Entro nello studio sbattendo la porta dietro di me.
«Se lo prendo lo ammazzo.» sbraito.
«Cos'ha fatto ora tuo fratello?» domanda la mamma sopra ad una scala.«Ha fatto sparire tutti i palloni che erano qui a casa... tu che fai là sopra?» mi butto sopra una sedia a guardare mia madre che sta sulle punte dei piedi su quella scala.
«Cerco un libro.» osservo la stanza e noto che dalla libreria sono scomparsi la metà dei libri.«Sembra sia passato un uragano.» dico raccogliendo da terra uno dei saggi di mia madre e poggiandolo sulla scrivania piena di libri.
«Non riesco a trovarlo.» si lamenta e mi fa cenno di avvicinarmi a lei.
«Poggiali dove trovi posto.» e mi porge quelli che saranno tre enciclopedie grosse e pesanti come mattoni.«Cosa cerchi esattamente?» le chiedo mettendoli a terra.
Lei scende di un gradino e controlla lo scaffale sotto.
«Un libro del dottor Albert Bandura.» dice porgendomi altri libri che metto per terra.Osservo lo scaffale davanti a me.
«Intendi questo?» le chiedo togliendo un libro e leggendone il titolo.
Mia madre scende di fretta dalla scala, ma inciampa in una pila dei suoi libri e per poco non cade.«Ma dove l'hai trovato? Eppure ero certa di aver cercato lì.» dice prendendolo in mano sorridendo.
«Sei così sbadata mamma.» dico sorridendo.
«Ecco da chi hai preso allora.»Osservo quella libreria e mi avvicino a dove ho trovato quella volta il libro di quel autore che tanto ammirava.
Forse non dovrei essere qui, o forse sì.Vado nella mia camera e cerco un quaderno a righe nuovo e tutte le penne colorate che riesco a trovare.
Comincio a togliere più libri che posso dallo scaffale più basso della libreria e li poggio sulla scrivania, per quelle che saranno ore scrivo e metto in disordine la stanza, anzi che dico, l'intera casa.
La cucina è disseminata di libri, come il salotto, dato che non sono capace a stare ferma per troppo tempo me ne sono andata in giro per la casa con i libri in mano a leggere e scrivere, e poi ho abbandonato i libri ovunque mi trovassi.Mi lego i capelli, o almeno ci provo, con un paio di penne facendo però cadere qualche ciocca sul viso.
Sono seduta per il corridoio, scalza, con una piccola pila di libri vicino a me quando sento suonare alla porta.
Mollo lì il libro e corro per le scale scalza evitando un'enciclopedia lasciata lì... e quella come ci è finita sulle scale?! Sono un disastro.Apro la porta aspettandomi di trovare mio fratello, ma invece ci sono Mark e Shawn.
«Jude ha detto che eri a casa.» dice Mark squadrandomi.
«Sembri essere stanca.» mi dice.
«Non lo sembro, lo sono.» rispondo massaggiandomi gli occhi.«Prego entrate.» mi sposto dalla porta per farli entrare.
«Wow.» dice Shawn osservando il disordine.
«Sì, non è al massimo del suo splendore. Volete qualcosa?» chiedo portandoli nel salotto.«Si grazie.» rispondono in coro.
«Okay. Torno subito.» entro in cucina e cerco del succo di frutta dal frigo, prendo tre bicchieri e li appoggio su un vassoio e li porto.
«Potevate avvisare, almeno avrei riordinato.» dico prendendo un dizionario enorme vicino alla poltrona sulla quale è seduto Shawn e mettendolo sopra un altro dizionario come scala per raggiungere la mensola più alta per tirarne fuori dei biscotti.«Che ci fate qui?» dico mentre li verso in un piatto e li poggio sopra il tavolino in salotto.
«Eri sparita per tutta la giornata e volevamo sapere come stessi.» dice Shawn. Tutta colpa tua, avrei voluto dire.
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Fallin' All In You || Shawn Froste
Fanfic«Ci siamo conosciuti in una situazione stramba e le cose sono andate diventando sempre più strambe, anche se da me non ci si poteva aspettare altro. L'ho fatto preoccupare e lui ha fatto preoccupare me. Mi ha consolata e l'ho consolato a mia volta...