Le bollette si accumulavano sul tavolo.
C'era persino l'affitto da pagare.
La spesa da fare.
I pannolini da comprare per il bimbo.
Miko si arrovellava, pensando a tutte le spese che c'erano da sostenere, e lei era alle strette.
Ma fortunatamente il bambino che si muoveva facendo dei buffi versi dentro la carrozzina, la distraeva da quelle preoccupazioni, strappandole un involontario sorriso.
"Kaiju" lo chiamò lei, accarezzandogli le manine per richiamare la sua attenzione.
L' aveva chiamato così, era un nome insolito da dare ad un bambino, per alcuni poteva risultare discutibile chiamare il proprio figlio "Strana bestia", ma per Miko aveva un significato profondo e di tenero affetto.
Le rammentava si la violenza subita, ma appunto, che essa aveva dato origine a qualcosa di bello, una strana e insolita bestiolina.
Il bambino cominciò a piangere, era evidente che avesse fame.
Lei produceva poco latte, a causa anche della sua scarsa alimentazione.
Il frigo era quasi sempre vuoto.
Aprì il frigo, nella speranza che ci fosse qualcosa da mettere sotto i denti, in modo tale da poter poi allattare il bambino, dandogli le vitamine e tutte le risorse necessarie per favorirne la sua crescita.
Ma sfortunatamente, nel frigo non c'era nulla.
La pediatra glie lo aveva detto chiaramente che suo figlio fosse troppo magro a causa di malnutrizione.
E purtroppo il lavoro che tanto aspettava, non arrivava mai.
Nonostante avesse consegnato curriculum ovunque, nessuno la contattava mai.
Il suono del pianto del bambino, si mischiò al suo.
"Piccolo, mi dispiace..." esclamò lei, poi si sbottonò la camicetta sperando che le uscisse del latte dal seno, ultimamente ne produceva molto poco.
Dopo aver allattato il bambino con quel po' di latte che le era rimasto, prese il biglietto da visita di quel signore di mezza età.
In un'altra circostanza, Miko non avrebbe considerato neanche lontanamente l'idea di prostituirsi, ma adesso...aveva un bisogno disperato di soldi, non tanto per sé stessa, ma per il piccolo Kaiju, che continuava a piangere disperato reclamando latte.
Si decise, chiamò quel signore a malincuore.
Si organizzarono per l'incontro in tarda serata, così sarebbe rimasta Rika a casa ad occuparsi di Kaiju.
*********
Inizialmente non diede molte spiegazioni all'amica, su cosa andasse a fare, ma dopo un po' l'amica lo intuì da sola, che l'amica vendesse il suo corpo.
E con "quel lavoro", era riuscita davvero a mantenere il bimbo e a dividere tutte le eventuali spese da sostenere.
Il signor Inazawa la pagava bene, rispetto alle sue stesse prestazioni.
Lei non doveva fare molto, erano per lo più il marito e la moglie che si davano da fare con lei.
Ma alla fine non faceva nulla di così estremo, facevano sesso dolce e tranquillo, in cui il marito si divertiva a guardare la moglie scambiarsi effusioni amorose con lei.
Poi per lei, che era stata violentata, quel tipo di sesso, era una bazzecola.
E doveva ammettere che in certi momenti, aveva persino trovato eccitante la signora Inazawa, le piaceva sentire il corpo di un'altra donna contro il suo.
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Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020
RomanceCrescere un figlio da sole è già di per sé difficile, soprattutto se nato da una violenza sessuale... Miko Yamamoto, si prostituisce per mantenere suo figlio, Kaiju, un bambino di dieci anni, ma se la vita le riservasse qualche sorpresa? L' incontr...