NICOLAS'S POV
È quasi ora di uscire
È quasi ora di incontrare mio padre
Non ho dormito tutta la notte, ho pensato tutto il tempo a cosa dirgli e preparandomi psicologicamente per quello che mi dirà.
In casa non c'è nessuno
Mi faccio una doccia gelata e cerco di sistemarmi i capelli
Poi vado in camera, apro il mio armadio e mi metto dei semplici skinny neri strappati con una maglietta bianca e sopra una felpa nera e ai piedi le mie bellissime vans.
Prendo telefono,chiavi e portafoglio ed esco di casa dirigendosi al bar.
Lo riconosco.
È sempre uguale.
Mio padre è già seduto ad un tavolo all'interno del bar con una donna di fianco che presuppongono sia sua moglie
Entro o scappo?
Ci metto un po' a prendere una decisione
Non sono uno che scappa e alla fine altro e vado a sedermi davanti a lui senza dire nulla
-Figliolo...- dice sorpreso come se si aspettasse che non venissi -Sei seriamente qui- continua a i suoi occhi si fanno lucidi
-Si,sono qui- dico con voce roca e mi giro verso la donna accanto a lui -Piacere Nicolas- dico sorridendole e porgendogli la mano che lei subito stringe con un sorriso
-Clarissa,il piacere è tutto mio-
-Allora come stai Nico?- mi chiede mio padre come se ci vedessimo tutti i giorni
-Si va avanti-
-Tua madre?- chiede ancora
-Ah boh- dico alzando le spalle
-Cosa vuol dire 'ah boh'?- chiede mentre si irrigidisce come arrabbiato
-Praticamente non la vedo da quando te ne sei andato- dico tranquillamente
-Che cazzo vuol dire?!- dice questa volta davvero arrabbiato
-Con tutto il rispetto per Clarissa...mamma ti amava quando te ne sei andato via è diventata un alcolizzata e poco dopo una prostituta portando a casa gli altri miei fratelli...- spiego sorridendo
-Perché stai sorridendo dicendo questo?- mi chiede confuso
-Perché voglio bene ai miei fratelli, sono la cosa più bella che ho- dico per poi passare un fazzoletto alla moglie di mio padre che stava piangendo
-Grazie- mi dice lei
-Di niente- rispondo sorridendo
-Quanti siete?- chiede Liam alludendo ai miei fratelli
Non faccio in tempo a rispondere che mi suona il cellulare
-Scusate- dico per poi rispondere vedendo che è Nathan
-Nicolas dove sei?-
-Sono al Copa, perché piccolo?- chiedo
-Ti posso raggiungere?- chiede senza rispondermi
-Si tranquillo vieni-
E riattacco
-Stavamo dicendo...compreso me siamo in sei- gli rispondo alla domanda
-Mh...sei gay- constata
-Problemi?- sputo acido
-No anzi...ci speravo- dice lasciandomi a bocca aperta
-Certo che sei strano... davanti al mio amico che sta arrivando non parlare dell'essere gay,è gay anche lui e diciamo che non va d'accordo con i genitori- dico e vedendo entrare Nathan mi alzo per salutarlo
-Scusate non volevo disturbare- dice lui appena vedendo che sono in compagnia
-Tranquillo piccolo non disturbi...Nathan questi sono mio padre Liam e sua moglie Clarissa...papà,Clarissa questo è Nathan un mio amico- lo presento e Nathan mi guarda stupito per poi riprendersi e sorridere
-Piacere di conoscervi Signor e Signora Miller- dice gentilmente
-Piacere nostro...suppongo che tu gli abbia parlato di me- mi dice mio padre
-Mi ha parlato bene di lei signore- dice Nathan
è mio padre mi fissa a bocca aperta-Comunque ero venuto perché ho incontrato Aaron ed era molto incazzato ma ora capisco il perché- mi dice
-Sono nella merda- dico sapendo che Aaron mi ha avrà visto con papà
-Perché?- chiede mio papà
-Papà senza offesa ma ne io ne Aaron eravamo molto felici quando dopo quasi diciassette anni ci hai contattato- dico e lui si rattrista
Mi risuona il telefono
-È Aaron- mi dice Nathan guardando il display
-Vi da fastidio se lo metto in vivavoce?- chiedo e tutti dicono di no e allora io rispondo mettendo il vivavoce
-Pronto Aaron?- dico
-Tu non mi parlare ti ho chiamato solo perché manchi a Zoe-
-Che è successo?- dico facendo finta di non saperlo
-Cazzo Nicolas non fare il finto tonto, lo sai benissimo cos è successo quindi ti conviene stare zitto..ciao- dice per poi passarmi Zoe
-Niní-
-Ciao principessa-
-Niní mi manchi dopo torni a casa?-
-Principessa dopo lavoro giuro che domani passo tutto il giorno a casa-
-Mi porti al parco giochi?- mi chiede
-Tutto quello che vuoi piccina-
-Aaron arrabbiato-
-Lo so amore non preoccuparti... ciao principessa- dico per poi chiudere la chiamata
-Chi era la piccola?- mi chiede Clarissa
-Zoe è una delle gemelline nonché le piccole della famiglia- le rispondo
-Francisco dov è Andrew?- chiedo al ragazzo che in questo momento sta dietro al bancone
-Nico non ti avevo visto...te lo vado a chiamare- dice per poi sparire nel magazzino e ricomparire poco dopo con il mio capo
-Nico che ci fai qui?- mi chiede Andrew
-Mi sono dimenticato di dirti che stasera ci sono a lavoro- gli dico
-Chiudiamo prima ho dei problemi a casa con mia figlia-
-Chiudo io domani mattina- mi propongo
-No Nico, dovresti fare dalle nove di stasera alle sei di domani mattina, te lo vieto- mi dice duro
-E io lo faccio lo stesso...a dimenticavo tutto quello che abbiamo preso toglilo dal mio stipendio,pago io- lo informo
-Ma tu stai scherzando, sei troppo buono...offro io- dice e se ne va
-Lavori?- chiede mio padre stupito
-Lavoriamo sia io che Aaron-
-Perché e dove lavorate?- chiede subito mio padre
-Perché abbiamo bisogno di soldi per mantenerci tutti e per far andare tutti a scuola, per far andare Micheal a calcio e Daphane a danza e per pagare i debiti di mamma...io lavoro in questo bar e Aaron fa delle consegne ogni tanto- sento Nathan che mi stringe la mano sotto il tavolo e io faccio incrociare le nostre dita
-Voglio aiutarti- dice subito
-Non ce n'è bisogno papà- dico sincero
-Figliolo sono il proprietario della Miller&Co...sono milionario- mi dice
-Lo so-
-Come lo sai?- mi chiede
-Ti ho visto in televisione con i suoi genitori- dico indicando Nathan
-Come?- dicono entrambi
-Gli Smith sono i tuoi avvocati- spiego
-Vero ma cosa c'entrano con lui?-
-Sono il figlio di Emily e Harry Smith- spiega questa volta Nathan
-Nathan Smith- dice mio padre come avesse avuto un illuminazione -Mi hanno parlato di te...ma sei gay...- dice lui e io lo sto maledicendo mentalmente
-Cazzo papà- dico nello stesso momento in cui Clarissa gli da una gomitata
-Scusami Nathan, non volevo- si scusa mio padre mortificato
-Si figuri...i miei non sanno della mia omosessualità molto probabilmente se lo sapessero finirebbe male- dice lui abbassando lo sguardo
-Bah se per caso succede qualcosa io ci sono- gli ricordo facendolo appoggiare a me per stringerlo
-Ma se nessuno glielo dice non succede nulla- gli dice mio padre facendogli l'occhiolino come per dire che è nostro complice e non gli dirà nulla
-Si vede che è tuo padre- dice Nathan ridacchiando
-Fare battute e fare l'occhiolino è di famiglia- gli rispondo ridacchiando anche io
-Siete una bella coppia voi due- ci dice Clarissa quando Nathan mi posa una mano sulla pancia accoccolandosi sulla mia spalla
-Lo penso anche io- gli da ragione mio padre è Nathan arrossisce
-Ce lo dicono spesso- concordo io guadagnandomi un occhiataccia da Nathan
-Ragazzi noi dobbiamo andare- se ne esce mio padre
-È stato un piacere conoscerti Nicolas e anche te Nathan- dice Clarissa
-Grazie di avermi riportato mio padre- le dico mentre l'abbraccio senza farmi sapere da mio padre
-Ci vediamo figliolo...- dice mio padre abbracciandomi anche lui e se ne vanno
-Chiamiamo Sarah e Rakele e andiamo a fare un giro- dico a Nathan per poi andare al parco
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I fiori appassiti muoiono sempre
Teen FictionSOSPESA "Sono come un fiore appassito...i fiori appassiti muoiono sempre" ... Nicolas Miller:19 anni, nato a Los Angeles, gay dichiarato , l'unica persona di cui si fida è la sua migliore amica Sar...