7 ( Louis )

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Seguì mia madre durante tutto il tragitto nella nostra casa.
Lei mi continuava a parlare a ruota libera di quanto fosse stupefacente la mia scoperta e che sarebbe altrettanto stupefacente che tutti nel regno lo venissero a sapere.

Sinceramente io nel mio piccolo speravo di no, non si poteva venire a sapere a chi poteva arrivare la voce.
Fuori dal regno come mi ripeteva sempre mia madre quando ero un bambino e anche ora che ero cresciuto, c'erano mille e più imprevedibili pericoli.

< -eh Louis? >
< Cosa? > alla mia risposta mi rivolse uno sguardo di fuoco.
< Ti ho domandato dove vuoi portarlo per questa notte!> disse irritata.
Mi ero distratto due secondi mica avevo ucciso un uomo.
Ma dalla mia esperienza sapevo che la gravità ai suoi occhi era assai simile.

< In camera mia? Credo sia un posto piuttosto tranquillo per farlo ambientare.> mi guardo con la coda dell'occhio e dopo pochi istanti, concordò con la mia idea.
Riprese a parlare di tutti quei gossip che avvenivano nelle corti, includendo ogni tanto un richiamo per la mia disattenzione.

La sua parlantina cessò solo quando eravamo giunti in camera mia.
Inutile dirvi la causa del mio mio forte malditesta.
Entrò e appoggiò il drago sulle mie coperte.
Poi la tempesta vagante, comunemente chiamata Johannah uscì, ma non prima di avermi ripreso per il disordine che regnava sovrano sulla mia scrivania.

Mi alzai ed andai a chiudere la porta lasciata ovviamente aperta, come al solito.
Quando mi voltai, trovai il piccoletto un po' frastornato sul letto.
Mi avvicinai e una volta seduto, trovai la palletta di pelo in allerta che mi ringhiava contro.

Così per pura curiosità gli detti un piccolo ed inocuo buffetto sul musetto, che arriciò in modo tenerissimo.
Non era stato per dargli fastidio, bensì un gesto automatico che spesso facevo anche con le mie sorelle.

Però vedere una tale reazione mi fece ridere di cuore.
Lui però non sembrava trovarlo divertente e dopo avermi guardato arrabbiato, prese una piccola rincorsa e mi saltò in braccio pronto per attacarmi.
Dopo averlo fermato ed essermi assicurato di non aver ricevuto nessun danno, decisi di provare a parlargli.

Insomma magari poteva capire il mio linguaggio.
Le mie speranze erano basse ma valeva la pena provare.
< Hey sei aggressivello eh? Ti piace il mio letto almeno? È comodo no? >
Alle mie parole, la creatura inclinò leggermente la testa, come se stesse pensando a qualcosa.

Questo almeno voleva dire che mi capiva per davvero e che quindi non era più solo una mia teoria.
Infatti non mi attaccava come un animale selvatico, ma creava idee come noi umani.
Era così adorabile con quel musetto confuso e pensieroso.

< Sai sei proprio carino quando non attacchi!>
Oh cavolo lo avevo detto davvero.
Mi aveva sentito e sembrava anche imbarazzato di ciò.
E con imbarazzo intendo che le sue guance si tinsero di rosso e poi si coprì dalla mia visuale con una zampetta.

Aww ma ci poteva essere qualcosa di più bello e dolce di questo drago?
< Sai se farai il bravo dopo ti porto fuori.>
Poteva essere un perfetto compromesso tra noi.
Lui non combinava disastri ed io lo portavo fuori nel giardino reale.

Di certo non lo avrei riportato nella foresta era un luogo terrificante e una piccola creatura come lui non sarebbe sopravvissuto.
Anche se pensandoci ci aveva vissuto fino ad ora...
Vidi che il draghetto si stava di nuovo agitando perciò pensai di attuare una vecchia tecnica che usavo con il nostro cane reale di casa.

E la tanto attesa tecnica segreta erano i grattini sulla pancia.
Perciò feci in modo che si girasse da solo senza accorgersene e poi gli feci tante coccole.
Non sapete la mia sorpresa quando si mise a fare un suono simile alle fusa di un gattino.

Quello era un colpo di grazia per il mio autocontrollo.
Ogni secondo che passava lo era, volevo spupazzarmelo e sbaciucchiarlo tutto come un peluche.
< Awww che dolce fai le fusa? Questa è un'informazione da scrivere sul mio quaderno.>

Il mio riflettere ad alta voce poteva combinare un grosso disastro ma fortunatamente per me, il piccoletto sembrava troppo preso da tutte quelle attenzione che gli stavo dando per farci caso davvero.
Tutta l'atmosfera di pura tranquillità fu distrutta da un semplice quanto banale gesto.

Infatti qualcuno aveva appena bussato.
Non sapete la mia rabbia per l'occasione mancata, di vedere quella piccola creatura in una situazione diversa dal suo stare in continuo allarme.
< Mio signore, siete atteso dalla vostra famiglia nella sala comune del castello.>

Cosa avrei dovuto fare?
Lo avrei potuto lasciare solo?
Sarei dovuto andare?
Se lo avessi lasciato solo avrebbe combinato di sicuro qualche casino, ma se non fossi andato domani mattina mi sarei dovuto sorbire mia madre e le sue urla sul fatto che la famiglia viene prima di tutto.

Guardai il drago, e decisi.
< Potete riferire che non mi sento bene e che preferisco stare nei miei alloggi?>
< Come desidera.>
Stava per andarsene quando tornò sui suoi passi.
< Prima che vada desidera che l'aiuti a cambiarsi?>

Ma quanto poteva essere stupida per non capire che volevo essere lasciato in pace.
< No preferisco fare da solo per stanotte.>
La belva era abbastanza tranquilla quindi avrei avuto tutto il tempo per cambiarmi.

E così feci mi levai le vesti da giorno, ormai erano sudati e sporchi, per mettermi dei vestiti più consoni al dolce riposo.
Poi presi il drago dietro la testa come una mamma gatta fa con i suoi piccoli e lo sollevai per portarlo a dormire con me.

Lo so molti di voi starete pensando " Chi è l'idiota che va a dormire con un animale selvatico che potrebbe avere miliardi di batteri e malattie mortali?"
La risposta è alquanto semplice, Io.

Lo posizionai sotto il lenzuolo e lo abbraciai come un tenero animale di stoffa.
Era soffice e caldo, una piccola stufa in pratica.
Tutto stanotte è così calmo e pieno di pace, che non avrei mai potuto immaginare la sorpresa che mi sarei ritrovato la mattina dopo.

Neko-ginny
Qualcuno è interessato alle serie tv?
Se sì quali seguite?

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Il principe ed il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora