16. Se Io Fossi Una Bottiglia, Dove Mi Nasconderei?

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La sveglia suona come ogni dannata mattina.
Secondo me la sveglia, prima di essere usata come orologio rompi palle, era una tortura.
Pensateci bene: un aggeggio metallico che suona tutte le mattine con un rumore assordante. Che odio.
Almeno oggi è domenica e c'è il compleanno di Natan.
Mi alzo e, mentre scendo per fare colazione, sento delle voci dal piano di sotto:«... on crederai che io sia d'accordo!» urla mia mamma. Wow che novità.
«Se non andremo noi in Italia, verranno loro. Ci siamo già messi d'accordo: verranno per il compleanno di Scarlett.» dice mio padre.
Verrà chi?
«Buongiorno anche a voi...» dico sedendomi svogliatamente a tavola.
«Ciao, tesoro. Dormito bene?» mi domanda mia madre. Lei passa da essere incazzata nera con mio padre a essere buona e gentile con me.
«Se la sveglia non avesse suonato sarebbe stato meglio... ma dato che oggi Natan fa la festa, inizierò a prepararmi prima.»
Lei mi guarda con aria confusa.
Gli occhi grigi sono spenti, vuoti. Non c'è più niente, dentro di lei. Né gioia né dolore, né felicità né tristezza.
Ha anche delle profonde occhiaie che la fanno sembrare più anziana; di solito mia madre è sempre perfetta ma oggi, è come se i suoi 45 anni le fossero piombati addosso.
«Oggi è il compleanno di Natan, ricordi?»
«Ah sì... scusami tesoro. È che ultimamente sono molto stanca.» mi dice con un sorriso finto.
Si vede che sei stanca, mamma vorrei dirle ma mi limito a sorridere e a tornare in camera mia.

«Cosa vuoi?»
«Enea... scusa-»
«Non voglio le tue scuse, Scarlett. Il danno è fatto, ormai.»
«Ma..»
«Scarlett, io e Abe siamo buoni amici. E mi ha raccontato delle vostre... avventure.
Fammi stare fuori da tutto questo. Rimaniamo amici ma niente di più. Per favore.»
«Sono stata una fottuta cretina, okay!? Lo so bene, cazzo! Ma cosa posso farci? Lo amo!»
«E allora stai con lui! Perché cazzo mi hai chiamato?! Per rinfacciarmi quanto tu ci goda a farmi sentire una Merda? No perché, se tu non lo avessi notato, io a te ci tenevo veramente!»
«TI HO CHIESTO SCUSA!»
«E IO TI HO DETTO CHE NON ME NE FREGA NIENTE, CAZZO! STAI CON LUI, COSA VUOI CHE TI DICA!» dice e poi chiude la chiamata.
Sento le lacrime scorrermi sulle guance.
Avrò detto più parolacce io in un secondo che Enea in tutta la sua vita. Dunque se ne ha sparate così tante, deve essere veramente incazzato.
Ho fatto un casino e lo so, ma non posso farci nulla. Alla fine io volevo quel fottuto errore.

※※※

La festa di Natan sarà in una discoteca e l'idea non è che mi emozioni molto: troppa gente, persone ubriache e musica alta. Terribile ma... alla fine è la sua festa, dovrebbe essere contento almeno lui.

※※※

«Scarlett, è arrivato Abe!!!» urla mia mamma e io mi precipito subito giù.
«A che ora la riporti a casa?» domanda seria mia mamma.
«Quando finirà la festa.» risponde tranquillo Abe.
«E quando finirà, la festa?»
«Quando Scarlett tornerà a casa.»
Oddio che battaglia epica: Abe contro mia mamma.
«E quando... ah lascia stare.» dice mia madre prendendola persa.

※※※

«Allora, Black? Che mi racconti?»
«Niente di nuovo. E tu?»
«Non mi piacciono le feste.» rivela lui.
«Nemmeno a me...» dico appoggiando la testa al finestrino.

※※※

«Hey! Come sta la mia bella ragazza?» mi domanda Natan non appena arriviamo.
La discoteca è gia piena di gente e la musica martella nel petto, come se il suono mi passasse attraverso.
Io mi butto fra le sue braccia e gli sorrido dicendogli che è tutto ok.

«E questo, è il regalo per il Clark migliore del mondo!» esclamo io dandogli il pacchetto contenente la collana.
«Grazie, bella.» dice dandomi un bacio sulla fronte.
Nonostante la confusione, la musica e le persone, mi sento sola. Terribilmente sola.
«Ciao. Sono Veronica, piacere.» dice una voce femminile alle mie spalle.
Mi giro e vedo una ragazza dai capelli rossi e lisci che le ricadono sulle spalle. Sembra una ragazza gentile e suoi occhi azzurri mi trasmettono tranquillità.
«Scarlett, piacere mio.» dico stringendole la mano.
Le ragazza mi invita a sedermi su uno di quei puff extra morbidi.
«No. Se mi sedessi là sopra non mi vedresti più per il resto dei miei giorni!» dico io indicando quell'ammasso colorato di morbidezza.
«Bah, al Diavolo!» cedo infine io e poi mi butto sul puff.
Veronica nasconde una risata coprendosi la bocca con una mano.
«Sei buffa!»
«Ah, sapessi in quanti me lo dicono!» dico io ridendo.

«Scarlett, sei tu?»
Io mi giro e vedo Natan che mi fissa in modo a dir poco inquietante.
«Cazzo hai la testa che sembra di panna montata! WOW POSSO ASSAGGIARTI?»
«Natan... la festa è iniziata da meno di un'ora e sei già ubriaco marcio?» gli domando severa.
«Ma vah! Non sono ubriaco. Non sono ubriacooooo. Ubriaco non sono! Sono non ubriaco! Non ubriaco sono!» comincia ad urlare cose senza senso e, l'unica cosa che vorrei ora, è sparire in un buco nero.
«Sai dove è finita la bottiglia di Votka che era quiiiii???» mi domanda mettendo infinite i sulla parola "qui".
Io faccio cenno di no con la testa, lui sale su un tavolino e urla a squarciagola:« SE IO FOSSI UNA BOTTIGLIA, DOVE MI NASCONDEREI? DOVE, CAZZO!»
«Natan, scendi da lì! Ti porto a casa.» dico io aiutandolo a scendere.

Devo trovare Abe per chiedergli se può accompagnarci a casa di Natan ma non lo trovo.
Vado fuori e lo trovo con lo sguardo perso nel nulla.
«Che fai?» gli domando.
«Nulla.»
«Potresti accompagnare Natan a casa sua? È ubriaco da far schifo.»
«Ve bene... A patto che venga anche tu.» mi dice lui.
«Ok, ok.»

※※※

Io e Natan siamo seduti nei sedili posteriori della Volvo di Abe.
«Scarlett, hai mai pensato a quanto sarebbe figo avere la faccia a forma di biscotto?»
«Perché sarebbe figo?» domando a Natan.
«Chi ha detto che sarebbe figo?»
«Tu.»
«Io ho detto che sarebbe biscotto. Bah non lo so.» dice lui poi si mette a piangere come un bambino.
«Cos'hai Nate?»
«VOGLIO UN KOALA!» urla.
«Ma che Cazzo...»

Dopo qualche minuto, contrae il viso in una smorfia di dolore e si piega il due.
«Stai bene, Natan?» gli domando io.
Quando si rialza, è tutto sudato e dice gli sta scoppiando la testa.
«Hai bevuto troppo, bello!» dice Abe mentre spegne la macchina davanti a casa del mio migliore amico.
Lo aiuto a scendere e lui si aggrappa quasi totalmente a me e fatica a stare in equilibrio.
Un secondo prima di entrare, si accascia a terra.
«Natan! Che Cazzo fai!» gli dico sottovoce.
«Dio, mi stanno uccidendo!»
«Chi? NATE MI FAI PREOCCUPARE!»
Lui scoppia in una risata e, quando fa per rialzarsi da terra, si piega ancora in due per il dolore.

※※※

«Non berrò mai più.» afferma Natan dopo aver vomitato anima e corpo.
Fortuna che i suoi hanno il sonno molto pesante e non hanno sentito nulla.
«Seh, le ultime parole famose.» dico io.
Gli rimbocco la coperta e lascio la sua stanza, tornando in macchina con Abe.
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Spazio Me

Heilà bella gente! Come va?
Oggi un capitolo... divertente (?)!
Che bello, io devo ancora finire i compiti ma sto qui a scrivere... eh Vabbè. Voi mi rendete stra felice e scrivo per passione, quindi...

Vi auguro un buon rientro a scuola/lavoro per chi inizia domani.

Per gli altri benestanti che hanno ancora una settimana di vacanza (come me ihihih), vi auguro di passare un buon fine vacanze.

~Baci💞

●Chiara●
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Innamorata Di Uno Stronzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora