Una nuova conoscenza

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L'ultima lezione della giornata era stata una delle più noiose in assoluto. April e Bella si erano spostate nell'aula di matematica e si erano dovute sorbire sessanta minuti esatti di spiegazione, per fortuna erano molto propense verso lo studio e avevano grandi e rapide capacità di assimilazione, ma quella materia metteva noia ad entrambe. April non vedeva l'ora di sentire il suono della campanella, nella sua mente echeggiava perfino il rumore delle lancette dell'orologio che desiderava scorressero più velocemente ad ogni minuto che passava. Quando finalmente anche quell'ultima ora finì, contenta si diresse insieme a Bella verso l'area mensa. Era un ambiente molto grande e fornito, e a quell'ora era già pieno zeppo di ragazzi. Appena entrarono si fece spazio davanti i loro occhi la tipica situazione di ogni mensa scolastica. C'era il gruppo dei nerd, così come venivano chiamati da tutti, che mentre mangiavano risolvevano strani e difficili quiz per allenare la memoria. Ad April non era mai piaciuta la parola "nerd", perché in qualche modo rendeva chi possedeva le caratteristiche da essere considerato tale, una persona diversa da mantenere lontano, cosa che non era mai stata ben vista da lei. In qualche modo anche lei era una "nerd", perché le piaceva studiare, e perché la mattina non negava l'eccitazione che le saliva quando doveva recarsi a scuola. Poi c'era il gruppo delle ragazze popolari, April le passò in rassegna ad una ad una, parevano essere uscite da uno dei tanti film di Barbie, tutte perfette con i loro vestiti rosa confetto e le scarpe con il tacco. Quale essere umano metterebbe le scarpe con il tacco per andare a scuola? Ripensandoci, April non ne aveva mai indossate perché non le aveva mai possedute, solo l'idea di provare a camminare con addosso quegli alti trampoli le metteva ansia. Aveva usato una sola volta delle scarpe con le piattaforme, ma le aveva buttate quasi subito dopo perché non riusciva a trovarsi a suo agio, del resto a lei piaceva la comodità, non l'apparenza. Guardò quelle cinque ragazze dall'alto verso il basso, facendogli capire, in una certa maniera, che non sarebbero mai riuscite a farla spaventare, che i loro modi di agire, che ormai conosceva, non la avrebbero mai intimidita. Tutto sommato, April aveva un carattere molto forte, sviluppato con gli anni nella sua vecchia scuola e a causa dei suoi vecchi amici. Poi c'era il gruppo dei ragazzi della squadra di football. Intravide suo fratello da lontano, lui si girò e la salutò con uno dei suoi bellissimi sorrisi, mostrando i suoi perfetti denti bianchi. April notò che non appena lei ricambiò il saluto, la sua nuova amica accennò ad un sorrisino furbo che la fece ridere di gusto. Sapeva che Scott era uno dei ragazzi più belli dell'intera scuola e sapeva anche che a lui Bella sarebbe piaciuta, forse un giorno gliela avrebbe presentata, ma per adesso preferiva conoscere meglio lei. Finalmente, dopo essere riuscite a trovare un posto in un piccolo tavolino libero, che sembrava essere stato posto lì apposta per loro due, presero il pranzo. Nel farlo gli occhi di April si posarono sulla figura del ragazzo che aveva visto questa mattina. Era seduto non troppo lontano da Scott ed April notò da subito che sembrasse assorto in uno dei suoi, forse tanti, pensieri. C'era qualcosa di particolare in lui che April non riusciva a capire, mentre di solito lei era una capace di entrare in contatto con gli altri anche solo usufruendo di uno sguardo. Ma con quel ragazzo la sua tecnica non funzionava. Lo vide mentre si leccava le labbra e armeggiava con il suo cellulare, era troppo attenta nel seguire i movimenti delle sue grosse mani sui tasti di quell'aggeggio tecnologico che non si accorse che lui aveva posato gli occhi su di lei. Si voltò immediatamente e cominciò a scartare il suo pranzo

"Tutto ok?" disse Bella

"Si certo, sto bene"

"Allora" iniziò Bella mordendo una carota

"Ti va una carota?"

"Ma si, dammene una"

"Allora, ti va di raccontarmi la tua vita?"

"Che domanda interessante" fece April

"Però dovrai essere molto riassuntiva, ti avviso, mi addormenterei se dovessi ascoltarti raccontare una storia molto lunga"

𝑼𝒏𝒅𝒓𝒆𝒔𝒔𝒆𝒅 |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora