09. Non Fare Stronzate

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<<Hai fatto??? Sei in bagno da un'ora!>>
Mi urla Natan dalla mia camera.
<<Mi sto depilando... Aaaaaah!!!>> urlo io.
Sento il mio migliore amico bussare violentemente alla porta chiusa a chiave, come se volesse sfondarla:<<Stai bene?>>
La apro e, non appena vede che sono ancora viva, si rasserena.
<<Perché hai urlato in quel modo?>>
<<Te l'ho detto: mi sto depilando.>>
<<Ok ma io quando mi faccio la barba non grido come se mi stessero torturando.>> dice con aria confusa.
Io sbuffo e alzo gli occhi al cielo:<< Perché tu usi il rasoio.>>
Lui è ancora dubbioso.
<<Io la ceretta.>>
<<Aaaaaaah. Ma dillo prima no. Comunque, che sarà mai.>>
Sul mio viso compare un sorrisetto malizioso e, prima che Natan possa reagire, gli attacco una striscia sul braccio.
<<Cazzo, ma perché!? Non posso andare in giro così.>>
Il mio sorrisetto diventa ancora più inquietante:<< Appunto.>>
<<No. No, non lo farai. Te lo proibisco.>>
Scoppio in una sadica risata e... strappo.
Natan scoppia in un urlo di dolore.
<<Cosa dicevi sul male da ceretta?>>
Lui mi guarda terrorizzato e dice:<< Scusa, scusa, scusa. Basta che non mi attaccherai un'altra di quella cosa.>>

<<Cosa mi metto?>>
Natan posa i suoi occhi d'inchiostro su di me, poi sull'armadio.
Senza dire nulla, apre le ante e comincia a tirare fuori cose che non sapevo nemmeno di avere: jeans neri attillati con strappo sulle ginocchia e una felpa grigia.
<<Voilà!>>
Dice abbracciandomi.
Dio, adoro i suoi abbracci. Soprattutto ora che ho bisogno di un alleato di vita.

Indosso i vestiti che Nate ha scelto per me e sto davvero bene. Spero solo che lo pensi anche Enea. Ma alla fine è solo un gelato, no?
<<Come sto???>> domando uscendo dal bagno come se stessi sfilando su una passerella.
<<Da urlo. Stai benissimo!>>
<<Grazie♡(◡‿◡✿)>>

※※※

È la prima volta che salgo sulla macchina di Natan e lui mi sta accompagnando alla gelateria.
<<Non fare stronzate.>> dice appena spegne la macchina
<<Non ti prometto nulla.>> dico io facendogli l' occhiolino.
Mentre apro la portiera, lui mi prende per il braccio.
<<Scarlett. Sono serio. Non fare cazzate.>> dice imprigionandomi con i sui occhi neri.
Annuisco ed esco dalla macchina.
Sono cinque minuti in anticipo e aspetto Enea davanti a Starbucks.

Dopo poco lo vedo arrivare a piedi da mi saluta.
<<Ciao Enea. Toglimi una curiosità: la gelateria è molto distante da qui. Perché non ci siamo incontrati direttamente là??>>
Lui mi guarda e sorride imbarazzato:<< Contavo di passeggiare un po' con te.>>
Ricambio il sorriso e iniziamo a camminare.

<<Allora Scarlett. Dimmi qualcosa di te.>>
<<Non c'è molto da sapere. Sono solo una ragazza normalissima. Faccio schifo a scuola, ho praticamente investito uno, ho un migliore amico...>>
<<Chi è il tuo migliore amico?>> mi domanda.
Strano. Non si è preoccupato di chi ho quasi ammazzato ma di chi sia il mio migliore amico.
<<Natan. Natan Clark. Perché?>>
Lui scrolla le spalle indifferente e dice:<<No niente.>>

Il cielo si ricopre di nuvole soffici ma nere come la pece.
<<Si metterà a piovere.>> dico rompersi il silenzio che si era creato fra noi.
<<Oggi il cielo è un po' arrabbiato, non credi anche tu, Scarlett?>>
Wow. Uno strano come me. Potremmo diventare molto amici, noi due.
<<Già... può essere...>>
<<Io mi sono sempre paragonato alle nuvole. Non lasciano mai il segno. Perché il cielo è sempre azzurro nonostante le nuvole.>> dice lui.
<<Ma le nuvole sono belle.>> dico io e ci guardiamo negli occhi. Occhi molto diversi ma che condividono delle emozioni che nessun'altro ha mai provato.
Un fiocco di neve cade sul suo giaccone nero. Poi un' altro e un'altro ancora.
Sembra che la neve stia cadendo apposta per noi.
Lui si avvicina ancora più al mio viso e le nostre labbra si sfiorano.
<<Ehy aspetta...>> dico in un sussurro ma ormai le sue labbra premono contro le mie. Una scarica elettrica attraversa tutto il mio corpo è all'improvviso sento un caldo tremendo.
Merda. Io non so baciare. Per fortuna si limita ad un bacio a stampo. Altrimenti mi sarei scavata da sola una fossa per sotterarmi. Lui è il primo a staccarsi e mi sposta una ciocca di capelli dal viso.
<<Sembri una bambolina.>> dice sorridendo e io arrossisco inevitabilmente.

Mi suona il cellulare e vedo che mia mamma mi sta chiamando:<< Pronto???>>
<<Scarlett dove cazzo sei!?>>
Oh merda... non le ho detto nulla.
<<Sono con... un mio amico.>> dico io.
<<Sei ancora vergine?>>
<<No, improvvisamente sono scorpione. Ma che cazzo, sì!>>
<<Vebbè, torna a casa. Dobbiamo parlare.>>

A quelle parole, impallidisco e mi si gela il sangue nelle vene.
<<Oddio Enea... scusami ma... devo andare. Mia mamma deve parlarmi>> dico a lui.
<<Tranquilla. Promettimi che usciremo ancora.>>
Io gli sorrido e annuisco.
Cosa vorrà da me mia madre???


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Spazio me

Si-sono-baciati. Figata!
In ogni caso, se il capitolo vi è piaciuto, vi invito a lasciare una stellina.

~Baci

●Chiara●
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