2. Perché non si dovrebbe mai fraternizzare con nessuno.

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In quei suoi lunghi sette anni di scuola Jace Steel non aveva mai saltato un allenamento di Quidditch.

Due anni prima, quando era diventato Capitano della squadra di Serpeverde, aveva fatto più salti di gioia di quando al secondo anno Dominique gli aveva prestato una piuma. Era stato talmente felice che perfino il suo migliore amico Scorpius gli aveva tirato una manata in fronte, pregandolo di smetterla prima che morissero tutti di un attacco di diabete causato dalla sua estrema felicità.

Oramai si era abituato al suo ruolo di Capitano, ma il sorriso sfacciatamente orgoglioso che aveva stampato in faccia quel giorno di due anni prima non era mai scomparso, soprattutto quando finite le lezioni raggiugeva il campo di Quidditch fluttuando letteralmente nell'aria dalla contentezza.

Ma la verità era che se quel giovedì di metà settembre Jace si stava precipitando il più velocemente possibile verso il campo era perché non voleva perdersi la fine degli allenamenti di Corvonero. Nessuno si stupiva più oramai di vederlo correre a perdifiato senza badare ad investire niente o nessuno; Dominique Weasley non sarebbe certo scappata prima di finire il suo allenamento solo per non doverlo incontrare, ovviamente.

Come da copione, il ragazzo si mise a bordo campo, aspettando con trepidazione il momento in cui la sua biondissima Cacciatrice preferita sarebbe scesa dalla scopa per andare negli spogliatoi. E come sempre accadeva, non appena Dominique vide Jace appostarsi proprio sotto di lei, sbuffò in preda all'esasperazione, pregando mentalmente di cadere dalla scopa solo per non doverlo vedere.
« Ehi, Steel! »
Nel momento stesso in cui Frank Longbottom aprì bocca per salutare Jace a cavallo della sua scopa, Dominique gli lanciò uno sguardo di fuoco, gesticolando convulsamente per farsi notare dal suo compagno di Casa.
« Frank, ti ho detto mille volte di non fraternizzare con il nemico, per Merlino! »
« Ehi, Frank! Ciao anche a te, bella bionda! »
Più o meno sei metri sotto di loro, Jace si sbracciava, urlando a più non posso con un sorrisino ebete stampato in viso. La vista da là sotto era decisamente meravigliosa, si disse il Serpeverde quando lanciò l'ennesima occhiata alla figura di Dominique.
« Io lo schianto, lo giuro. »
Frank acchiappò al volo il Boccino che gli stava sfrecciando in quel momento di fianco, dopo di che si avvicinò alla ragazza, per cercare di giustificare il comportamento del tutto normale di Jace.
« Non prendertela, Dom. Vuole solo uscire con te! »
« È un maniaco! »
« Okay, forse i suoi modi sono leggermente... come dire, ehm... estremi, ma non è una cattiva persona, davvero! »
La ragazza roteò gli occhi al cielo, schiaffandosi una mano in fronte l'attimo dopo.
« Oh, Frank, lascia perdere! Io ho chiuso per oggi. »
Detto questo, Dominique virò alla sua destra, planando verso terra. Mancavano ancora una decina di minuti alla fine dell'allenamento, ma avrebbe fatto di tutto per evitare Jace Steel, si disse la ragazza mentre atterrava nel punto più lontano possibile da dove si trovava il Serpeverde.
« Dove credi di andare? Dom! » Franck sospirò con rassegnazione. « Okay, ma è l'ultima volta, Dom! Dom, mi hai capito!? »
Sopra di lei riusciva a sentire le grida di rabbia di Frank; sapeva che per il Corvonero il Quidditch non era cosa di poco conto: quasi come per tutti quelli che avevano investito il ruolo di Capitano prima di lui, il Quidditch era parte integrante della sua vita. Forse era per questo motivo che gli allenamenti della squadra di Corvonero iniziavano sempre cinque minuti prima del previsto.
Dominique liquidò con un gesto della mano il ragazzo, senza preoccuparsi di essere vista o meno. Il suo unico pensiero in quel momento era correre subito al Castello: al diavolo, per una volta non avrebbe fatto la doccia negli spogliatoi, soprattutto perché ora riusciva a vedere chiaramente davanti a sé Jace correrle incontro a velocità disumana.

« Dominique! Dommy! Dom! Dommyna! »

Più sentiva la voce di Jace avvicinarsi, e più aumentava il passo. Stava oramai letteralmente correndo quando il Serpeverde la raggiunse con poca difficoltà pochi minuti dopo, e la prese gentilmente per un braccio costringendola a voltarsi verso di lui.
« Ciao, Dom. »
Dominique non riusciva a dirsi quanto odiava il sorrisino sfacciato che Jace aveva stampato in viso da uno a dieci. Forse un milione.
Inspirò pesantemente, facendo una leggera smorfia di orrore prima di cercare di recuperare l'autocontrollo e tornare ad essere la calma e pacata Dominique che tutta Hogwarts conosceva.
Non si sarebbe certo lasciata scomporre da un ragazzo del genere, lei.
« Steel. »
« Mi stavo chiedendo... insomma, potresti pensarci bene a quella cosa, sai... »
« La risposta è sempre quella! Non uscirò con te! »
Il sorriso morì di colpo sulle labbra del Serpeverde. Oramai la delusione non lo invadeva più di tanto, aveva ricevuto così tanti rifiuti che avrebbe sicuramente vinto il premio di perdente dell'anno. Ma vedere il disprezzo che Dom celava nei suoi occhi tutte le volte che le chiedeva di uscire lo aveva sempre ucciso.

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