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Leonardo

Dopo la doccia mi sono lanciato sull'amaca a cazzeggiare con il cellulare.
Non so cosa fare.
Di solito sono con Dionaea, guardiamo film o battibecchiamo, ma non posso andare da lei adesso, dato che ieri sera abbiamo litigato per colpa di quel tizio.
Ma poi chi cazzo é?
E perché lei gli stava in braccio nel furgone?
A me manco ci voleva far salire il giorno che ci siamo conosciuti!
«Perché sei arrabbiato?» spunta Sara.
«Non sono arrabbiato»
«E allora perché le tue sopracciglia si incontrano sopra il tuo naso?»
Questa bambina è troppo furba, non riuscirò mai a mentirle.
«Ho litigato con Nene» le confesso.
«Perché?» chiede mentre si siede ai piedi dell'amaca.
Ora che le dico?
Non posso mica raccontarle che stavamo per baciarci quando è arrivato quello là.
«Per colpa di un altro ragazzo...uno alto due metri, moro, con gli occhi neri, lo conosci?» indago.
«Claudio! È sempre attaccato a Nene, solo che in queste settimane non c'era perché era in vacanza. Suo fratello è un mio amico»
Mi limito ad annuire.
«È stato il suo fidanzato» lancia la bomba.
«È stato cosa?!» la mia voce è troppo acuta.
È stato o è il suo fidanzato?
Io non starei in braccio ad un ex!
«Me l'ha detto il suo fratellino»
Ecco perché ha reagito così: o ha un debole per lei o è il ragazzo giustamente geloso.
Perché Dionaea non l'ha mai menzionato?
«Sono sempre insieme» continua mia sorella, accoltellandomi ancora un po' il cuore «secondo me si sposano...se te ne vai»
Le tiro uno sguardo confuso, ho la sensazione che i bambini capiscano più cose degli adulti.
«Nene non passa mai tanto tempo con chi non le piace. È stata con te tutti i giorni, le piaci sicuramente...ma se te ne vai lei tornerà a stare con Claudio e si sposeranno»
«E se rimango?»
«Vi sposate voi» il suo viso paffuto si illumina.
Scoppio a ridere e le lascio una carezza sulla fronte.
Mio padre ci chiama ad apparecchiare, scambiamo insieme qualche chiacchiera mentre scola la pasta ed io e Sara sistemiamo le stoviglie.
Dopo pranzo gioco un po' con mia sorella, lei finge di essere una ricca pilota di formula uno ed io sono il suo navigatore.

A metà pomeriggio aiuto mio padre con l'orto dietro casa.
«Oggi non la vedi?» mi chiede senza guardarmi negli occhi, non fa il suo nome ma so benissimo di chi sta parlando.
«Ci vediamo stasera, facciamo un giro in paese»
Si limita a farmi un sorriso mentre si sposta verso altri pomodori.
«Quando tornerai a Milano?»
Lo guardo confuso, cosa c'entra?
Gli sto dando fastidio?
Sono un peso?
«Sono davvero felice che tu sia qui, ma per quanto lo voglia so che non ci rimarrai per sempre» mi spiega e si lascia sfuggire un sospiro triste.
«Tra due settimane vado per fare qualche casting ma poi ritorno qui»
«Vuoi stare qui definitivamente?» chiede sorpreso e felice come non lo vedevo da tanto.
«Non posso, pà...» mi dispiace uccidere il suo sorriso «mi piace stare qui con voi e verrò a trovarvi più spesso, ma non posso viverci: non avrei un lavoro qui»
Per qualche minuto stiamo in silenzio.
«Spero solo che tu non la stia illudendo» torna a parlare «non credo che a Nene faccia bene essere abbandonata...di nuovo»
Probabilmente sono l'unico tra i due che si sta illudendo, non credo che lei si strapperà i capelli quando me ne andrò.
«Sai, sua madre l'ha lasciata in modo molto tragic-»
«Lo so» lo interrompo, non voglio sentirlo. Non perché sia una cosa terribilmente brutta, ma perché con tutto quello che si può dire di Dionaea trovo sia davvero limitante raccontare di sua madre. Potrebbe parlarmi del suo hobby, di come si sia slogata la spalla più volte, di quanto sia schietta e diretta, della forza che scorre a mille in ogni sua cellula, del fatto che sappia cavalcare, che si arrampichi sui tetti, che ami gli animali, che...
«Allora non illuderla se sai che sei destinato ad abbandonarla»
Questo discorso mi fa rabbia. Sa almeno di chi sta parlando? Sembra che lei possa spezzarsi con un soffio per mio padre, non l'ha vista la potenza che emana? Quella che ti attira come una calamita e non ti lascia possibilità di resistenza, non l'ha vista?!
«Qui sappiamo tutti la sua storia, sappiamo come comportarci: Nene ha bisogno di protezione, qualcuno che le stia accanto» continua, forse non si sta rendendo conto della mia rabbia.
Cosa vogliono fare? Tutto il paese ha intenzione di tenerla in una campana di vetro e non farla vivere davvero? Vorrebbero tenerla lontana da tutto e tutti? Lei non sarebbe d'accordo.
Stringo con troppa forza il pomodoro, che esplode nelle mie mani e va a schizzare sulla mia maglietta. Mio padre mi fissa confuso ed io non riesco a nascondere il fastidio, sto per dirgli quello che penso quando la testolina di Sara spunta all'improvviso davanti a me «hai una visita» poi abbassa la voce «è bellissima»
Senza perdere altro tempo mi dirigo a grandi passi verso il giardino di fronte.
Ho bisogno di vederla, di guardare i suoi occhi e leggere tutta la forza e il coraggio che ci ho visto la prima volta.
So che non è debole come vogliono farmi credere, ma la mia convinzione sta vacillando e ho bisogno di conferme.
Appena i nostri sguardi si incrociano mi sento già meglio, i suoi smeraldi verdi sono carichi e brillano come il sole.
Quando i miei occhi riescono a fare un quadro più grande di lei, mi ritrovo a trattenere il fiato.
È uno spettacolo.
Ha un vestito vintage rosso lungo fino alle ginocchia, i capelli raccolti in boccoli neri cadono sulla spalla col tutore e per la prima volta la vedo truccata.
Quelle labbra così rosse saranno la mia rovina. Vorrei tuffarmici, baciarle, morderle, farle mie.
«Sono sempre io, quindi chiudi quella bocca che ti entrano le mosche» commenta acida, ma vedo le sue guance colorarsi e capisco che lo dica per imbarazzo.
Mi ricordo di avere pomodoro ovunque e mi sento a disagio, lei è così bella e io le sono davanti conciato nel peggiore dei modi.
La sua mano si allunga verso la mia testa e l'occhio mi cade prima sulle labbra e poi sulla scollatura.
Leo, calma gli ormoni.
«Ma che hai fatto?» chiede togliendo della polpa dai miei capelli.
«Perchè sei qui?» non mi ha dato il tempo di prepararmi.
«Sono venuta a prenderti» indica la bici dietro le sue spalle nude e mi perdo nella curva del suo collo.
Oggi mi uccide.
«Mi faccio una doccia e sono pronto»

Love Seed || COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora