Capitolo 30 | Ascoltando il suo pianto

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"Non vuoi che le persone lo sappiano."

"No, non voglio." Disse con più determinazione di quanto volesse. Lui sospirò e lei iniziò a spiegarsi meglio. "Tu ed Helen avete appena divorziato. Cosa credi che la gente penserà di noi? E di me?"

Lui sospirò e posò una mano sul fianco di lei.

"Voglio stare con te." Sussurrò, Colin non se lo aspettava. "Lo voglio davvero. Ma... forse dobbiamo prenderci un po' di tempo."

"Vuoi che smettiamo di vederci?"

"No! Dio, no! No, no. Penso solo che..." sospirò prima di continuare. "Forse dovremmo tenere la cosa per noi. Magari anche parlare con la produzione... e i nostri amici. Ma... con estrema attenzione. È molto rischioso e un solo errore potrebbe rovinare tutto."

"Hum hum." Disse prima di avvicinarsi a lei per baciarla. Erano dentro la sua roulotte quindi non c'era alcun problema. L'unico testimone presente era Evan, che sembrava essere più interessato ai giochi sul pavimento.
"Rilassati."

"Sono rilassata."

"No, non lo sei." Lui rise e lei sorrise amaramente. "Meno male che viviamo nello stesso palazzo." Le fece l'occhiolino riferendosi all'hotel. Aveva ragione. Non c'era problema nell'intrufolarsi nelle loro camere.

"Pervertito." Rise.

Lui le sorrise prima di darle un bacio sulla guancia e tutti e tre andarono a prendere uno spuntino alla piccola tenda dove vendevano cibo sul set prima di filmare la loro scena nel pomeriggio.

Jen aspettò impazientemente che Debs levasse tutto il trucco da Dark Swan dal suo viso.

Jen tornava sempre a casa con i capelli più chiari del solito a causa della tinta per i capelli della Dark Swan che andava via dopo tre lavaggi.

"Ho finito, puoi andare tu." Disse uscendo dal bagno della sua camera d'hotel, aveva solo una tovaglia che le avvolgeva il corpo e una i capelli. Decisero di rimanere in camera quella notte.

Lui prese le sue cose e andò in bagno passando accanto a lei e lasciandole un bacio sulla spalla nuda.

L'aveva notato prima. Più di una volta. Jen era stupenda. Chiunque potrebbe affermarlo. Il suo corpo era magro, la sua pelle liscia e il suo fisico perfetto.

Anni fa aveva visto una scena a letto di Jen da giovane con Matthew Davis. Era molto più giovane. Forse aveva 17/18 anni. Era con Sean e decisero di cercare su Google le scene di sesso delle rispettive colleghe. I soliti idioti.
Comunque quella serata si concluse con i due che ridevano mentre si prendevano in giro l'un l'altro. Video mortificanti. Video che pensavano di non vedere mai più. Tuttavia erano più di Sean che di Colin. L'unica cosa terribile che trovarono di Colin era lui che pomiciava con una bionda della Serie Tv "the Clinic" e Sean continuava a dire "Bionda sbagliata! Bionda sbagliata!" Mentre lui continuava a baciare quella donna.

Si ricordò di non invitare Sean alla premiere di "The Dust Storm" quel fine settimana.

"Tom?" Nel frattempo Jen stava cercando di interagire con Evan. Era impossibile. L'unica cosa che era in grado di dire era se volesse giocare con il proprio iPhone. Desiderò che lui parlasse inglese e fu veramente felice quando Colin le aveva detto che aveva intenzione di farglielo imparare.

Jen si mise il pigiama, Evan era totalmente perso nel gioco.
Allora quel pensiero la tormentò di nuovo.

Quello era il giorno in cui Jesse Spencer sarebbe uscito di prigione.

Scrollò la testa cercando di mandare via quel pensiero. Lui aveva avuto interi mesi di terapia. Era cambiato. Doveva essere cambiato.

Jen stava controllando il proprio telefono, tantissime persone commentavano i suoi post di #101smiles su instagram, quando Colin uscì dal bagno. Jen si voltò a guardarlo e lo trovò con addosso solo una maglia e i boxer.

"Tutto bene, tesoro?"

Forzò un sorriso e annuì. Lui sospirò e si avvicinò dandole un bacio sulle labbra finché una voce non li interruppe.

"Daidí cén fáth a bhfuil tú a choinneáil kissing Jen sa bhéal?"

"Oh, Dio..." Colin sospirò e si voltò a guardarlo trovandolo con il cellulare di Jen tra le mani nonostante non gli stesse dando attenzione.

"Cosa ha detto?"

"Mi ha chiesto perché continuo a baciarti sulle labbra... furbo."

"Non gli hai spiegato tutto quello che è successo?"

"Ha due anni. Non mi aspettavo capisse questo tipo di cose."

"A quanto pare sì..." Jen sospirò e guardò il bambino che ancora aspettava una risposta dal padre.

Colin annuì e camminò fino al letto, sedendosi al suo fianco e iniziarono una conversazione in Irlandese che solo loro potevano capire.

Jen continuò ad ascoltare mentre preparava la cena.

Fu quando Evan scoppiò a piangere che Jen si sentì male. Veramente male.

Smise di fare ciò che stava facendo e chiuse gli occhi mentre ascoltava Colin che lo confortava.

Gli aveva portato via il padre. E si sentiva orribile. Si sentiva orribile per aver fatto soffrire un bambino di due anni.

Fece dei respiri profondi e andò da loro.

Si mise a sedere sul letto accanto a Evan, Colin la guardava chiedendosi cosa stesse facendo.
Il bambini aveva gli occhi rossi, le guance bagnate e il naso gocciolante.

"Mi dispiace." Gli disse e lo abbracciò, le sue piccole braccia la strinsero e le sue dita toccarono i capelli sulla schiena.
Jen portò le mani sul collo del bambino accarezzando i suoi capelli biondo scuro.

"Agus beidh muid go léir sasta freisin."
Disse Colin quando si staccarono mentre accarezzava la schiena di Jen.
|E saremo felici|

It happened. [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora