XXVIII - Erik torna da noi!

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Mi risveglio nella mia camera.
Levo le lenzuola da sopra il mio corpo e noto che la mia caviglia è stata fasciata in un altro modo.

Ma come ci sono finita qui? Non ero al campo?

Mi alzo e zoppicando, vado fuori dalla mia stanza.
Appena la apro di fianco ad essa c'è Shawn seduto per terra che fa rimbalzare la palla sul muro e la riprende in mano.

Si accorge della mia presenza e molla subito la palla e mi abbraccia, tengo un solo piede per terra.
«Te l'avevo detto di non affaticarti.» mi rimprovera.
«Senti chi parla... ma cosa è successo?» gli chiedo.
«Sei svenuta dopo la partita, il dottore ha chiarito bene la situazione: una settimana a riposo, non puoi fare nulla, ma proprio nulla intesi?» sbuffo contrariata.

«E chi me lo impedirà?» lo provoco.
«Io. Ti terrò d'occhio tutto il giorno e tutta la notte se sarà necessario.» sorrido per il suo tono serio e lo guardo incantata.

«Che c'è?» domanda.
«Niente è che sei così dolce quando sei preoccupato.» gli metto le mani attorno al collo e gli do un piccolo bacio.

Shawn mi ordina di stare ferma e va nella mia stanza recuperando delle stampelle... le odio, avrei preferito una sedia a rotelle, meno faticose.

Le prendo e all'improvviso compare Caleb che ci supera senza degnarci di uno sguardo, o almeno così pensavo.

«Ti sei svegliata principessa, riprenditi che poi te la vedrai con me.» non si volta e fa un cenno con la mano.

Lo guardo stranita da lontano.
«Non sembrava poi così cattivo quello che ha detto.» penso ad alta voce e Shawn annuisce d'accordo con me.
«Secondo me Stonewall sta male.» Shawn mi stampa un bacio sulla guancia.

«Ma smettila l'unica che sta male sei tu, andiamo a mangiare.» sorrido allegra, si mangia.

__________

La settimana è finalmente passata e posso tornare ad allenarmi anche se mi sono persa la partita contro la New Inazuma Japan allenata dalla signorina Schiller, ma l'importante è che abbiamo comunque vinto.

Quando Shawn diceva che mi avrebbe tenuto d'occhio tutto il tempo non scherzava, ho provato varie volte a svignarmela ma senza successo, quindi sono rimasta veramente a riposo e ora la caviglia è tornata come nuova.

Gli allenamenti sono finiti ma comunque continuiamo a giocare finché non mi accorgo della presenza di Victoria e Suzette.

«Ragazzi io faccio una breve pausa.» dico ricevendo un coro di "Okay".
Corro da loro e quasi quasi le faccio cadere a terra quando le abbraccio.

«Ragazze, come state?» domando felice di rivederle.
«Noi bene, tu piuttosto ti sei ripresa completamente?» mi chiede Victoria.
«Assolutamente si.» saltello sul posto per far vedere che la caviglia non mi fa più male.
«Però che spavento ci siamo prese.» ammette Suzette.

«E così quella ragazza è Rachele? Sembra una ragazza gentile.» dice Victoria mentre la vicina di Austin distribuisce il pranzo.
«Eccome e cucina così bene.» in effetti ho proprio voglia di andare a vedere cosa ha cucinato oggi.

«Mmm... starà puntando qualcuno.» Suzette si mette a osservare i ragazzi.
«Per arrivare al cuore di un ragazzo bisogna passare per lo stomaco.» io e Victoria guardiamo Suzette stranite... quella regola in effetti vale solo per me penso.
«Ma non capisco... a chi vuole arrivare?»

«Magari a nessuno?» propongo io mettendo le mani dietro la nuca.
«Ma che dici, vuole solo sostenere la squadra.» Victoria la pensa come me.

«Bhe io rimango sospettosa, è arrivata proprio mentre Celia e Silvia erano in giro a fare spese, non può essere una coincidenza.» mi sbatto una mano sulla fronte, questa ragazza è peggio di me. «Chissà a chi starà puntando...»

Fallin' All In You || Shawn FrosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora