IV - Intervista Pre-Partita

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I corridoi dello stadio, illuminati solo dalle luci fredde del soffitto, erano tranquilli, in netto contrasto con il caos degli spettatori che affollavano l'ingresso all'esterno. Isabelle camminava a passo deciso, con la testa china e il cappuccio della felpa della squadra tirato su. Le cuffiette ben infilate nelle orecchie, la musica così alta da isolarla completamente dal mondo esterno. Era immersa nel suo mondo, finché delle voci estranee non la strapparono bruscamente dalla sua bolla. Alzò lo sguardo e vide un piccolo gruppo di giornalisti davanti a lei, microfoni pronti, in attesa di una risposta a delle domande che la calciatrice non aveva compreso.

Isabelle cercò di ignorarli e di proseguire, ma le bloccarono il passaggio, affamati di essere i primi a intervistare uno dei protagonisti della partita che sarebbe iniziata tra poche ore. Per questo non le avrebbero permesso di scappare.

I giornalisti, visibilmente ansiosi e con le telecamere puntate, iniziarono a rivolgerle domande in rapida successione. Isabelle cercò di mantenere la calma, ma l'accerchiamento e le domande insistenti la mettevano a disagio. Tolse per un attimo una cuffia, ma quando le loro voci iniziarono a sovrapporsi, decise di rimetterla e provò a ignorarli. Si guardò intorno, sperando di trovare un'uscita, ma si rese conto di non avere altra scelta.

«Va bene, un paio di domande.» disse infine, sperando che questo gesto di disponibilità potesse placare la loro insistenza e rubarle il meno tempo possibile. Un sospiro rassegnato lasciò le sue labbra quando si apprestò a mettere in pausa la musica.

I giornalisti, al sentirla, si animarono immediatamente, accendendo le telecamere e accalcandosi ancora di più intorno a lei.

«Isabelle, come ti senti riguardo alla partita di oggi?» domandò un giornalista, la sua voce quasi coperta dal brusio degli altri.

«Quali sono le tue aspettative?» incalzò un altro, tentando di catturare ogni sfumatura della sua risposta.

Isabelle rispose in modo professionale, accontentando la curiosità di tutti i giornalisti e concedendo a ciascuno di loro di fare una domanda. Anche se poteva sembrare che non desse molta importanza alle interviste, non era così ingenua da comportarsi da maleducata, consapevole che il suo comportamento influenzava l'immagine della squadra per cui giocava.

«Abbiamo tutti lavorato duramente per prepararci ad affrontare questa partita e sono fiduciosa sulla nostra vittoria.»

«Ultima domanda.» disse la corvina, alzando una mano per far capire non aveva ulteriore tempo da poter dedicare loro. Poco prima che un uomo sulla quarantina potesse formulare la sua domanda, gli occhi di Isabelle andarono a concentrarsi da tutt'altra parte.

I giornalisti, notando la nuova presenza, si girarono verso il corridoio, e i flash iniziarono a scattare. L'attenzione si spostò rapidamente verso il nuovo arrivato, che, apparentemente indifferente al clamore, passò una mano tra i capelli come per posare alle foto e i video che gli stavano dedicando.

Il corvino, con la sua aria disinvolta e sicura di sé, sembrava godere dell'attenzione che stava ricevendo. giornalisti erano completamente rapiti da lui, scatenandosi in una frenesia di domande e flash. Ed Isabelle decise di approfittare della sua inaspettata comparsa. Si girò e si dimenticò, però, che nonostante fosse facile distrarre i giornalisti, non sarebbe valsa la stessa cosa per quella persona che era lì appositamente per lei.

Ma questo non perse tempo a ricordarglielo.

«Zuccherino, stai correndo via?»

Calò il silenzio. Isabelle si voltò e lo guardò male, facendogli capire che lo stava odiando ancora di più in quel momento. Ma l'aveva richiamata consapevole di ciò. Samuele si avvicinò alla calciatrice e le circondò le spalle con un braccio, regalandole un caloroso sorriso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30 ⏰

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Fallin' All In You || Shawn FrosteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora