Kojiro prese l'iniziativa "Lascia fare a me" le suggerì.
"A te? Io dovrei lasciare, che tu affronti certi argomenti con mio figlio? Sul serio?" si alterò disgustata, era pur sempre uno dei viscidi uomini, che l'avesse pagata per far sesso, non la riteneva la persona più adatta, per affrontare tematiche così delicate con suo figlio.
"Dai ammettiamolo, tu sei una donna, non sei in grado di gestire questo genere di situazioni" affermò lui, non lo aveva detto con supponenza, ma Miko ne aveva percepito invece tanta,da quella sua risposta.
"Io sono pienamente in grado di gestire qualsiasi situazione con mio figlio!" affermò sulla difensiva.
"Si, infatti lo vedo" esclamò lui gettando lo sguardo verso Kaiju, che continuava a piangere disperato.
"Va bene, vediamo un po', che cosa sei in grado di fare tu!" affermò con aria di sfida.
Kojiro si alzò dal tavolo,per raggiungere il bambino, proponendogli di seguirlo in bagno.
Miko quasi subito, vedendolo alzarsi con suo figlio, gli lanciò uno sguardo sospettoso e apprensivo.
"Dove hai intenzione di portarlo? Tu non vai da nessuna parte da solo con mio figlio!" ribatte lei, guardandolo malissimo, elaborando i pensieri più brutti e indecenti.
"Lo portò in bagno, così si dà una rinfrescata" esclamò tentando di calmarla, ma a quanto pare quella sua frase peggiorò la situazione.
"Che intenzioni hai? Cosa vuoi fare con mio figlio in bagno eh?" lo accusò lei.
"Ancora con questa storia, mi pare di aver chiarito che non sono un pedofilo" controbatté lui irritato e offeso.
Il bambino però si intromise, e rispose in tono supplichevole e singhiozzante "Dai mamma, fammi andare in bagno con Kojiro".
Miko era messa alle strette, e controvoglia, diede il suo assenso, ma naturalmente per tutto il tempo che si era allontanato con il suo bambino, Miko non faceva altro che stare in agitazione, era una madre troppo iperprotettiva e sempre troppo sospettosa.
Arrivati in bagno, Kojiro aprì il rubinetto dell'acqua, poi lo isso per aiutarlo, notando che non arrivasse ancora al lavello del bagno.
"Devi ancora crescere tanto tu!" esclamò Kojiro, sorridendogli.
Kaiju si sciacquo il viso umido e appiccicaticcio di lacrime e muco.
Poi Kojiro lo mise giù, dandogli dei fazzolettini di carta, per asciugarsi il viso.
"Sai Kaiju, non devi prendertela, tua mamma è una femmina queste cose non le capisce" spiegò Kojiro.
"Ma non ho capito, perché si è arrabbiata, ho forse fatto una cosa brutta?" domandò confuso.
"No, è una cosa normalissima, solo che ecco è un segreto di noi maschietti" dichiarò Kojiro.
"Perché?"domandò il bambino.
"Perché le femminucce e le altre persone, non potrebbero capire" rispose Kojiro.
"Ma perché, il pisellino me lo sento ancora così duro?" domandò il bambino.
Kojiro si guardò attorno, fortunatamente il bagno era completamente vuoto, così da evitare qualsiasi altro imbarazzo con gente estranea, per quella assurda conversazione.
Kojiro allora gli spiegò: "Quando a noi maschietti i piace una femminuccia, o qualche parte del suo corpo, ci capita spesso, ma l'importante è non farsi notare, mai farsi scoprire con il pisellino duro, capito?".
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Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020
Lãng mạnCrescere un figlio da sole è già di per sé difficile, soprattutto se nato da una violenza sessuale... Miko Yamamoto, si prostituisce per mantenere suo figlio, Kaiju, un bambino di dieci anni, ma se la vita le riservasse qualche sorpresa? L' incontr...