda e dura, e dai miei occhi iniziano a scendere delle lacrime calde, e in questo momento inizio a sentirmi debole, indifesa, e completamente idiota, e io odio sentirmi così.
Ad un certo punto sento la porta del laboratorio e qualcuno farsi avanti con decisione, così decido di alzare la testa e mi ritrovo l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere in un momenti come questo,
mi ritrovo faccia a faccia con Shaw, a solo pochi centimetri di distanza,
<<Shaw, che ...>> inizio io ma vengo interrotta dal mio interlocutore,
<<prima che tu mi chieda che ci faccio qui sono venuto a porgerti le mie scuse, difficile da dire per uno come me ma mi sto scusando, quindi ti conviene accettare le mie scuse ora perché non le ripeterò più>> dice così con un tono tra il duro e il pacato, capisco al volo solo con queste parole che lui è esattamente come me, isolato da tutti perché diverso, certo diverso anche da me ma nello stesso tempo anche così uguale, ed è per questo , proprio per questo stupido, banale, futile ed infantile motivo che decido di abbracciarlo, che so che non ricambierà mai, ma a me sta bene così perché ora non ero più sola...

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