13. Che Cazzo Ci Fa Lui Qui?!

3.1K 139 15
                                    

«Papà, tu sei mai stato in Italia?» domando mentre siamo tutti a tavola. Ho intenzione di farmi dire tutto.
Lui è nervoso e dice con falsa calma:« No, tesoro. Perché me lo chiedi?»
«Beh perché dato che dovremmo trasferirci, vorrei avere le idee più chiare.»
«Ma si che ci sei andato, caro. Non ricordi? 18 anni fa.» dice mia madre. Non so se sia mia complice oppure Stronza con mio padre.
«Ah... beh... si...» dice lui.
«E perché non le racconti di Michael?» dice con un perfido sorriso. Ecco da chi ho preso.
Lui impallidisce e abbassa lo sguardo sulla minestra.
« Ma sì, papà. Raccontami di Michael» dico io riducendo gli occhi a strette fessure.
«M-Michael?» balbetta lui.
Fa un respiro profondo e dice tutto d'un fiato:« A Roma hai un fratello di nome Michael.»
Io rimango impassibile.
«Beh, l'ha presa bene.» dice a mia madre e lei, per tutta risposta, gli tira uno schiaffio sulla guancia.
«Quanti anni ha, Michael?» continuo io.
«18.»
«18 anni fa tu eri già sposato con mamma.» dico con una calma che mi sorprende.
«Sei un fottuto porco! Lasciatelo dire!» questa volta urlo e mio padre sobbalza.
«Visto!? che anche tua figlia pensa lo stesso!!!» urla mia madre con il viso arrossato per la rabbia.
«Sì, ho commesso un errore. Scusate. Ma... Michael è pur sempre mio figlio. Sono anni che non lo vedo.»
«Fai schifo lo stesso.» dico per poi andarmene in camera mia.
Com'è possibile che mio padre, un uomo rispettoso e maturo, avesse potuto tradire mia madre. Lei è una donna fantastica e non lo dico solo perché è mia mamma.
Forse mio padre ha semplicemente indossato una maschera con me e mia madre.
Scendo le scale e vedo che i miei stanno ancora mangiando, in assoluto silenzio.
«Toglimi una curiosità.» inizio io mio padre capisce subito che sono ancora incazzata e che adesso lo stenderò con una delle mie domande omicida.
«Ho altri fratelli? Che ne so, magari ti sei fatto mezzo mondo, con il lavoro che fai.»
Lui rimane pietrificato dalla bomba che gli ho scagliato.
Questa brucia, non è vero, paparino?
«Anzi. Non dirmelo. Non voglio saperlo. Potresti peggiorare la tua situazione.» dico e torno in camera mia sbattendo la porta.

«Pronto???» dice Natan al telefono.
«Sono io. Posso venire a casa tua? A dormire?»
«Ok, va bene. Ma perché?»
«Ti spiego tutto quando arrivo.»
«Ok. Però c'è un amico e non sono sicuro che tu voglia...»
«Gli amici tuoi sono anche amici miei.»dico mettendo giù a Natan.
Prendo lo zaino di scuola e lo riempo con un pigiama e il cambio per domani, spazzolino e trucchi (che ultimamente uso).
Prendo anche le chiavi di casa e, prima di uscire, dico:« Io dormo da Natan, stanotte. A domani.»
Non aspetto la risposta dei miei ed esco di casa salendo sul motorino.

Siri non si è nemmeno spostata dal letto per miagolarmi di restare. Uffa non sono importante nemmeno per la mia gatta.

Sono arrivata alla casa di Natan. Nulla di particolare: un appartamento non troppo grande con il giardino (bellissimo grazie a sua mamma) e il garage.
Suono al campanello e, dopo poco, la madre di Natan apre la porta.
«Ciao tesoro! Quanto tempo.» dice abbracciandomi. Per lei sono come una terza figlia.
«Scarlett!!!» dice una vocina.
È Arianna, la sorellina di 9 anni di Nate.
È una bimba molto tranquilla e stravede per me.
«Ehi Anna! Come va, piccolina?»
«Benissimo! Sei qui per i ragazzi, vero? L'amico di mio fratello è bellissimo.» dice facendomi l' occhiolino.

Vado verso il salotto e vedo Natan sul divano.
«Ehy! Ciao Bella!» mi saluta lui vedendomi in contro.
«Devo dirti delle cose assurde!» gli dico.
«Emmmh... anche io ho delle... novità...»
«Cosa intendi?»
La risposta mi si presenta dopo poco. Abe.
«Che cazzo ci fa lui qui?!» domando io.
«Ciao anche te, Scarlett.» dice Abe sorridendo:« Sembra che per una volta dovremmo condividere il divano.»
Io scoppio in una risata ironica e dico con un ghigno:« Guarda che io dormo con Natan. Tu ti sei già prenotato il divano? Perfetto.»
Lui fa una faccia strana e, questa volta, è Natan a rompere il silenzio.
«Fra migliori amici, si dorme insieme. Noi lo facciamo sempre.» dice sorridendo.

«Fate finta che io non ci sia.» dice Abe.
«Ma perché fare finta quando te ne puoi tornare a casa?»
«Ehi Scarlett. L'ho invitato io. Non è così stronzo come sembra.»
Io alzo gli occhi al cielo e gli racconto tutto.
«Un fratello? A Roma?» domanda lui e io annuisco.
«Chi è che ha un fratello?» domanda Abe.
È appena tornato dalla sua passeggiata per farci parlare in privato. È stato un gesto... carino.
«Nessuno.» mento io.
«Ci guardiamo un film?» domanda Abe.
«Odio ammetterlo, ma per una volta sono d'accordo con te.»

※※※

«Credi che Abe sia comodo sul divano?» domando io. Non so il perché ma mi preoccupo per lui.
«Forse.» risponde Natan e mi sembra pensieroso.
«Che hai?»
«Penso... penso a quando te ne andrai. Non voglio che ti trasferisca a Roma. Io voglio esserti sempre accanto.» mi dice accarezzandomi il viso.
«Lo so... anche io voglio rimanere con te, con Enea. Voglio restare qui.» dico mentre una lacrima mi bagna la guancia.
Queste sono le ultime cose che dico, prima di sprofondare in un sonno profondo.

※※※

«Scarlett! SCARLETT NO! NO...»
Mi sveglio di colpo e vedo Natan sudato che si rigira come un matto nel letto.
«Natan... svegliati.»
«SCARLETT!!!» urla terrorizzato ancora una volta il mio nome.
«Natan! Sono qui! Svegliati!» gli dico io è apre gli occhi subito.
«Natan, cos'hai?» gli domando preoccupata.
Lui mi abbraccia come se avesse bisogno di me e io ricambio, ovviamente.
La porta si spalanca e Abe è sulla soglia:« Cazzo fate?» domanda. «Mi ero preoccupato.»
«Niente... solo un' altro incubo.» dice Natan.
«Ah. Su di lei.» conclude Abe indicandomi.

«Che incubi fai?» domando a Nate una volta che l'altro se ne è andato.
«Sogno te. E ogni volta ti succede qualcosa. È da quando sei stata male che ho gli incubi. Quando eri all'ospedale ho sognato che non ti svegliavi più. Mentre oggi... credo di averti investita e tu eri lì, sull'asfalto...»
«Sono solo incubi.» gli dico abbracciandolo.
Mi dispiace che lui sogni queste cose.

Innamorata Di Uno Stronzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora