... Oh cazzo, la sveglia non è suonata e ora che mi sono svegliata sono in ritardissimo, così prendo dall'armadio le prime cose che mi capitano, e vado in bagno a prepararmi velocemente.
Finisco e scendo giù a fare colazione,
mangio giusto qualcosa di veloce e poi esco di casa diretta verso scuola.
Arrivo a scuola e come è ormai di routine mi metto a parlare con Faith,<<ehi Lizzy come stai? >> chiede tutta sorridente, << io tutto bene, ma tu come stai, sai in questi giorni eri strana, insomma non eri la solita >> dico arrivando subito al punto,
<< chi io, no guarda devi esserti sbagliata >> dice rassicurandomi, capisco che sta dicendo la verità, ma allora perché era così strana, sarà mica per quello che le ho raccontato riguardo a Martin,
<< ah ok, a proposito ti sei arrabbiata per quello che ti ho detto su Martin? >> chiedo con tono pacato, << si all'inizio mi sono arrabbiata un pochino, ma dopo che gli ho parlato abbiamo chiarito e mi ha spiegato le sue motivazioni e quindi mi è passata >> dice concludendo, << ne sono felice >> ammetto sinceramente, detto questo ci dirigiamo nel cortile e ci sediamo su una panchina per ammazzare il tempo dato che non è ancora suonata la prima campanella.
Ad un certo punto sentiamo un suono strano che interrompe di punto in bianco la nostra conversazione, come un oggetto che fende l'aria a gran velocità, e purtroppo non mi sbagliavo, perché appena mi giro per chiedere a Faith cosa ne pensa, un coltello da combattimento giapponese mi passa davanti agli occhi, quasi sfiorandomi e si va a conficcare nell'albero lì vicino, la stessa cosa succede a Faith con una freccia.
Ma che diavolo succede, vi sembro un bersaglio vivente? A parte, chi si metterebbe a lanciarci armi contro, non mi sembra di aver mai fatto del male a nessuno.
Ancora sotto shock andiamo in classe per iniziare la lezione.
Finite le lezioni usciamo fuori nel cortile della scuola, per andare a casa, quando però mi giro per salutare tutti, noto che in un angolo appoggiati al muro ci sono due ragazzi, muscolosi e ben piazzati, armati fino ai denti, uno con un arco e l'altro con coltelli e spade, entrambi di bellissimo aspetto, aspetta frecce e coltelli, devono essere stati loro due a lanciarceli contro questa mattina.Decido quindi di tornare a casa insieme a Faith dato che oggi doveva già venire per aiutarmi con matematica.
Mentre camminiamo ci accorgiamo di essere seguire da qualcuno e quel qualcuno sono i due ragazzi di prima.<< che cosa volete da noi? >> chiedo spazientita,
<< non vogliamo nulla vogliamo voi >> dice quello con i coltelli sorridendo sfacciatamente,
<< e inoltre dovete ritenevi fortunate ad essere desiderate da noi, c'è siamo troppo fighi, non vorrei dire>> continua l'altro, << si certo certo continua a convincere il tuo ego smisurato con tutto ciò>> ribatte Faith con decisione, << ma piantala piccola, lo so che mi vuoi, non negarlo>> afferma l'arciere, << si certo nei tuoi sogni forse >> dice Faith spazientita, allora lui prende una freccia dalla faretra e la scocca in direzione della testa di Faith, che con dei riflessi ammirevoli afferra la freccia al volo,
ma che...?
<< ma come ci sei riuscita? >> le chiedo sbalordita, << credimi, non ne ho idea >> risponde anche lei al quanto confusa.
L'altro, che fino ad ora era rimasto ad osservare come se aspettasse un segnale, prende un coltello e me lo scaglia contro mirando al cuore, allora io con una velocità che non sapevo di possedere lo prendo al volo e lo rispedisco al mittente.<< che caratterino la preda, vero Silas? >> dice quello con i coltello,
<< proprio come la mia, Arden >> dice l'arciere rivolto a quello con i coltelli.
<< Silas e Arden, eh? Un cognome ce lo avete o avete solo i nomi? >> dico con tono sarcastico,
<< piccola ovvio che abbiamo un cognome, no? Apparteniamo alla famiglia degli Knight, e non siamo gli unici membri ancora viventi. >> dice Arden con tono serio, concludendo il discorso,
vedo Silas prepararsi a scagliare un'altra freccia, così io e Faith iniziamo a correre verso casa, unavolta arrivate entriamo e ci barrichiamo dentro.
Appena ci giriamo, vediamo Silas e Arden seduti sul divano che ci guardano con un sorrisino di scherno dipinto sul viso,
<< lo sapete che barricarvi in casa o nascondervi non servirà a niente? >> dice Silas, quasi sul punto di scoppiare a ridere e quell'altro lì pronto a dargli man forte,
<< non potete sfiggirci, non servirà a nulla rimandare la tempesta >> lo dice con aria teatrale per enfatizzare le sue parole, e detto ciò io e Faith decidiamo di prepararci da mangiare ignorandoli del tutto.Una volta finito di mangiare andiamo su in camera mia a studiare matematica, anche se sarà difficile riuscire a capirci qualcosa, ma come si dice "tentar non nuoce", no?
Dopo due ore e mezza abbondanti finiamo di studiare, e giuro che non avevo mai studiato così tanto matematica in vita mia, così scendiamo in salone dove noto con piacere che i due cacciatori non ci sono più, ma al loro posto ci sono i miei genitori che riuniti al pianoforte in centro alla sala stanno suonando un duetto, non lo facevano da molto tempo, forse troppo a mio avviso, e tutto questo mi era mancato tanto,
alla scena si aggiunge anche mio fratello che avendo sentito la musica e corso giù per vederli suonare insieme, la nostalgia del passato è tale che una lacrima scende solitaria sulla mia guancia bagnandola, e Faith che fino ad ora era stata al mio fianco assistendo alla scena silenziosamente, mi circonda la spalla con il suo braccio dandomi conforto.Quando i miei genitori finiscono la loro esibizione sorrido ai ricordi riaffiorati nella mia mente, e vado ad abbracciarli.
Riaccompagnamo Faith a casa sua e ritorniamo a casa. Salgo le scale e vado in bagno, faccio una doccia e dopodiché tolgo dalla faccia con una salviettine struccante i residui del trucco, mi asciugo i capelli, mi infilo il pigiama e vado in camera mia, ma quello che trovo mi fa sobbalzare dalla sorpresa, Arden è seduto sul mio letto con le gambe accavallate e mi guarda attentamente
<< vai a dormire lupetta? >> e detto questo se ne va senza darmi gli o spiegazioni, così mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi, aspettando che il sonno mi porti via con sé.
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What about us?
ParanormaleQuando i dadi del destino vengono tirati, tutto il mondo rimane in bilico con il fiato sospeso, perché sa che nulla sarà più come prima. Quattro ragazze accomunate da una cosa: sono state private dei ricordi della loro vera identità e sono in cerca...