Miko uscì da casa, seguita da Kaiju.
Faceva freddo fuori, così si chinò a fatica per chiudergli meglio il cappottino grigio.
Poi prese dal suo mini zainetto, un cappellino di lana da mettergli alla testa e i guanti alle mani.
Kojiro era lì fuori davanti al taxi, vicino alla porta di casa di lei, e fumava una sigaretta.
La vide quasi subito, lei no, era troppo presa da suo figlio, a curarsi che lui non prendesse troppo freddo.
Rimase per più di due minuti, ad osservare i gesti attenti e premurosi di lei verso il bambino.
Ne era quasi invidioso, non aveva nessun ricordo del genere, con sua madre.
Se la ricordava, come una donna fredda e anaffettiva , sia con lui che con Suzumi, sembrava sempre troppo presa da altro.
Se la ricordava sempre con un'acconciatura nuova, spesso con le unghia colorate di smalto, ci teneva molto al suo aspetto esteriore e alla vita mondana.
Organizzava feste sfarzose in casa, con balli, buffet, in cui parlottava con altre donne dell'alta società, o che scherzava e flirtava con gli altri uomini, suscitando la gelosia di suo padre.
L'unica sua premura, era quella di accarezzargli la testa con distaccato interesse,una volta ogni tanto, per tenerlo buono, quando ovviamente Kojiro si scocciava e iniziava a fare i capricci, perché naturalmente, si sentiva quasi sempre ignorato e messo da parte dalla madre.
Il piccolo Kojiro dall'emozione di quella semplice carezza, tale e quale, a quella che si desse ad un cane, anzi, persino, in quella ci sarebbe stata più sentimento.
Ma lui si acquietava, lasciandosi abbindolare scioccamente da lei,interrompeva di i suoi capricci.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa, per essere amato da sua madre, ma per lei a malapena esisteva.
Era così frivola, troppo presa dal divertimento di quelle feste, per curarsi di lui e di Suzumi, e persino, suo padre il più delle volte veniva ignorato da lei.
Si rammentava le intere giornate passate con lei, nei negozi di abbigliamento, o nei centri di bellezza, si ricordava il tempo di attesa inesorabile, la noia di quelle giornate, ma fortunatamente c'era Suzumi con la quale giocare. Sin da bambini lui e Suzumi, erano stati inseparabili...
Se fosse stato per la madre, forse Suzumi sarebbe persino morta prima, data la sua scarsa attenzione per la piccola.
Era Kojiro, il più delle volte, a prendersi cura di lei, nonostante avesse solo 5 anni in più di lei, era un bambino responsabile e molto maturo rispetto alla sua età.
Era stato come costretto a maturare forzatamente prima, rispetto agli altri bambini.
Se non si prendeva cura lui di Suzumi, chi altri lo avrebbe fatto? Non di certo, sua madre!
Tante volte, era andato a recuperare la piccola Suzumi, scappata dai negozi o dai centri estetici, nella quale si andava a rinchiudere sua madre, senza curarsi affatto dei suoi bambini.
Si era sempre preso così tanta cura di Suzumi, si era così tanto legato a lei, si volevano tanto bene, giocavano spesso insieme e si coccolavano, oppure dormivano il più delle volte insieme, spesso lei si infilava furtivamente nel suo letto.
Se la ricordava con quella sua piccola e tenera vocina, a fatica pronunciava le parole.
Per molti il suo linguaggio risultava ancora incomprensibile, ma lui riusciva quasi sempre a capire cosa stesse dicendo.
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Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020
RomansaCrescere un figlio da sole è già di per sé difficile, soprattutto se nato da una violenza sessuale... Miko Yamamoto, si prostituisce per mantenere suo figlio, Kaiju, un bambino di dieci anni, ma se la vita le riservasse qualche sorpresa? L' incontr...