Capitolo 17

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NATHAN'S POV
Nove giorni.
Nove fottutissimi giorni.
Nove giorni che Nicolas non c'è.
Nove giorni che non si fa vedere.
Non torna.
Non l'ho trovato.
Quando Aaron ha detto che aveva bisogno di me.
Io non l'ho trovato.
Sparito nel nulla.
Puff .
Nove giorni che Sarah è preoccupata.
Nove giorni che Dylan la consola.
Ma anche a lui manca.
Nove giorni che Rakele è in ansia.
Nove giorni che Matthew lo cerca.
Nove giorni da quando Aaron si sente una merda.
Nove giorni da quando manca ai suoi fratelli.
Nove giorni che Zoe piange perché vuole suo fratello.
Nove giorni che Selena vuole che arrivi suo fratello a metterla a letto.
Nove giorni che Michael vuole che suo fratello vada a vederlo agli allenamenti.
Nove giorni che Daphane vuole che suo fratello la porti a scuola.
Nove giorni che Aaron ha bisogno di suo fratello per andare avanti.
Che non dorme.
Che piange di nascosto.
Nove giorni che Ryan fa battute stupide per tirare su il morale di Michelle.
Ma nemmeno lui ride.
Nove giorni che Sophia cerca di sorridere.
Ma nessuno sorride.
Era Nicolas che animava tutto e tutti.
Era lui col sorriso contagioso.
Che faceva sorridere tutti.
Nove giorni che io non sorrido.
Non rido.
Era lui che mi faceva sorridere.
Lui che mi faceva sentire protetto nei sui abbracci.
Quando mi lasciava i baci tra i capelli.
Quando mi baciava la guancia.
Quando mi faceva i grattini.
Quando mi stringeva davanti agli altri come se non gli importasse di essere giudicato.
O semplicemente quando mi parlava.
Sembra davvero esagerato.
E forse lo sono.
Ma è come se mi creasse dipendenza.
Come se fosse una droga.
Come se per vivere ne avessi bisogno per forza di lui.
Come se fossi sotto effetto di qualche droga.
È diventato troppo importante.
Le mie paure si stanno concretizzando.
La mia paura che lui sparisca.
La mia paura che io non conti niente per lui.
Che io non sia importante per lui.
Che non mi considerasse speciale come lo considero io.
E mi manca.
Mi manca.
Mi manca tanto.
Mi manca come l'aria.
Ho bisogno di lui.

Detto fatto.

Sono suo divano mentre giro svogliatamente tra i canali per cercare qualcosa di interessante.
Sono a casa da solo, mia sorella è con Sarah al centro commerciale per cercare di distrarsi.
Suona il campanello.
Mi alzo e trascinando i piedi fino alla porta e la apro e lo vedo...
finalmente dopo nove giorni lo vedo...
Bello come al solito...
Dei pantaloni color jeans strappati e una maglietta bianca così chiara che riesco intravedere il suo tatuaggio sul petto che arriva fino al polso...
davvero bello.
-Nathan...come ti sei conciato- dice Nicolas guardandomi con una voce strana come se mi stesse rimproverando -Vieni con me- aggiunge prendendomi la mano e portandomi in bagno.
-Dove sei stato?- chiedo con voce bassa mentre lui inizia a togliermi la maglia e i pantaloni del pigiama per poi andare in camera mia e prendere una tuta normale da mettermi
-In giro- dice semplicemente mentre prende il pettina da passare tra i miei capelli scompigliati
-Perché?- chiedo con voce incrinata e lui si ferma a guardarmi
-Avevo bisogno di allontanarmi da tutti...anche se ho continuato a lavorare ogni sera...- mi risponde
-Mancavi a tutti- dico, lo vedo bagnarsi le mani per poi passarmele delicatamente sul viso
-Mancavo anche a te?- chiede accennando un sorriso
-Soprattutto a me...avevo paura che te ne fossi andato per sempre...- dico abbassando lo sguardo e lui mi abbraccia
-Ci sarò sempre per te... e se me ne andrò tornerò sempre da te, te lo giuro- dice stringendomi più forte
Io che fino ad adesso ero seduto sul bordo della vasca da bagno.
mi alzo in piedi e salto per attaccarmi al suo bacino con le gambe e lui per tenermi meglio sposta le sue mani dai miei fianchi alle mia cosce.
-Sempre sempre?- chiedo staccandomi per guardarlo negli occhi
-Sempre sempre piccolo mio- dice sinceramente -anche se sono come un fiore appassito- aggiunge e io lo guardo confuso
-E quindi?- chiedo
-I fiori appassiti muoiono sempre...- dice lui spiegandosi meglio
-No Nico, fino a quando ci sono io non appassirai- dico reggendogli il gioco
-Sono già appassito-
-Allora non ti farò morire... ti annaffierò poco a poco fino a quando tornerai ad essere bello e forte- gli dico cercando di convincerlo
-Grazie Nathan- dice sorridendo ma sorridendo veramente cosa che fa sorridere anche me.
Sono ancora in braccio a lui ed inizio a sbadigliare per la stanchezza
-Scusa non ho dormito molto negli ultimi giorni- dico alludendo alla sua lontananza e molto probabilmente lo capisce visto che il suo sorriso cala un po'
-Andiamo a dormire...insieme- dice ed inizia a camminare verso camera mia.
Alza le coperte e ci infiliamo sotto e lui copre per bene tutti e due.
Siamo faccia a faccia e lui appoggia la sua mano sul mio fianco.
Io da bravo ragazzo qual sono prendo la sua mano e la faccio scivolare fino sopra al mio fondoschiena, lui mi guarda stupito ma non toglie la mano anzi la stringe palpandomi un po' e spinge il mio bacino verso il suo facendolo scontrare.
-Dormi piccolo...ne hai bisogno- dice lasciando la sua mano sempre lì
-Non te ne andare però- dico senza pensarci
-Sarò qui quando ti sveglierai,giuro- mi dice scoccandomi un bacio sulla guancia e io mi lascio cullare dalle sue braccia fino ad addormentarmi

Vengo svegliato dal campanello che suona.
Rakele ha le chiavi
Chi può essere...?
In quel momento si sveglia anche Nicolas e si stropiccia gli occhi
-Ben svegliato- dico mentre si stropiccia gli occhi
-Grazie piccolo mio- mi dice con voce impastata dal sonno
Il campanello suona ancora e ci alziamo tutti e due per andare a vedere chi continua a rompere.
Nicolas è dietro di me.
Apro la porta e rimango scioccato da quello che vedo
Cazzo
Che ci fanno loro qui?!

I fiori appassiti muoiono sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora