10. Svegliati!

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«Mamma, sono torn-»mentre appoggio le chiavi, vedo mio padre.
«Papa? Sei tornato!!!»Dico abbracciandolo.
Mi era mancato. Tantissimo.
«Si tesoro... ma è di questo che io e tua madre volevamo parlarti...»
«Prima devo dirvi una cosa bellissima!!!» dico io gesticolando.
I miei si guardano negli occhi e mi fanno cenno di proseguire.
«Ho. Dato. Il. Mio. Primo. BACIO!» dico lentamente per far assaporare ogni parola ai miei.
«Ma è fantastico, figliola. E chi sarebbe il fortunato?» domanda mia padre con gli occhi lucidi.
Non capisco perché.
«Tecnicamente la fortunata sarei io perché è stato lui a baciarmi... comunque si chiama Enea.» dico sorridendo.
«Ma è fantastico, tesoro.» dice mia mamma.
«Cosa dovevate dirmi?» domando sedendomi al tavolo della cucina.
I miei genitori si lanciano uno sguardo e poi annuiscono contemporaneamente.
Mia mamma rompe il silenzio dicendo:« Tesoro... sai che tuo padre è stato via a lungo...»
Io annuisco e le faccio cenno di proseguire.
«Ecco... in Italia ha trovato un lavoro molto importante.»
«Non capisco. Cosa state cercando di dirmi?»
Mia madre sospira e, questa volta, è mio padre a prendere parola:« Ci trasferirono a Roma.» dice tutto d'un fiato.
Faccio un mezzo sorrisetto, un tic che mi viene quando sono nervosa, e dico:« Credo di non aver capito. Andremo a Roma? In Italia
I miei annuiscono all'unisono.
Cazzo, piango. Sto piangendo.
Cosa stracazzo sta succedendo nella mia vita?
«Ma tesoro... partiremo una volta che avrai finito le superiori. E non intendo a Dicembre. Vorremo farti passare il liceo qui, nel Westminster.»
Un senso di sollievo mi esplode nel petto. Sollievo che viene sostituito da tristezza.
Senza dire niente, giro sui tacchi e vado in camera mia, scoppiando a piangere.
Non posso trasferirmi a Roma. Non voglio, Cazzo.
Qui ho tutto, un migliore amico, un ragazzo che mi ha baciata e uno stronzo super figo.
Fantastico. Ora penso anche a Abe.

Prendo il telefono dalla tasca e compongo il numero di Natan.
«Pronto, bella. Che fai???» mi domanda.
Rimango in silenzio per qualche secondo, scandito dai miei singhiozzi.
«Perché piangi? Cosa succede?» mi domanda preoccupato.
«Vieni a casa mia...»
«Arrivo, Scarlett.» dice.
Mi butto sul letto e soffoco un grido nel cuscino.
La mia vita è qui, a Londra. Non in Italia.
Non posso andarmene dalla città in cui sono cresciuta. Non posso lasciare Nate e Enea.
Cazzo non posso. Sono tutto quello che ho.

Mi vibra il telefono e leggo:

Enea: Ehi Scarlett. Sono Enea. Volevo chiederti se con i tuoi è tutto ok.

Scarlett: Ciao Enea... Non è tutto ok nulla. Domani ti racconto a voce.

Enea: Va bene. A domani.💟

Scarlett: A domani...💕

※※※

Qualcuno bussa la porta e, fra le lacrime, dico:« Entra, Nate.»
Lui apre la porta e mi vede così, a pezzi.
Mi corre in contro è mi abbraccia forte.
«Scarlett... cos'è successo.»
Mi prende il volto con estrema delicatezza e mi guarda negli occhi. Sono certa che il mio colore cioccolato sia contaminato dal rossore da pianto.
«Mi trasferisco... a... a Ro... Roma...» dico buttandomi fra le sue braccia.
Le mie lacrime gli stanno bagnando la felpa nera che indossa...

※※※

Natan

«Ehi, Bella...» le dico quasi sussurrando.
Non l'avevo mai vista così. Sembra che qualcuno l'abbia accartocciata come un fazzoletto.
Lei mi guarda con i suoi bellissimi occhi e le sue lacrime mi impregnano il cuore.
Mi fa male vederla così.
«Non voglio... non voglio andare... a Roma...» dice fra i singhiozzi.
«Ma... perché devi andarci?» le domando.
«Mio padre... e il suo... lavoro... di Merda...» risponde lei.
«Non dire così...»
«Natan io non voglio lasciarti!» dice urlando e abbracciandomi.
«Quando vai?» le domando.
«Quando finirò le superiori.»
Abbozzo un sorriso e le dico, sdrammatizzando:« Faremo in tempo ad odiarci, noi due.»
«Fanculo.» dice lei mostrandomi il medio e nascondendo un sorriso.
«Dai... stavo scherzando...» le dico dandole un bacio sulla guancia.
Lei continua ad abbracciarmi forte e io faccio lo stesso.
Sento le sue mani scivolare lungo la mia schiena e poi, molla completamente la presa su di me, cadendo sul letto.
«Scarlett!» dico io vedendo che è svenuta.
«Cazzo, svegliati!» le dico quasi urlando.
Ha il respiro molto irregolare e chiamo i suoi genitori che si precipitano immediatamente da lei.
«Cos'è successo???» mi domanda agitata sua madre.
È una bella donna, capelli cioccolato e pelle chiara.
«È svenuta.»

※※※

«Si riprenderà?» domando al medico che ha visitato Scarlett.
«Sì, certo. Ha avuto un calo di zuccheri, tutto qui. Ora la dottoressa Brown le metterà una flebo che la farà stare meglio.»
Conclude il medico.
«Posso vederla?» domando e il dottore annuisce sorridendo.
Entro nella stanza minimalista dell'ospedale e vedo Scarlett adagiata sul lettino.
Mi avvicino a lei e le prendo una mano:« Starai bene, ok?»
Entra una ragazza sui 20' anni con un sacchetto contenente del liquido trasparente.
Le mette la flebo e, conoscendo Scarlett, mi sarei aspettato una smorfia di odio nel confronto dell'infermiera.
Ed eccomi che sorrido all'immagine di lei che insulta la tizia.
Però niente. Rimane immobile, con gli occhi chiusi.
Ha un'espressione molto tranquilla. Sembra meno incazzata, quando dorme.
Entrano anche i suoi genitori e io decido di uscire.

«Sei Enea, giusto?» domando al telefono.
«Sì. Con chi parlo?»
«Sono Natan, il migliore amico di Scarlett.»
«Le è successo qualcosa?» domanda lui.
«È qui, in ospedale. Ma non è nulla di grave. Se vuoi venire...»
«Arrivo. Parto ora.» dice il ragazzo per poi attaccare.
Enea. Si preoccupa davvero molto per Scarlett.

※※※

Enea

«Arrivo. Parto ora.» dico a Natan e poi riattacco.

Arrivo all'ospedale e mi sembra un labirinto: i corridoi sono tutti uguali.
«Mi scusi... sto cercando Scarlett Black. Potrei sapere qual è la sua stanza? È svenuta e l'hanno portata qui.»
La donna mi indica un corridoio e dice:« L'ultima stanza a destra. Numero 19.»
«Grazie.» dico sorridendo e corro verso la stanza da lei indicata.
Apro la porta e mi precipito dentro cercando, con lo sguardo, Scarlett.
Tutti i presenti si girano verso di me.
Non appena la vedo, mi precipito verso di lei. È molto pallida ed è sdraiata sul lettino, incosciente.
«Da quanto è così?» domando al ragazzo che penso sia Natan.
«Da-»
«Chi saresti tu?» mi domanda un uomo sulla quarantina.
«Emmmh... sono... Enea.» dico.
«Enea!» squittisce una donna molto simile a Scarlett.
«Tu sei quello del bacio!» dice lei abbracciandomi.
«Eh sì...» dico imbarazzato.

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Spazio Me

SORPRESA❤️💛💚💙💜

Hey ragazzi, cosa ne pensate di questo capitolo? Oggi è il 4 settembre e fra poco iniziano le scuole. Siete mentalmente pronti? Io no.

Se il capitolo vi è piaciuto, vi invito a lasciare un commento o/e una stellina.

~Baci

●Chiara●
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