12. La Mia Vita Sembra Una Fottuta Soap Opera

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Camminare per la città mi rilassa. Non so il perché. Non ho una meta e mi lascio trasportare solo dai pensieri.
Non so se stare con Enea sia giusto. Nel senso: ci siamo baciati ma non ci conosciamo molto. Forse è stato tutto un... errore.
A me piace essere importante per qualcuno eccetera, ma non mi sento esattamente pronta per questo genere di cose.
Mentre cammino tranquillamente, una macchina mi passa affianco e mi ritrovo bagnata fradicia.
L'auto sportiva torna indietro e si abbassa il finestrino del conducente.
«Che schifo.» dice Abe divertito.
«È colpa tua, stronzo.»
«Può darsi. Sali, ti do un passaggio.»
Ma per chi mi ha presa? Scoppio in una risata palesemente falsa e aggiungo:« Certo. E secondo te io sono una deficiente che sale in macchina con gli idioti.»
Lui mi guarda e, per un secondo, sembra quasi ferito dalle mie parole.
«Fai come vuoi. A domani.» dice sorridendo.
«Spero proprio di no.» borbotto facendomi sentire.
Dio, sto morendo di freddo. Se continuo così, finirò come Jack, in Titanic.
«Cosa fai conciata in quel modo, Scarlett?» mi domanda una voce.
Alzo lo sguardo e vedo Natan.
«Emmmh... una macchina...» mi limito a dire.
Non voglio dirgli che è stato Abe, non so il perché.
«Vuoi un passaggio? Ti porto a casa.» mi dice. Annuisco e lui mi da la sua giacca, rimanendo con un maglione.
Sento un po' meno freddo ma non sto esattamente bene.

※※※

«Beh, Grazie Nate.» dico uscendo dall'auto.
Finalmente sono tornata a casa e la prima cosa che faccio, è una doccia calda.
Non sono abituata a vedere mio padre a casa, ma mi fa piacere. Certo, se penso che fra due anni me ne andrò, mi viene l'incazzo, ma voi al mio posto cosa fareste?
Cosa fareste se vi dicessero che dovrete abbandonare tutto quello che avete?
Cosa fareste se vi dicessero che vi trasferirete in uno stato completamente diverso da quello nel quale siete cresciuti?
Io piangerei. Ed è quello che faccio.
E lo odio. Odio piangere di fronte alle persone. Odio mostrarmi debole.
Ho creato l'immagine di una Scarlett che non si fa mettere i piedi in testa, stronza con tutti, che può spaccarti il culo se le girano le palle. Non voglio rovinare quell'immagine perché altrimenti so che riprenderebbero a prendermi in giro. Ed è l'ultima cosa di cui ho bisogno.
Devo dirlo ad Enea e lo farò oggi, quando usciremo. Ora però devo andare a comprare qualcosa per Natan, dato che questo sabato compie gli anni.

※※※

«Mi scusi... cercavo una collana.» dico alla commessa dietro al bancone.
Ha un'aria gentile e sguardo e tono di voce calmo.
«Per uomo o donna?» domanda lei.
«Uomo. Vorrei qualcosa con un elemento marino.» dico. Natan adora il mare è, quest'estate, faremo una vacanza insieme. I nostri genitori sono d'accordo e noi non vediamo l'ora di andare a Portorico, alle Canarie.
La donna sparisce dietro una piccola porta e ritorna dopo poco con tantissime scatoline.
«Questa. Questa è perfetta.»
È una collana di corda blu con un'ancora d'argento.
«Faccio un pacchettino?» domanda lei è io annuisco.
«Grazie e Arrivederci.» dice la commessa.
«A lei. Alla prossima.» saluto io.
Nascondo il pacchetto nella borsa, non vorrei mai che Natan lo vedesse.
Dalla via che sono in centro, vorrei prendermi un libro.

Adoro la biblioteca: perdermi fra le storie di chi ha avuto una vita decisamente più interessante della mia, mi piace.
A volte bisognerebbe essere ubriachi di libri per non essere distrutti dalla realtà.
Mi piace il silenzio che regna nelle biblioteche, mi mette pace.

Vado nello scaffale Fantasy e prendo: Divergent.
Appena prendo il libro, con la coda dell'occhio, vedo un ragazzo. E so esattamente chi è.

«Bella, anche tu qui?» dice lui falsamente felice di vedermi.
Io alzo gli occhi al cielo e dico:« Non chiamarmi Bella.»
«Perché no?»
«Solo Natan può chiamarmi così.» dico a Abe.
Fa una smorfia e dice:« Allora che ne dici di Pupa?»
«Che ne dici di andartene a Fanculo? Se vuoi ti accompagno.»
«Sei carina quando ti arrabbi.»
«E tu sei uno stronzo. Sempre, cazzo. Ma ti pagano?» gli domando ironica.
Lui si avvicina a me e mi si blocca il respiro.
Ha gli occhi azzurri chiarissimi, come se fossero di ghiaccio. Non avevo mai visto degli occhi così.
Dopo qualche secondo mi dice:« A domani, Scarlett.»

Ma perché, ovunque io vada, lui c'è sempre? Perennemente. Che palle!

Alla fine mi è passata la voglia di leggere e me ne torno a casa.
Al mio rientro, mio padre e mia madre stanno discutendo.
«COSA!? MA AVEVI DETTO CHE SAREMMO PARTITI FRA DUE ANNI!» urla mia madre.
«Te l'ho spiegato, dobbiamo partire prima.»
«Io non voglio rovinare la vita a nostra figlia solo perché tu vuoi tornare da Michael. Lei ha diritto a vivere dove vuole. Ah e poi come pensavi di dire a Scarlett che ha un fratello, eh? Perlopiù in Italia.»
COSA.STRACAZZO.HO.APPENA.SENTITO.
Faccio finta di nulla e li saluto, come se fossi arrivata in quel momento.
«Ciao! Di che parlate?» domando con tutta la spensieratezza che riesco a trasmettere.
«Di nulla, Scarlett. Hai comprato il regalo per Natan?» mi domanda con fare gentile mia madre.
Io annuisco sorridente e le descrivo la collana.
«Sono sicura che gli piacerà.» dice sorridendo.
«Lo spero.»
«Tesoro, hai preso la pastiglia per gli zuccheri, quella che ti ha dato il dottor Collins? Vorremmo evitare che tu venga come l'altro giorno.» dice mia madre preoccupandosi per me.
Io faccio cenno di no con il capo e vado in camera mia.
Un fratello? Ma cazzo... la mia vita sembra una fottuta soap opera!
Devo indagare e troverò qualche escamotage per farmi rivelare la verità.
Sicuramente mio padre è andato a letto con una ed è rimasta in cinta ma... lui non è
quel genere di persona. O almeno credo.

※※※

«Ehi, Amore... cosa dovevi dirmi? Al telefono sembravo scioccata.» mi dice Enea accarezzandomi la guancia. Fa freddo ma il suo tocco mi fa sciogliere.
«I miei genitori... hanno detto che... dovrò trasferirmi a... Roma. Cazzo a Roma! In Italia!» dico abbracciandolo.
«So dov'è Roma... ma perché?»
«Mio padre ed il suo lavoro... fa il reporter e gli hanno fatto un contratto al quale non può rifiutare. Ma io so il vero motivo per cui lui vuole andare a Roma: mio fratello. A quanto pare, un certo Michael sarebbe mio fratello.» dico.
«Ma non puoi convincerli a... a restare?» mi domanda Enea.
«Ho sentito mia mamma che diceva di non volersi trasferire.» rispondo speranzosa.
«Speriamo bene...» dice dandomi un bacio.
È bello quando mi bacia. Mi fa sentire come nei film.

※※※

Sto tornando a casa quando, per la terza cazzo di volta, incontro Abe.
Faccio finta di non vederlo e proseguo per la mia strada, passandogli affianco. Magari non si accorge nemmeno che sono io, dato che è calato il buio.
«Davvero stai meglio?» mi domanda e io mi blocco di colpo.
Quando mi giro, vedo il suo volto perfetto illuminato dalla luce del lampione.
Perché sembra un fottuto Dio greco?
«Perché me lo chiedi?» domando io.
«Mi interessa.» risponde serio, come se gliene fregasse davvero qualcosa.
«Comunque sì. Sto bene, ora. Sai che quando non fai lo stronzo sei più carino?» gli dico. Ma che cazzo ho appena detto?
Bene Scarlett, ora puoi andarti a buttare in una fossa e restarci per tutta la tua vita.

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Spazio Me

Hey ciao! Come va??
Secondo voi, Michael, rimarrà uno sconosciuto oppure no?

E Abe? Scarlett capirà che forse, in fondo ma proprio in fondo, prova qualcosa per lui?

Baci

●Chiara●
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Innamorata Di Uno Stronzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora