17. Eterni ritorni e usi alternativi dei Dormitori.

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Fin da quando era piccola, suo fratello Fred le aveva sempre ripetuto che con quel suo caratteraccio non sarebbe mai andata da nessuna parte, ma ciò non era bastato per far fare un bell'esame di coscienza a Roxanne Weasley almeno una volta nei suoi lunghissimi diciassette anni.

Forse perché fino a quel momento era sempre andato tutto per il meglio: cresciuta in una famiglia piena di affetto e di cugini della sua età, smistata a Grifondoro con grande orgoglio di suo padre George, entrata a far parte della squadra di Quidditch come Battitrice già al secondo anno, e soprattutto fidanzata con Lysander, il ragazzo per cui da sempre aveva una cotta.

Non aveva mai litigato seriamente con nessuna delle persone più importanti della sua vita – fatta a eccezione di Fred, ma chi non si azzuffa regolarmente con il proprio fratello? – e perciò non aveva mai conosciuto la sensazione di pressante vuoto che ne derivava.
Ma ora, in piena situazione di disastro con il suo Lysander, aveva imparato a conoscerla come l'unica sensazione in grado di provare.

Camminare per i corridoi di Hogwarts in solitudine le era sempre piaciuto – era l'unico modo che aveva per fermarsi a pensare, lei che non si fermava mai – ciò nonostante adesso lo percepiva come un peso insostenibile.
E sapeva anche benissimo il perché di quella nuova sensazione e anche che l'unica cosa in grado di alleviarla sarebbe stato vedere, anche solo da lontano, l'unico ragazzo per cui aveva perso la testa.
Mentre camminava in direzione del campo di Quidditch, dove in quel momento si stavano tenendo gli allenamenti di Corvonero, un sorriso amaro le comparve in volto: solo fino a poco tempo prima la situazione era stata invertita e quello che si era ritrovato ad elemosinare una conversazione era stato proprio Lysander.
Si ricordava bene anche del fatto che il Corvonero le avesse pregato di lasciargli i suoi spazi, ma che fosse una ragazza testarda e cocciuta lo sapevano tutti da sempre; e così, stringendosi nel proprio mantello, fece gli ultimi passi che la dividevano dal campo e andò a piazzarsi su uno degli spalti, per nulla preoccupata che chiunque avrebbe potuto vederla lì.

Si accorse subito che, poco lontano da dove era seduta lei, un ragazzo che faceva mostra di una sciarpa verde brillante stava osservando gli allenamenti di Corvonero – o meglio – stava fissando ossessivamente una Cacciatrice in particolare.
Roxanne scrollò le spalle e tornò a guardare il campo ignorandolo bellamente; non era certo la prima volta che Jace Steel si piazzava lì per osservare Dominique allenarsi e lei aveva ben più grossi problemi per la testa.

« Lysander, hai un'ammiratrice tra gli spalti! » Urlò Matt Bradley, notando immediatamente la presenza della Grifondoro e interrompendo il lancio che stava per fare.
In un istante l'intera squadra di Corvonero si voltò per fissarla, tutti aggiornati sugli eventi degli ultimi giorni e in attesa di nuove notizie.
Evidentemente la convizione che da lì a poco si sarebbe consumato un nuovo episodio del dramma fu un pensiero ben fondato, soprattutto dati i due occhi chiari che stavano ora squadrando Roxanne con sufficienza.
« Nah, sarà qua per vedere Frank. » Rispose Lysander alle parole di Matt con tono volutamente acido.
Roxanne si rese conto che se il cuore non le si era ancora spezzato definitivamente, quel timbro di voce a lei nuovo avrebbe potuto benissimo completare l'opera.
Frank, che fino a quel momento stava svolazzando in aria alla ricerca del Boccino, virò in direzione di Lysander, pronto ad ammonirlo.
« Non essere cattivo, sai come sono andate veramente le cose. » Disse semplicemente, ricordando al suo migliore amico tutto ciò che gli aveva spiegato solo qualche giorno prima.

Dopo la chiacchierata con suo fratello Lorcan, Lysander aveva infatti deciso di seguire il suo consiglio e di andare a farsi raccontare l'accaduto dal diretto interessato; Frank chiaramente aveva raccontato tutto per filo e per segno, non omettendo alcun particolare, e Lys aveva tirato un sospiro di sollievo: la situazione in fin dei conti non era così catastrofica come aveva creduto.
Certo, la situazione con Roxanne non era irrimediabile, ma sicuramente perdonarla sarebbe stato un altro paio di maniche.
« Lo so, Frankie. Lo sai che non ce l'ho con te. » Rispose con tono arrendevole Lys, sospirando in preda alla stanchezza.
Nemmeno lui – che a tenere il broncio era il campione imbattuto di Hogwarts – riusciva a far finta di avercela con Frank Longbottom.

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