21. Cabaret di crostatine (canarine)

2.1K 96 22
                                    


Il sole di luglio splendeva imponente sopra la Tana, creando colorati riflessi con le numerose finestre e pietre che ricoprivano la casa dei Weasley.
Da lontano avrebbe sicuramente dato l'impressione di essere il luogo più pacifico del mondo, un luogo immerso nel verde acceso tipico della campagna inglese e sovrastato da un cielo terso, se non fosse stato per l'imponente gazebo situato nel giardino adiacente che si ergeva nell'aria sostenuto dalla magia.
Sotto di esso era impossibile non notare le numerosissime testoline rosse che si muovevano convulsamente in direzioni non specificate: chi correva dentro la casa e tornava nuovamente fuori con in mano vassoi pieni di cibo e chi rincorreva quest'ultimi per riempirsi la pancia prima del previsto.

Inutile specificare che nei volti dei giovani non vi era alcuna traccia di stanchezza, i giorni passati a Hogwarts a studiare per gli esami erano oramai un lontano ricordo; ora, però, una sfida ancor più ardua gli attenteva: superare l'annuale cena di fine anno e sopravvivere alle centinaia di domande alle quali i propri familiari avrebbero loro sottoposto.
Poi, certo, si era aggiunto anche il problema che quell'anno gli invitati speciali sarebbero stati decisamente numerosi e nessuno poteva prevedere quanto ospitali sarebbero stati certi genitori con loro.

In particolare, vi era una nota testa rossa fin troppo tesa quel giorno: nonostante i quaranta anni d'età raggiunti, Ron Weasley non dava segno di autocontrollo; girava freneticamente da un tavolo all'altro, controllando perfino il dettaglio più insignificante.
Corse immediatamente al fianco dell'anziana madre Molly, osservando concentrato da sopra la sua spalla destra il modo in cui posizionava le posate su un tavolo.

« Ronald, rilassati. Sono solo ragazzi, qualsiasi cosa andrà loro bene! L'importante è mangiare! » Disse con tono di accusa la suddetta donna, non alzando nemmeno lo sguardo da ciò che stava maneggiando sul tavolo; d'altronde sarebbe stato impossibile non percepire il respiro affannoso del figlio che premeva al suo fianco.
« Mamma, stai scherzando!? Qui ci giochiamo l'onore di famiglia! » Rispose quasi offeso Ron, incapace di comprendere perché nessuno stesse affrontando quel pranzo con la sua stessa serietà .
Vide la madre lanciargli uno sguardo interrogativo e, senza neanche fingere una qualsivoglia forma di moderazione, sbraitò nuvamente in preda al panico.
« Voglio che quel ragazzino torni a casa e dica a Malfoy quanto siamo meravigliosi! È una questione di vita o di morte, capisci!? »
La signora Weasley ebbe l'ottima intuizione di non degnare di mezza parola il figlio e, dopo aver sonoramente sbuffato e alzato gli occhi al cielo, prese in mano un pentolone che si trovava lì affianco e tornò di corsa in cucina, bofonchiando tra sé e sé di quanto in fondo combattere il signore oscuro era stato molto meno stressante.

Mentre Ron imprecava davanti alle posate e specificatamente contro ad un cucchiaino, il quale – a dir suo – aveva l'enorme colpa di essere leggermente piegato, due ancor più note figure lo osservavano da lontano, seduti comodamente ad un tavolino a sorseggiare pacificamente del vino.
« Beh, a giudicare da questa scenetta dire che l'ha presa bene, no, Hermione? » Dichiarò l'ormai adulto ragazzo-che-è-sopravvissuto Harry Potter, con gli occhi verdi pregnati di ilarità e vispi dietro le spesse lenti degli occhiali.
« Non ha avuto molta scelta. Rosie lo ha minacciato che avrebbe rinunciato al cognome Weasley se non l'avesse accettato! » Ribatté Hermione, sforzandosi di non scoppiare a ridere alle proprie parole.
Ricordava ancora con grande divertimento di quando sua figlia Rose aveva mandato il gufo di famiglia per dare la lieta notizia del suo nuovo biondissimo ragazzo e di come suo marito Ron era corso come suo solito alla finestra in attesa di notizie da Hogwarts.
Ricordava soprattutto di come era sbiancato non appena aveva posato lo sguardo sul foglio e di come aveva spalancato sgraziosamente la bocca, prima di crollare al suolo e dondolarsi sul posto con le mani schiacciate sulle orecchie e gli occhi chiusi – e come se la reazione non fosse ancora abbastanza esagerata, era pure rimasto silenziosamente per ore a mormorare tra sé e sé il mantra 'sto avendo un incubo, è solo un incubo'.
«Oh, beh, se il giovane Malfoy è riuscito a conquistare Rose, allora merita tutto il nostro rispetto. » Disse nuovamente deciso Harry, alzando in aria il bicchiere che teneva in mano e porgendolo in direzione dell'amica.
Hermione colse l'intenzione al volo e alzò prontamente il proprio bicchiere per brindare alle parole appena sentite.

Anything You SynthetizeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora