20 Una casalinga (Revisionato)

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Kojiro non aveva chiuso occhio, aveva passato un' intera notte insonne.

Aveva cercato ad ogni costo, di riuscire a prendere sonno, ma l'invadenza di lei da un capo all'altro del letto, non era stata di grande aiuto.

Non aveva mai dormito con una donna in vita sua, era abituato a delle sveltine furtive, ma non a condividere il letto con una donna.

Solo con Suzumi, già solo con lei, aveva tante volte diviso il letto. Si rammentava il suo piccolo lettino, nella quale stavano così stretti, da bambini.

Il calore del piccolo corpicino dormiente di Suzumi accanto al suo, il suono del suo respiro, il carezzevole tocco dei suoi lunghi profumati capelli corvini, che finivano inevitabilmente contro la sua guancia e il suo collo.

Aveva quell'immagine così indelebile e fissa di lei.

Riusciva persino a ricordarsi il suono della sua graziosa e sottile vocina.

E poi quel suo indistinguibile buon odore di pulito, così fruttato di fragola e lamponi, talmente intenso da spargersi nell'aria.

Doveva essere lo shampoo o qualche bagnoschiuma per bambini che usava.

Non aveva mai ritrovato uno shampoo che riproducesse quell' intenso profumo.

E per tanto tempo, lo avevo spesso ricercato nei prodotti di consumo che cercava di pubblicizzare.

Aveva sperato tante volte, di poter ancora per una volta, sentire quella fragranza avvolgente e fruttata.

Era stato ossessionato da quel profumo per tantissimo tempo: Aveva commissionato ai produttori di creare uno shampoo e un bagnoschiuma per bambini, che avesse quell'odore, ma tutte le volte, il risultato non si era mai rivelato essere quello sperato.

Nessuno di quei prodotti, era mai riuscito a ricreare quell'odore, allo stesso modo, c'era sempre qualche nota che stonava.

E naturalmente era stato spesso incompreso, non capito, preso per matto, a causa di quella sua ossessione per quell'odore mai più ritrovato.

Questo aveva forse contribuito a renderlo noto a tutti come una persona eccentrica e stramba.

Kojiro tentò di spegnere i pensieri, non voleva rinvangare ancora quel ricordo.

Si rivelava sempre troppo doloroso. Restava ancora una ferita aperta.

Calamitò la sua attenzione, verso la donna accanto a lui, sdraiata in modo così scomposto, che continuava beatamente a dormire, incurante del disturbo arrecatogli per l'intera nottata.

A furia di rigirarsi, a più non posso, aveva finito per scoprirsi da sola.

Nonostante il riscaldamento fosse acceso, faceva freddo, e Kojiro che era stato per tutta la notte senza coperte e lenzuola, lo sapeva bene.

Si avvicinò per coprirla.

Non sapeva neanche lui, nello specifico cosa gli stesse prendendo.

La piacevole e impagabile immagine del suo sguardo angelico e beato, mentre dormiva, aveva un suo non so ché, da scatenargli una tenerezza nuova e incontrollata.

Ma quasi subito cercò di tornare in sé.

Si alzò dal letto, per sfuggire a quell'atmosfera stucchevole e sdolcinata, che si era di colpo creata.

Erano soltanto le sei del mattino.

Raggiunse la cucina, che costituiva insieme alla sala, un unico spazio:
Un open space moderno, molto minimal, l'arredamento seppur elegante e lussuoso, era ridotto all'essenzialità, e non lasciava spazio a colori vivaci e allegri. Le pareti erano di un freddo color bianco, in qualsiasi parte della casa.

Fake wife (Tokugawa 1) #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora