13 ( Louis )

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Stavo visionando un documento di un contadino che aveva dichiarato che la sua fattoria era andata a fuoco a causa di un drago.
Prima ci avrei riso sopra e poi avrei pensato a quanto avesse bevuto per vedere una cosa del genere, ma ora non ero più sicuro di niente.

Insomma già il fatto che avevo un drago a poca distanza seduto nel mio studio, mi faceva credere che potevano essercene altri e che quindi quel poveretto poteva davvero averne incontrato uno.
La mia riflessione venne interrotta da un romure simile ad un ronzio.

Alzai la testa e vidi che proveniva dallo stomaco del cuccioletto.
Avevamo saltato un po' di pasti effettivamente, io c'ero abituato ma lui a quanto pare no.
< Poverino hai fame? Effettivamente pensandoci bene abbiamo saltato sia la colazione che il pranzo.>

Guardai l'orologio e notando l'ora, un po' di fame arrivò anche a me.
< Caspita sono già le tre, dobbiamo proprio mettere qualcosa sotto hai denti!>
Mi alzai dalla poltrona per poi prendere il ragazzo in collo.

Più passavo del tempo insieme a lui più mi accorgevo di quanto era splendido.
Mi diressi verso la sala da pranzo, chissà che mangiavano, forse c'era qualcosa di cui non potevano cibarsi?
Tipo i cani con la cioccolata per indendersi.

< Ti piace la carne? O preferisci la verdura? Insomma voi cosa mangiate?>
Procedetti fino alle porte che aprì con non poco sforzo, visto la presenza tra le mie braccia.
Lasciai il ragazzo su una sedia per poi sedermi io stesso.

Il ricciolino era così carino mentre aveva quella faccina da bambino curioso.
Sembrava voler sapere tutto.
Ora ad esempio osservava da un po' di tempo la tavola.
< Questo è un tavolo. Dove noi mangiamo.>

Occhi verdi lo analizza e poi avvicina la mano toccandolo con cura.
Mi alzo certo che ormai fosse troppo distratto per accorgersi dei miei movimenti e vado in cucina.
Lì i cuochi e i camerieri vedendomi, senza stupirsi attesero i miei ordini.

Non avendo informazioni su cosa potesse piacere al draghetto, ordinai di preparare un po' di ogni cosa.
Tornai al tavolo dove il moro mi attendeva, difatti non si era mosso, anche se non è che potesse andare da altre parti.

Mi sedetti al mio posto e iniziai ad insegnargli qualche termine, tanto prima che arrivasse il cibo dovevano passare dei minuti.
Apprendeva in fretta e quando iniziarono a servirci, era capace di mettere più parole in fila anche se non complesse.

Per ora gli avevo spiegato le cose basiche.
La sua voce però era meravigliosa anche se un po' roca a causa dello scarso utilizzo.
Iniziammo a mangiare dopo che i camerieri avevano apparecchiato e ci avevano serviti.

Mi sforzavo di non ridere davanti a quel tenero spettacolo.
Il drago mangiava tutto sporcandosi come un bambino.
Era così bellinooooo, potrei veramente sciogliermi da quanto era dolce.

Mentre faceva una pausa tra un piatto ed un altro, si girò verso di me e lì dovetti scoppiare sul serio a ridere.
Non riuscì a trattenermi ma a lui sembrava non importare più di tanto, continuava a pranzare felice.

Quando però smise di mangiare aveva si pulì ma saltò un pezzo.
Il suo nasino infatti era ancora sporco perciò presi il mio tovagliolo e mi avvicinai.
Come da routine occhi verdi si distanziò velocemente.
Mi faceva male il fatto di non riuscire ad ottenere la sua fiducia, ma la avrei ottenuta prima o poi.

< Non ti voglio fare alcun male, fidati di me, ok?>
Si avvicinò ed io potei finalmente finirgli di pulire il viso.
Mi alzi ed una volta ripreso il ricciolino tra le braccia lo portai fino in camera nostra.

Mi ero così divertito nell'insegnarli a parlare a pranzo che volevo continuare e così feci.
Solo che esagerai, dopotutto per apprendere ci voleva del tempo e lui non poteva imparare tutto in un giorno.

Questo lo capì anch'io, ma ormai era tardi.
< Qualcosa non va?> chiesi quando notai che si portava spesso le mani alla testa.
Difatti intuì che al piccolino era venuto sicuramente un gran mal di testa.

Cercai di farmi venire qualche idea su un possibile rimedio, ma mi venne in mente solo un tè alle erbe.
Beh era sempre meglio di niente.
< Cucciolo ora vado giù e ti faccio preparare una bella tazza di tè, che sono sicuro ti farà sentire meglio.>

Lo accompagnai fino al materasso e dopo averlo fatto sdraiere, me ne andai.
Non senza prima fargli un paio di rassicurazioni.
Me ne andai e dopo aver passato molti corridoi e altrettante scale, tornai giù in cucina.

Gli feci fare un infuso alle erbe specificando il motivo e quella che doveva essere la loro funzione.
Stavo percorrendo l'ultimo corridoio che mi separava da il ragazzo quando la quiete del palazzo venne rotta da un urlo.

<Louehh!>
Avrei riconosciuto quella voce fra mille.
Corsi a perdi fiato fino ad arrivare di fronte alla mia stanza, dopo di ché la spalancai spaventato.
< Piccolo tutto bene?> parlai a...
nessuno.

Il draghetto non c'era, non c'era da nessuna parte, il panico iniziò a scorrermi nelle vene, insieme ad i mille spettacoli raccapriccianti nella mia testa.
< No.> un sussurro.
Un piccolo sussurro che a me portò tanto sollievo.

Era sotto il piumone e tremava visibilmente, il cuore mi si riempì di tenerezza per quel cucciolotto raggomitolato.
Posai la bevanda per poi sedermi vicino a lui.
Fece capolinea la sua testolina spuntando da sotto la sua "tana".

< Cosa c'è?> gli domandai perplesso.
Un tuono fece sobbalzare il ragazzino, che spaventato mi abbracciò stretto.
Dei tremoli percorsero il corpo terrorizzato della povera creatura.

<Hai paura dei temporali eh?>
dissi stringendolo tra le braccia.
Rimasi così fino a sera cercando di tranquillizzarlo nel modo migliore possibile.
Anche quando ci venne fame non mi allontanai molto, perché fortunatamente stava passando una domestica fuori dalla porta.

La chiamai e appena fu abbastanza vicina gli ordinai la cena per due e di portarcela in camera.
Dopo aver cenato ci distendemmo abbracciati e ci addormentammo mentre ci tenevamo stretti a vicenda.

Neko-ginny
Meno una settimana all'inizio della scuola in quanti avete l'ansia oltre a me?

☆◇☆◇

Il principe ed il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora