16 - I've tried to drown my demons, but they know how to swim.

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Spazio autore:

"Hey Darlings! Non so nemmeno da dove cominciare, se non dicendo che mi dispiace di essere sparita per tutto questo tempo. Avevo perso la voglia di scrivere e l'ispirazione è venuta sempre meno. Pochi giorni fa ho riaperto quasi casualmente questa mia storia e l'ho riletta. Non nego che ci siano tantissime cose che vorrei cambiare ma ho pensato di restare fedele all'idea di partenza e di scrivere semplicemente ciò che sento. Lo stile di scrittura magari sarà un po' differente perchè in questi anni sono cresciuta, quindi probabilmente noterete qualche differenza ma spero che apprezzerete comunque. Detto questo, buona lettura.

- la vostra piccola volpe"



You don't need water to feel like 

you're drowning, 

do you?

- Jodi Picoult


Inutile dire che io e Naomi abbiamo passato la notte in bianco. E' stato però terapeutico sotto un certo punto di vista. Abbiamo ricordato i vecchi tempi: i balli più sfarzosi, le guerre più cruente. Abbiamo parlato di ogni cosa e ci siamo sfogate. Abbiamo parlato, parlato e parlato; e alla fine è come se questo periodo sulla terra, senza ricordi non fosse mai esistito.

Ma è esistito. Voglio dire, abbiamo conosciuto tante persone fantastiche come Shaw e Martin.

Shaw e Martin

OH CAZZO!

Cazzo, cazzo, cazzo. Ora come facciamo con loro due, Azazel e Viktor?

MERDA

Mi preparo in fretta e furia e scendo di corsa al piano di sotto rischiando di rompermi l'osso del collo un paio di volte.

Un profumino di pancake e cioccolata mi inebria i sensi e mi fa venire l'acquolina in bocca. Ovviamente appena varco la soglia della cucina trovo Naomi impegnata ai fornelli. Lei delle due è sempre stata quella mattiniera e io quella dormigliona, per non parlare del fatto che prepara dei pancake incredibili. 

"Ben svegliata dormigliona, volevi battere il record?" appena si accorge della mia presenza volta la testa leggermente e mi sorride.

"Ma magari guarda, non ho chiuso occhio per tutta la notte" mi avvicino al mobile sopra la testa di Naomi, e inizio a cercare la teiera. La riempio d'acqua e la metto a bollire. 

"Beh siamo in due allora. Ma è comprensibile dato che è ritornato tutto a galla" appoggia gli ultimi pancake sul piatto e lo sistema al centro della tavola, assieme a varie guarnizioni.

"Sai, non sono pronta psicologicamente a uscire da quella porta e andare a scuola" afferro la teiera, metto dentro una bustina di thè e lo lascio in infusione per alcuni minuti. 

"Nemmeno io sinceramente, ma dobbiamo andare e affrontare la realtà, con tutto quello che ne consegue" sancisce la bionda, finendo di spalmare la Nutella fra un pancake e l'altro.

Verso il mio thè nella tazza e ne porto un po' a Naomi "Vuoi?". Annuisce leggermente e procedo a riempire anche la sua tazza. 

Facciamo colazione in assoluto silenzio, non tanto perchè non sappiamo cosa dire ma più che altro perchè entrambe siamo assorte nei nostri pensieri. Sta di fatto che la tensione e la preoccupazione nell'aria si possono tagliare con un coltello.

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