13 Il primo bacio (Revisionato)

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Nel mezzo di quella atmosfera calorosa e quasi familiare,Il nonno si posò una mano alla testa, accarezzandosi i capelli bianchi, poi lanciò un'occhiata furba e attenta a Kojiro ,dicendo con sagace sarcasmo"Sai adesso, cosa ti manca per ricevere la mia cospicua eredità?"accompagnando la frase ad una risatina beffarda.

"Oh, ma io non mi sposo di certo per questo" scosse la testa Kojiro, rispondendo in tono strategico e misurato.

Si sentiva il peso del suo sguardo acuto e perspicace addosso, anche se fingeva di stare al gioco, lui aveva tutta l'aria di sapere come stessero veramente le cose.

"Maledetto, vecchio volpone!" si disse tra sé, era nervoso, ma tentò in ogni modo di nasconderlo.

Miko avrebbe voluto dire qualcosa, ma non sapeva affatto come gestire la situazione.

"Si lo so, ma ci mancherebbe, io stavo scherzando" affermò il nonno in tono vivace e giocoso, mettendo ancora più in difficoltà Kojiro, dato che non riusciva a capire se sapesse o meno che quella fosse tutta una messinscena.

"Comunque quello che ti manca, è prendere la patente" affermò il nonno divertito, ridendo in modo tagliente.

"Aspetta, cosa?" Kojiro si lasciò scappare scioccamente dalle labbra.

"Questo, tuo padre, non deve avertelo detto eh? C'è anche questa clausola testamentaria!" riprese lui in tono scaltro e avveduto.

"Oh ma non importa, non ho interesse a prendere la patente si che non ho alcun interesse per la tua eredità, a me sta soltanto a cuore la tua salute, caro nonno" rispose Kojiro con un'ipocrisia calcolata e prudente.

"Com'è che si dice? Fare la volpe con un'altra volpe giusto?" domandò il nonno, in tono sagace, per far intuire, che avesse perfettamente capito quali fossero i suoi piani.

"Si dice ,anche che quando la volpe non arriva all'uva dice che è acerba, ma non capisco cosa centri questo con il mio matrimonio!" affermò Kojiro,   con aria innocente e ottusa, come se non capisse affatto di cosa stesse parlando.

Miko allora si intromise, dicendo in tono sdolcinato e intimo"Credo che Kojiro volesse soltanto renderla partecipe ad un evento così importante, perché deve essere un familiare tanto caro a lui".

Simulò uno sguardo sincero e languido, dopotutto non gli risultò così difficile, alcuni clienti volevano "la puttana romantica" ed era anche capitato che qualcuno perdesse la testa per lei, ma lei con quel suo atteggiamento distaccato e controllato, dava il suo due di picche.

Forse anche lei, in fin dei conti, come Kojiro non aveva un animo romantico.

"Ah le donne sono sempre più astute di noi maschietti!" affermò il nonno, con una risatina allusiva, rivolgendosi a Kojiro.

"Oh no, si sbaglia, noi donne siamo davvero tanto ingenue, e pieno di buoni propositi e sentimenti" riprese Miko, con astuzia.

"Quindi, non fareste niente per un secondo fine?" domandò lui, volendo appunto fare delle insinuazioni su di lei, ovvero, che reggesse quella commedia per uno scopo ben preciso.

"Il principe, è stato scritto da un uomo, non di certo da una donna! Se non sbaglio, era un italiano...mi pare si chiamasse Machiavelli" argomentò lei, con quel suo fare dialettico persuasivo e convincente.

"E com'era quella frase? Il fine giustifica i mezzi!" affermò il nonno, restando piacevolmente colpito da Miko.

"Esattamente, ma capisce, che una frase tanto fredda, non potrebbe mai essere stata pronunciata da una donna.  Noi siamo troppo sentimentali, non potremmo mai agire per un nostro semplice tornaconto!" riprese lei,lasciando a bocca aperta persino Kojiro, per la prontezza della sua risposta.

Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora