Leonardo
Silenzio.
Passano svariati minuti e nulla emette un suono.
Nessuna reazione.
Cerco di fare attenzione al più piccolo rumore ma il mio battito cardiaco è così forte che sembra che una banda di tamburi mi stia suonando nelle orecchie.
Fanculo, le ho detto quello che provo, le ho messo davanti il mio cuore e ha fatto una cosa peggiore di prenderlo a calci, lo ha ignorato.
Non valgo neppure una parola?
Neppure mezza?
Davvero, Nene?
Davvero non sono nulla per te?
Non hai nulla da dire?
Non pensi nulla?
Mi sento un coglione.
Il mio petto pesa quintali ma, non so perché, non voglio arrendermi.
Non voglio crederci che ciò che ho appena detto l'abbia lasciata indifferente, che per lei quello che ho dentro non valga una cazzo di risposta.
Studio l'ambiente intorno a me per riuscire a cogliere qualsiasi cosa mi indichi dove diavolo si sia nascosta.
Ma guardate questa!
Piuttosto che parlarmi si nasconde nei boschi.
Mi alzo da terra per continuare a cercarla, ma con passo lento, l'ultima volta che ero qui dentro ho rischiato di morire e ora devo fare attenzione, visto che non credo Dionaea si fionderebbe a salvarmi se cadessi come un mese fa.Questi posti sono tutti uguali!
Ci sono solo alberi a destra e a manca, mi sembra di non muovermi mai o di girare in tondo.
Guardo il suolo in cerca di una sua impronta ma nulla, sembro un cacciatore in cerca della preda, una preda troppo forte e so che non vincerò mai, a meno che lei non voglia ma in quel caso avrebbe sempre vinto lei.
Che odio.
Ma dove può essere finita?
«DIONAEA!» urlo e subito mi arriva un'altra ghianda in testa.
Molto matura.
Scruto attentamente l'ambiente circostante ma di lei non c'è traccia.
Mi butto di nuovo a sedere sull'erba con le mani tra i capelli, sono stanco, arrabbiato, ho il fiatone, i miei polmoni bruciano per quanto ho corso prima, le mie gambe tremano sfinite e lei si comporta come una latitante: sparisce la mattina presto, non risponde alle chiamate e quando vengo per parlarle di persona scappa come se fosse una una trafficante di droga colombiana e io l'FBI che le da la caccia.
«PERCHE NON MI VUOI PARLARE?»
Mi sdraio e cerco di respirare profondamente.
Sono frustrato e questo silenzio mi uccide.
Non so perché ci sono rimasto così male, dannazione, la conosco da un mese e mi ha colonizzato il cervello, ci ha piantato una bandiera con su scritto il suo nome.
«Hai sentito?» ci riprovo.
Niente, nessuna risposta.
Ovviamente.
«Hai sentito quello che ti ho detto?!» alzo il tono.
Ma si può fare un discorso serio e delicato con chi si nasconde e ti ignora?
Scemo io che sto qui a lasciarglielo fare.
«HO DETTO CHE MI STO INNAMORANDO DI TE» le mie corde vocali vibrano più di un terremoto di magnitudo 8.
«MI HAI SENTITO? MI STO INNAMORANDO DI UNA PAZZA CHE MI LANCIA GHIANDE E MI ABBANDONA NEL MEZZO DELLA NOTT-»
«Stai zitto che ti sentono tutti»
Che mi sentano!
«MI STO INNAMORANDO DI UNA LUNATICA CHE PRIMA PASSA TUTTO IL TEMPO CON ME, CHE CONDIVIDE LE SUE LENZUOLA CON ME E POI MI EVITA COME SE FOSSI UN APPESTATO» domani sicuramente non avrò più voce.
«BASTA» tuona ed un fruscio di foglie mi fa scattare in quella direzione, questa volta individuo la sua esile figura che scende rapida da un albero. Appena i suoi piedi toccano terra avanza veloce verso di me, il suo viso è contratto in un'espressione arrabbiata e i suoi occhi sono lucidi.
Il mio cuore esplode di gioia.
Dio, quanto è bella.
Mi è mancata.
Non ci vediamo da qualche ora, ma la paura che sparisse così dalla mia vita mi stava uccidendo.
Le sue mani spingono il mio petto: «Sei solo un bugiardo! Prima dici che ti piaccio e poi però scegli Giulia»
Cosa?
«Scelgo Giulia?» chiedo per assicurarmi di aver sentito bene, lei, intanto, cerca di spintonarmi.
Sono il doppio di lei e peso il doppio di lei, non mi muoverà mai neppure di mezzo centimetro.
«Oh, andiamo! Non fare il finto tonto. Ho capito tutto!» poi tira un urlo di frustrazione perché non riesce a spingermi come vorrebbe.
«Sei» mi tira un pugno sul petto.
«un» me ne tira un altro.
«coglione» e un altro ancora.
Le afferro i polsi, non mi fa male, ma è fastidiosa.
«Possiamo parlare seriamente ora?» sussurro mentre avvicino il mio viso al suo per appoggiare la mia fronte sulla sua, i suoi occhi si sgranano e studiano ogni minimo mio movimento.
Osservo il suo bellissimo viso, le sue guance rosa, il suo nasino a patata, le labbra rosse e carnose schiuse, le sue gemme verdissime che mi urlano di non lasciara andare.
Non lo farò.
Ti tengo con me.
Speravo che le mie parole non le fossero indifferenti e ora ne ho la conferma, glielo leggo in faccia che vuole sentirlo un'altra volta.
«Mi sto innamorando di te» sussurro e sbatte le ciglia incredula, come per assicurarsi di non star sognando.
«Mi sto innamorando di te» ripeto e lei lancia le braccia intorno al mio collo per abbassare il mio viso sul suo.Dionaea
Lo bacio.
Forse ha ragione, sono un po' lunatica.
Prima lo sto picchiando e tre secondi dopo mi fiondo sulle sue labbra come se fossero l'unica cosa in grado di darmi ossigeno.
Forse è così.
Mi ricorda il primo bacio che ci siamo dati, arrabbiato, prepotente, urgente.
Le sue mani si aggrappano con forza ai miei fianchi e mi attirano a lui, attacchiamo i nostri corpi come se solo insieme potessero esistere davvero.
Nel mio petto sembra che sia esploso qualcosa, il mio cuore sbatte violentemente contro la gabbia toracica, penso che voglia sfondarla per raggiungere quello di Leonardo che, nonostante il casino che fa il mio, lo sento battere forte contro di me.
Vuole raggiungermi anche lui.
Il nostro bacio è disperato, lingue e denti si scontrano e si uniscono.
Le sue mani corrono sui miei glutei e mi sollevano per poi appoggiare la mia schiena ad un albero.
Voglio fare l'amore con lui.
Qui.
Ora.
Poi, però, si separa a fatica.
«No, aspetta, dobbiamo chiarire» sussurra.
Sembra più ricordarlo a sé stesso.
Si allontana di un passo, come se volesse prendere una misura di sicurezza e io cerco di riprendere la lucidità mentre riappoggio i piedi a terra.
«Guarda che non ti salto addosso» commento irritata quando vedo che fa un altro passo indietro.
I miei ormoni ora ballano la macarena ma non sono un animale!
So resistere, credo.
«Non posso esserne sicuro, lo hai appena fatto!» mi ricorda cercando di riordinare i suoi pensieri.
«Perché lo hai fatto?» chiede subito dopo confuso.
La verità è che non lo so, ha detto quella cosa sull'essere innamorato e il mio cervello non ce l'ha fatta, ha perso il controllo del cuore. In più era così vicino a me ed è bellissimo, il mio corpo si è mosso da solo. Non so resistergli e sfido chiunque a rimanergli indifferente.
Lo so che probabilmente mi sta mentendo, ma il mio cuore non vuole smettere di sperare che sia tutto vero.
Dillo ancora.
Dillo ancora.
Lo guardo sperando che riesca a leggermi nel pensiero ma credo non riesca a sentire manco i suoi, vista la sua espressione spaesata.
«Che ci fai qui?» chiedo mentre mi siedo a terra, ignorando palesemente la sua domanda «Non avevi qualche casting da fare? O far sbavare qualche adolescente con gli ormoni in subbuglio?»
«Sono qui per te e lo sai» risponde alterato «mi hai abbandonato senza dire nulla e-»
«Hai detto abbastanza tu» ringhio «io non sono la tua ragazza e non avevo più voglia di rimanere lì»
«Nene» sospira «sei arrabbiata perché ho detto a Giulia che non stiamo insieme?»
«Buongiorno Sherlock Holmes! Non mi ero accorta che fossi tu fino a questa tua incredibile deduzione» affermo sarcastica mentre ruoto gli occhi al cielo.
«Ma noi non stiamo insieme davvero!» ribadisce.
Giuro che lo picchio.
Lo giuro.
«E cosa sei venuto a fare qui?!» sbotto «A ricordarmelo?! L'ho capito. Ora puoi andartene. Ciao!»
«No, sono venuto a spiegarti che l'ho detto perché avevo solo paura che Giulia ti facesse il terzo grado e ti facesse scappare a gambe levate come ha fatto con tutte»
«Tu mi hai fatta scappare!»
«Hai ragione» ammette «Mi sono accorto subito di aver detto la cosa sbagliata, ma al posto di risolvere la situazione mi sono agitato e sono rimasto in silenzio»
«E poi perché Giulia farebbe scappare le altre?» chiedo confusa «c'è stato qualcosa tra di voi?»
«No! Mai, siamo come fratelli» si affretta a rispondere e il suo viso si contrae in una smorfia di disgusto prima di continuare.
«È che ci sono tante persone opportuniste in giro. Sono uscito con molte ragazze che mi volevano solo per i miei soldi o per la possibilità di entrare a contatto con il mondo della moda. Mi hanno usato spesso e ci sono rimasto male, Giulia mi ha sempre consolato e ad un certo punto ha iniziato ad allontanarmi tutte per questo motivo. Direi che non ho buon gusto» sospira triste «Ma tu... Tu non sapresti neppure elencare tre nomi di stilisti famosi, riconoscere un vestito falso da uno originale e si vede lontano un miglio che i soldi non ti interessano, Nene»
Scrollo le spalle prima di ribattere.
«Penso che ci siano cose più importanti» poi punto i miei occhi nei suoi «e tu mi hai illusa su una di queste»
Il suo sguardo si incupisce.
«Lo so e credimi se ti dico che l'ultima cosa che vorrei è ferirti. Sono qui per chiederti scusa, per dirti che mi sento un coglione per quello che ho detto e che ci tengo a te»
«Io questo non lo posso sapere» porto le ginocchia al petto.
«Nene, se non ci tenessi non sarei qui, non avrei corso da Milano fino a questo posto dimenticato da Dio solo per parlarti e farmi tirare ghiande»
Forse ha ragione.
Ma perchè me?
«Cosa ci trovi in me?» do voce ai miei pensieri e alle mie insicurezze «potresti avere qualsiasi ragazza bellissima con uno schiocco di dita»
«Voglio la ragazza bellissima che ho qui davanti» schiocca le dita scherzoso e mi stampa un bacio sulle labbra prima di sussurrare: «Tu sei tutto ciò che desidero»
Lo analizzo.
I suoi occhi sono sinceri.
Gli credo.
«Andiamo via da qui, voglio far l'amore»
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Love Seed || COMPLETA
RomanceDionaea è una ragazza semplice, spontanea e con il pollice nero, nero come la pece, nonostante sia figlia di due giardinieri. Abita insieme a suo padre in un piccolo paesino di campagna, e lo aiuta con il lavoro, che di solito si limita a guidare il...