Kojiro faticò a prendere sonno quella sera.
Quando Miko si addormentò, si diresse furtivamente nella sua camera studio, per accendere il computer, aveva bisogno di sapere quanto si fosse diffuso quel video su internet.
Non appena aprì il motore di ricerca e digitò "Miko- festa Inazawa" apparve quel video pubblicato su un sito porno, abbastanza noto.
Kojiro lesse i commenti, poco lusinghieri sotto al video, che si susseguivano in numerosi.
Inspirò nel vano tentativo di mantenere la calma, ma poi si ritrovò controvoglia a dare un violento pugno contro la scrivania, facendosi male, ma il dolore fisico, non era niente a paragone dello stress mentale di tutta quella situazione.
"Merda" pensò, continuando a leggere quei disgustosi e ripugnanti commenti su Miko.
Tutta la attenzione si era focalizzata su di lei, il signor Inazawa invece era stato quasi ignorato, come un personaggio sullo sfondo appena visibile.
Per la prima volta nella sua vita, desiderava proteggere a tutti costi qualcuno: Miko era quella persona.
Per quanto lei potesse apparire forte, quella situazione poteva rivelarsi abbastanza difficile e stressante.
Non correva solo il pericolo del supplizio sociale, ma entrava in gioco la custodia di Kaiju, avrebbero potuto chiamare gli assistenti sociali, e togliergli il figlio.
Già, dai commenti derisori e rozzi intuì che tirasse una brutta aria.
Avrebbe tanto voluto sapere, come suo padre fosse arrivato ad ottenere quel video, ma oltre a quello, voleva fargliela pagare cara.
Stava riflettendo sulla questione, nei minimi dettagli:Per prima cosa, era necessario segnalare il video, sperando che non si diffondesse in altre pagine; così forse sarebbe riuscito a farlo togliere dalla circolazione.
Si prodigò a scrivere una lunga mail di segnalazione ai responsabili del sito, definendo il contenuto come inappropriato, a causa di mancata autorizzazione consensuale da parte dei soggetti ripresi.
"Che stai facendo?" domandò Kaiju, entrando dentro la stanza.
Kojiro ridusse quasi subito la pagina, per nasconderla dalla visione di Kaiju.
"Cose di lavoro" Mentì lui.
"Io non riesco a dormire, ero andato dalla mamma, ma lei dorme così profondamente" confessò lui.
"Stai pensando ancora, a quello che è successo oggi?" domandò Kojiro.
"E' solo che sono stato stupido, non volevo far preoccupare la mamma, io la faccio preoccupare e piangere sempre!" esclamò amareggiato e pieno di sensi di colpa.
"Questo non è vero!" sostenne Kojiro accarezzandogli la testolina folta di capelli castani, simili a quelli di Miko.
"A volte, vorrei un'altra mamma, ma poi mi accorgo che è un desiderio sciocco, perché è lei la mia mamma e io non voglio nessun'altra mamma...solo che, lo sguardo cattivo delle altre persone, mi fa pensare che non la voglio come mamma" confessò in tono sincero Kaiju.
"Kaiju, proprio perché gli altri la guardano con cattiveria, tu devi essere il primo a sostenerla e a difenderla" spiegò Kojiro.
"Si, ma io sono solo un bambino" esclamò rassegnato.
"Lo so, Kaiju, non devi fare cose straordinarie, devi solo cercare di andare oltre quello che dicono gli altri, e non lasciarti influenzare. Pensa a tutte le cose belle che lei ha fatto per te, sono sicuro che ce ne sono tantissime" riprese Kojiro.
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Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020
RomanceCrescere un figlio da sole è già di per sé difficile, soprattutto se nato da una violenza sessuale... Miko Yamamoto, si prostituisce per mantenere suo figlio, Kaiju, un bambino di dieci anni, ma se la vita le riservasse qualche sorpresa? L' incontr...