Capitolo 24

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NATHAN'S POV
Quanto è bello.
Io e Nicolas siamo fuori dall'azienda di suo padre
Lui che fuma e io che lo fisso.
Ha i lineamenti rilassanti e si vede che non è più incazzato come prima ma si è calmato
Le sue labbra sottili e rosse sembrano così morbide mentre si poggiano sul filtro della sigaretta per inspirare il fumo.
Il suo viso è illuminato dal sole che fa risaltare la sua pelle chiara e i suoi occhi azzurri ghiaccio, sembra che i raggi del sole gli accarezzino la sua pelle liscia e morbida
Lui sembra che non si accorga che lo continuo a fissare o forse si
Mi "sveglio" solo guardo lo sento sbuffare
-Hai finito di fissarmi?!- chiede acido
-Cos'è? Siamo tornati al primo giorno?- chiedo un pochino infastidito
-Semplicemente mi da fastidio la gente che mi fissa- risponde alzando le spalle
-Si può sapere cos'hai o è un segreto di stato?- chiedo ironico
-E tu?-
-E io cosa?- chiedo confuso
-E tu cos'hai?-
-Non ho nulla-
-E quel tono acido prima cos' era?- chiede alzando un sopracciglio
Gelosia
No
NO
non era gelosia
era solo un osservazione
-Nessun tono acido- dico cercando di smentire quello che diceva
-Si ok, anche io non ho nulla-
-Si vede infatti, hai praticamente assaltato quella povera ragazza alla reception, hai riposto male sia a lei che a tuo padre, non è da te- spiego
-Non hai mai visto una persona incazzata nella tua vita?- chiede sedendosi sui gradini del palazzo di fianco
-Si, ma perché sei incazzato?-
-Cazzi miei- risponde semplicemente buttando la sigaretta ormai finita in strada
-Devi fare per forza il bambino?-
-Non faccio il bambino- dice
-E allora dimmi che cazzo hai!- dico urlando e attirando l'attenzione di due ragazze che passavano di lì
Si mettono subito a fissare Nicolas che fa un occhiolino rivolto a ste due tipe che subito si mettono di urlare
-Ragazze facili- constata Nico
-Hai finito di fare il playboy o vuoi portartele pure a letto?- dico con un tono un po' più acido di quanto mi aspettassi
-Lo hai fatto ancora- dice ridacchiando
-Si che l'ho fatto ancora, figa stiamo parlando ed inizi a fare il coglione con delle ragazze a caso che passano- dico trovando una scusa
-Mh-
-Mi dici cos'hai si o si?-
-Ero incazzato a causa tua ok?- butta fuori tutto d'un colpo
-Eh?-
-Da quando sono arrivati i tuoi genitori mi calcoli poco o niente- dice
-Tu sai il perché-
-Si lo so,ma sei esagerato, avevi quasi paura ad abbracciarmi con la porta chiusa a chiave- dice e forse c'ha anche ragione
-Scusa...in compenso i miei dopo vanno via- dico e lo vedo sorridere
-Serio?- chiede girandosi verso di me
-Già- dico sedendomi su uno dei gradini dove c'è lui
Nicolas mi prende dai fianchi e mi porta sulle sue gambe a cavalcioni anche se siamo in mezzo alla strada
-Quindi solo noi due?Solo io e te?- chiede
-Certo gigante-
-Sei sempre il mio piccolo?- chiede intrecciando le nostre dita
-Lo sono sempre stato scemo- dico abbracciandolo
-Dai che c'ho preso gusto ad averti a cavalcioni su di me?- chiede facendomi diventare un pomodoro
-Ehm..anche io sono comodo- dico nascondendo il mio viso tra la sua spalla e il collo.
-Dai piccolo peperone, andiamo dai nostri genitori- dice facendomi scendere gentilmente dalle sue gambe ed alzandosi a sua volta
-Non chiamarmi piccolo peperone- dico facendo il broncio
-Ma sei il mio piccolo e in questo momento sei rosso come un peperone- spiega ridacchiando
-Daii...sei tu che mi fai arrossire- dico imbarazzandomi ancora di più
-Scusami bimbo...sei bellissimo quando arrossisci- mi dice sussurrandomelo all'orecchio per poi iniziare a camminare verso il palazzo di suo padre.
Appena arriviamo davanti al palazzo di Liam vedo il padre di Nicolas e i miei uscire
-Nathan noi dobbiamo andare,devi accompagnarci in aeroporto e devi salutaci tua sorella- dice mio padre
-Mi mancherai Nathy e mi mancherai ovviamente anche tu Nico- dice mia madre tirandoci tutte e due in un abbraccio,
poi lascia me e dice qualcosa nell'orecchio a Nicolas e lui annuisce
-Lo farò...sempre...lo spero...lo voglio anche io- sento dire solo questo da Nico
Finiti i saluti mentre c'è ne stiamo per andare via, la ragazza che stava alla reception corre fuori
-Nicolas aspetta- dice per poi lasciargli un bigliettino tra le mani
-Hai un cazzo?- chiede Nico guadando il contenuto del foglietto
-Cosa?- chiede la ragazza molto confusa
-Un pene cel'hai?-
-No- dice lei con fare ovvio
-Allora tieniti il tuo numero di telefono che a me non interessa- dice lasciando lei senza parole e vedo mio padre guardarlo scandalizzato.
-Ma...- cerca di ridire lei ma Nicolas non la lascia continuare
-Sono.fottutamente.gay. Devo farti il disegnino per fartelo capire?!- chiede ironicamente Nico mentre muove le mani con fare teatrale
Lei sbatte le sue lunghe ciglia come per cercar di fare pena a Nicolas che la guarda ancora con aria di sufficienza, lei quando capisce di non avere speranze sbuffa, sbatte i tacchi un paio di volte per terra e ritorna dentro sculettando
Io, Liam e mia madre scoppiamo a ridere
-Non c'è nulla di divertente - dice il gigante e io rido più forte
-Dó ragione al ragazzino- dice mio padre
-Madonna cos'è appena successo- dice Nicolas quasi sconvolto
-Cosa?- chiedo riprendendomi un pochino
-Harry Smith mi ha dato ragione,Harry Smith mi ha dato ragione...- continua a dire Nick mentre balla,sculetta e gira su se stesso saltellando
Questo è troppo per i miei poveri occhi
Davanti a questa scena io scoppio di nuovo a ridere molto più forte di prima e dopo qualche secondo iniziamo a ridere tutti,a parte mio padre ovviamente.
-Siamo in ritardo- dice lui
-Avete un aereo privato tutto vostro potete andare allora che volete- dico io
-Ma siamo comunque in ritardo- dice velocemente quello che dovrebbe essere mio padre
-Vabbè andiamo, ci vediamo presto Nicolas- dice mia madre
-Come presto?- dicono Nicolas e mio padre all'unisono
-Verrai in tribunale con noi- spiega Liam
-Ma è troppo piccolo?- dice alzando un po' la voce mio padre
-Verrà con noi e basta- dice mia madre con tono che non accetta obiezioni
-Va bene, su andiamo- dice mio padre facendo segno di andare verso la macchina
-Nico stasera lavori?- chiedo prima di andare
-Mi tocca- dice scherzando
-Allora buon lavoro gigante- dico baciandogli la guancia lasciandolo senza parole
Vedo mio madre e Liam che sorridono e mio padre che sta fumando dalle orecchie
ma me ne frego
Nicolas si riprende dopo un po'
-Grazie piccolo, torna a casa sano e salvo, magari quando arrivi mandami un messaggio- dice lui passando la sua mano in mezzo al mio ciuffo
Io annuisco e vado con i miei genitori in macchina per accompagnarli all'aeroporto.

I fiori appassiti muoiono sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora