10. Cortili interni fin troppo popolati e pseudo lutti.

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Da che era stata fondata molti, anzi moltissini, anni addietro, la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts ne aveva viste di cose strane, ma di certo uno scambio di effusioni in luogo pubblico così eclatante tra due membri delle Case di Serpeverde e Grifondoro era una succulenta novità.
Non che relazioni così intime non vi fossero ancora state tra quelle due particolari Case, ma il tutto assumeva quella nota di stranezza nel momento in cui ci si accorgeva che le due figure intente a succhiarsi la faccia a vicenda in mezzo al cortile principale del Castello erano niente di meno che Hugo Weasley e Freya Nott.

D'altronde come si poteva scordare che solo pochi anni indietro i loro rispettivi nonni e poi genitori si erano ritrovati a combattere l'uno contro l'altro nella Prima e Seconda Guerra Magica?

Fate l'amore, non la guerra – recitava un detto Babbano e sia Freya che Hugo sembravano decisi e seguirlo fino in fondo. Anche se ciò significava dimostrarlo in pubblico.

« Freya. » Disse con difficoltà il Grifondoro, seduto alla buona su un muretto, mentre cercava di scostarsi dalla sua migliore amica – o era diventata qualcos'altro? – che a cavalcioni su di lui era più che intenta a ricoprirlo di baci pressoché ovunque.
« E-ehm, Freya, un secondo... » Ripeté il ragazzo quasi senza fiato, utilizzando tutte le forze che aveva dentro di sé per allontanare contro ogni sua volontà il corpo della Serpeverde dal proprio.
« Che c'è?! » Si staccò finalmente la ragazza, guardando stizzita il povero Hugo come se le avesse fatto il torto più grande al mondo.
Notò con piacere che il viso del ragazzo era più rosso del solito, ma si rese conto che non era il colorito che assumeva solitamente quando era in imbarazzo e che aveva imparato ad amare; no, quello era il risultato dei suoi ormoni da quindicenne che uscivano improvvisamente allo scoperto.
« C-ci stanno guardando tutti... » Rispose cautamente il Grifondoro, facendo roteare lo sguardo intorno a loro come a voler far notare alla ragazza dove effettivamente si trovassero.
Freya sbuffò sonoramente, voltò distrattamente il capo e solo allora si rese conto che vi era concretamente una massa di studenti di ogni età e Casa che li osservava con la bocca spalancata, chi con una nota di disgusto, chi con una palese malizia che si leggeva nello sguardo.
« Che avete da guardare? Non avete mai visto due persone limonare?! » Sbraitò naturalmente la ragazza, fissando con sguardo minaccioso chiunque si trovasse sul suo campo visivo.
Nel farlo, saltò allegramente e con ben poca grazia sul posto, che si dà il caso in quel particolare frangente fosse il grembo del fortunatissimo Weasley.
Il suddetto ragazzo emise un lamento gutturale – dettato davvero dal dolore o da altro? – e portò le mani dietro alla schiena della ragazza per sistemarla meglio su di sé.
Era sì un giocatore di Quidditch, ma ancora ne doveva passare di tempo prima che sviluppasse il fisico forte e delineato di suo cugino James.
« Ictus cerebrale, Fragolina? » Fu la semplice risposta della Serpeverde al verso di Hugo.
Il ragazzo evitò di controbattere, non sapendo bene cosa dire.
Che poi, cosa è esattamente un ictus?
Si limitò a disegnare cerchi immaginari sulla schiena di Freya e ad attirarla più vicina a sé in un stretto abbraccio, un po' perché non sapeva cosa fare, un po' perché incosciamente quel gesto gli sembrava più intimo che sbaciucchiarsi lì, davanti agli occhi indiscreti di tutta Hogwarts.
La ragazza si adagiò meglio contro di lui e, poggiata una guancia alla spalla di lui, sospirò vistosamente.
« Ti dà così fastidio che ci guardino? Non è la prima volta che ci vedono assieme, eh. » Disse infine Freya.
Hugo aprì deciso la bocca per parlare, ma poi prontamente la richiuse.
Sapeva bene che tutta Hogwarts si era resa conto che il suo rapporto con Freya si era – come dire – evoluto, eppure non sapeva spiegarsi perché la cosa lo mettesse così a disagio.
O forse sì; d'altronde farsi vedere senza nascondersi rendeva la cosa ufficiale e se – tocchiamo ferro – le cose non fossero andate nel migliore dei modi la delusione sarebbe stata doppia.
Perché tutti l'avrebbero saputo; tutti avrebbero saputo che Hugo Weasley aveva inevitabilmente la capacità di rovinare tutto ciò che tocca, anche la sua vita sentimentale, anche se le sue amicizie più profonde.
« Vuoi... vuoi che andiamo nel mio Dormitorio? »
Improvvisamente il Grifondoro si ridestò dallo stato di mutismo e scervellamento in cui era caduto e prontamente posò lo sguardo in quello della ragazza per fissarla con sorpresa.

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