19. Panchine contese e scene da film.

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Rose Weasley non seppe spiegarsi come fu possibile, eppure, quando si apprestò a chiudere i libri una volta terminata la lezione, trovò un imponente bigliettino tra le pagine del suo libro di Pozioni.

Lago Nero dopo la lezione? I corridoi di Hogwarts cominciano a starmi stretti...
- Devo davvero firmarmi?

No, non avrebbe avuto senso firmarsi; d'altronde non erano molte le persone con cui Rose Weasley si era appartata ultimamente nei corridoi del Castello.
Anzi, vi era una sola persona, ed era la stessa che le aveva appena fatto l'occhiolino mentre l'intera classe si accalcava ad uscire disordinatamente dall'aula di Pozioni.
Varcata anche lei la porta, vide Scorpius allontanarsi assieme a Jace lungo il corridoio e per un attimo pensò bene di farsi prendere dal panico: e se avesse voluto darle buca?
In ogni caso c'era solo un modo per scoprirlo e di certo Rose Weasley non era una ragazza che si tirava indietro alla prima difficoltà.
Corse a perdifiato verso il proprio Dormitorio – conscia che avrebbe dovuto abbandonare i libri prima di raggiungere il Lago Nero – ignorando bellamente le urla dei suoi compagni di Casa che venivano prontamente spintonati al suo passaggio.
Incespicò addirittura nelle proprie parole quando dovette dare la parola d'ordine alla Signora Grassa e, una volta giunta nella propria stanza, poté finalmente liberare tutta l'ansia che la stava assalendo.
Si buttò di prepotenza sul letto e urlò con tutte le sue forze contro al cuscino: stava finalmente per dettare la fine – o l'inizio – di tutto il Malfoy-dramma che la stava torturando.
Una volta ricompostasi si alzò cautamente dal materasso e andò a passo spedito verso lo specchio per ispezionarsi nevroticamente la faccia.
Ma proprio oggi i miei capelli devono essere così ispidi? E queste occhiaie da dove saltano fuori? Merlino, sono orribile!
E più si toccava il viso e più Rose si rese conto di ciò che stava facendo; scoppiò a ridere istericamente davanti al proprio riflesso l'attimo dopo.
Godric, ricomponiti! Non sei come le altre ragazzine innamorate!

Queste erano le parole che più la consolavano e allo stesso tempo più la terrorizzavano.
Rose Weasley si era definitivamente convinta di non essere alla mercé dei propri sentimenti puerili come vedeva fare a tante altre ragazze di quella scuola, ma tutta la razionalità del mondo non avrebbe mai dato pace al suo inconscio: lei, per Scorpius Malfoy, aveva a tutti gli effetti perso la testa.
Sospirò sommessamente, optando per lasciare il suo aspetto esattamente come era; se davvero piaceva a Scorpius, avrebbe dovuto andarle bene soprattutto in quello stato.

E così, consciamente convinta di avere tutto il coraggio del mondo e incosciamente in preda all'insicurezza più totale, Rose lasciò finalmente il proprio Dormitorio e si incamminò verso il Lago Nero.
Le venne naturale ripensare a quando aveva percorso gli stessi corridoi oramai qualche mese prima per andare a quello stupido finto appuntamento organizzato per Jace e Dominique e a quanto le era sembrato tremendo dover sopportare Malfoy anche solo per un pomeriggio.
Rise tra sé e sé, ora non stava più nella pelle all'idea di dover passare del tempo assieme a lui.
Per sua grande gioia quando raggiunse le acque torbide del Lago Nero trovò il posto deserto, nonostante il sole non fosse coperto da nuvole e fosse complessivamente una bella giornata.
Si guardò intorno alla ricerca della famosa testa platinata, ma non trovò nulla se non erbacce e cespugli incolti. Scrollò le spalle e optò per andare a sedersi su quell'unica panchina solitaria che interrompeva la natura incontaminata delle sponde del lago, consapevole che probabilmente Scorpius aveva dovuto passare dal suo Dormitorio per lasciare i libri come aveva fatto lei.
Fortunatamente Malfoy decise di non testare la labile pazienza della giovane Weasley, perché nel giro di pochi minuti Rose poté vedere la sua regale figura avvicinarsi lentamente lungo il sentiero.
Lo osservò immobile, senza neanche alzarsi dalla panchina, e finalmente realizzò a tutti gli effetti in cosa si era imbarcata: Scorpius si stava avvicinando con sguardo fiero e imponente, e immediatamente lei poté riconoscere in lui il ragazzino troppo orgoglioso che aveva odiato per tutti quegli anni.
Eppure non aveva mai visto quello stesso ragazzino piazzarlesi davanti con un fiore in mano e rivolgerle un sorriso apparentemente timido, una volta puntati gli occhi grigi nei suoi, e di questo ne era più che certa: qualcosa in Scorpius Malfoy era decisamente cambiato.

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