Non ho dormito un granché, ma non m'importa. Ho aspettato che April si addormentasse e poi ho ascoltato i suoi respiri per molte ore, ieri. Ancora stento a crederci. Lei è qui vicino a me, sul mio petto. Il suo fiato sfiora la pelle nuda del mio torace mentre io con la mano sinistra le accarezzo i capelli sciolti. Non voglio che si svegli, sono ancora solamente le 8:00 ed è Domenica. Vorrei stare in questa posizione per sempre, penso. Con le altre non era così bello, non era mai così bello. A volte non restavo a dormire da nessuna ragazza. Sono rimasto da Madison ogni tanto, e a casa di qualche prof, solo quando il marito era fuori per lavoro, ma non mi è mai piaciuto come adesso, eppure io ed April ieri sera non abbiamo fatto niente. Tra noi c'è una connessione diversa, che va al di là di una semplice attrazione fisica. Non che io non desideri fare l'amore con lei, che sia chiaro, è soltanto diverso. Non so spiegarlo, sono ancora troppo inesperto, non ho mai provato qualcosa di così strano. Io? Inesperto in qualcosa? Mi viene da ridere solo a pensarci. Con lei tutto è più bello, aspettare mezz'ora in aeroporto ad esempio, e perfino la visione che ho del Mondo. Lei non ha la minima idea di quanto potere esercita sulle mie emozioni. Lei non lo sa. È come se i nostri cuori fossero legati da un trasparente filo conduttore, penso. Ma cosa cazzo dico? Io non credo di avere un cuore, non credo a niente in verità. Mi sento strano, quando sto con lei. Le accarezzo piano i capelli, il suo respiro è regolare. Non ho mai creduto ad una relazione stabile, mai. L'ho sempre trovata inutile, per ciò che ho dovuto affrontare in passato, ma quanto può essere diversa da quella che abbiamo io e lei? Perché sta diventando stabile, vero? Sento mia madre armeggiare con le padelle. Avrà pensato che me la sono scopata? Oppure che stiamo insieme? Non ne ho la più pallida idea. April si muove lentamente, sta per aprire gli occhi. Un tonfo pesante in cucina la sveglia improvvisamente. Cazzo mamma. Si solleva spaventata e scappa dalla mia presa
"Ei, tranquilla" faccio io mettendole una mano sulla guancia
"È solo mia madre in cucina"
"Ti sei spaventata" dico ridendo. Lei è stordita e la sua faccia è abbastanza buffa
"Vieni qui" dico portandomela di nuovo sul petto
"Buongiorno comunque"
"Buongiorno" dice lei
"Hai dormito bene?"
"Si" dice
"Tu hai dormito?" mi chiede
"Si, per fortuna non ti sei mossa molto" rido e lei mi imita imbarazzata
"È stato bello" continuo
"Axel?" chiede dopo qualche secondo di silenzio
"Si piccola?"
"Come farò a lasciare andare l'Axel che ho conosciuto in questo fine settimana domani che torneremo a scuola?"
Penso alle sue parole. Lasciarmi andare? Non deve lasciarmi andare. In realtà so bene cosa lei abbia voluto dirmi, ma non so cosa risponderle. Io so solo che voglio averla qui con me, adesso. Il resto non mi interessa
"Non pensi mai a vivere il momento?"
"È solo che è troppo bello per essere vero"
"Piccola-" comincio ma vengo interrotto dalla voce di mia madre fuori dalla porta
"Axel! La colazione è pronta, chiama anche April se è rimasta a dormire qui, avrete bisogno di recuperare le forze" dice e la sento ridere. April si copre gli occhi con le mani per il grande malinteso di mia madre. Io sorrido a trentadue denti
"O mio Dio" dice lei
"Che imbarazzo" continua affondando la testa nel cuscino
"Adesso che cosa penserà?" mi chiede
"Che sei una persona fantastica, ecco cosa penserà. Non farti troppi complessi. Tu sai come farti piacere alle persone" le dico
"E comunque..." continuo
"È un peccato che ci abbia chiamati proprio ora" dico sorridendole maliziosamente
"Avevo in mente altri piani per noi questa mattina, ma non la conosci, se non scendiamo a mangiare quello che ha preparato..."
mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra. Lascio filtrare il sole dalle tende. Il viso di April illuminato è la quintessenza del Mondo, le sue labbra sono ancora più rosse e tormentate, e i suoi capelli disordinati. Si guarda in giro spaesata prima di posare gli occhi su di me. Una spallina le ricade sulla pelle nuda. Cazzo
"Cazzo ti sei mai resa conto di quanto sei bella piccola?" le dico avvicinandomi. Lei solleva la spallina e accenna ad un sorriso. Le bacio la fronte e la sento inspirare. Le piace molto quando lo faccio, mi mette le braccia attorno al collo e mi spinge più vicino a lei
"Non me lo ha mai detto nessuno, o se lo hanno fatto, non lo ricordo"
"Però..." continua
"Mi piace sentirmelo dire da te"
"Voglio essere l'unico" dico posandole un bacio sulle labbra. Lei sorride e si alza
"Non ho lavato i denti" dice
"Non m'importa" dico io
"Posso usare il bagno?" chiede
"Si, sai dov'è" le dico
"Puoi usare lo spazzolino nuovo che è sulla mensola a destra della porta" continuo
"Va bene, grazie" dice ed esce dalla stanza.
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𝑼𝒏𝒅𝒓𝒆𝒔𝒔𝒆𝒅 |h.s|
Подростковая литератураCon uno scatto felino preme le sue labbra contro le mie e per quanta forza impiego cercando di staccarmi dalla sua presa, lui stringe ancora di più il mio polso, facendomi gemere dal dolore. Due lacrime mi rigano le guance, mentre le sue labbra cont...